Il lotto si trova in una zona residenziale di Padova nata nei primi anni del 1900 e poi ampliatasi negli anni sessanta e settanta. La compresenza di ville di primi del novecento e condomini degli anni sessanta-settanta rende questa zona della città molto caratteristica per il forte contrasto tra i due tipi di edificazione.
A sud il lotto confina con una strada molto trafficata mentre sugli altri lati è circondata da piccole ville della prima metà del 1900. Sul lotto era presente una piccola casa unifamiliare del 1930 disposta su due piani e frutto di una prima edificazione e un successivo ampliamento per dotare l’abitazione di un bagno e un tinello. Gli spazi molto ristretti e l’esile struttura hanno determinato la scelta di demolire l’edificio esistente e ricostruirlo in sagoma, aggiungendo un ampliamento grazie al piano casa.
La configurazione del lotto, stretto e allungato, oltre alla vicinanza degli edifici circostanti hanno vincolato molto anche la configurazione dell’unica area di ampliamento. I clienti inoltre, erano molto legati all’edificio preesistente e sono rimaste tracce che ne conservassero la memoria in alcune parti. Il progetto è partito da tutta una serie di vincoli e li ha fatti diventare i punti di forza del nuovo edificio.
Innanzitutto si è voluto quindi identificare chiaramente quella che era la volumetria iniziale dell’edificio esistente rispetto all’ampliamento. Quest’ultimo infatti si inserisce come un volume alto e stretto all’interno del precedente e proprio nel punto di contatto tra i due si determinano tutti i raccordi spaziali interni ed esterni. All’interno il sistema distributivo ruota attorno al vano scale che permette attraverso un movimento antiorario circolare ascendente di raggiungere tutti gli ambienti della casa. All’esterno il contatto tra i due volumi viene sottolineato dal portico di ingresso posto alla fine del percorso di accesso all’abitazione.
La necessità di mantenere la tipologia del terrazzo per la camera matrimoniale ha permesso di poter frammentare la linearità del volume dell’ampliamento determinando un sistema di sfalsamenti nella facciata ovest verso il giardino e definirne l’affaccio su strada.
Il sistema degli imbotti delle forometrie è stato studiato in modo da garantire un chiaroscuro vibrante durante tutto il giorno. Attraverso sporgenti e sagomate cornici in gesso trattato per l’esterno e il gioco di sfalsamenti planimetrici la facciata ottiene un movimento che dialoga con quello degli edifici limitrofi instaurando una continuità con il tessuto del contesto circostante.
All’ingresso il cancello è stato restaurato e riposizionato in situ e da quello pedonale parte il vialetto rivestito in materiale ceramico che conduce all’ingresso dell’abitazione.
Il sistema delle pavimentazioni esterne è stato pensato per favorire il drenaggio naturale delle acque piovane e per ridurre al minimo l’effetto isola di calore pertanto sui lati ovest e sud è stato mantenuto il prato a verde mentre sui lati est e nord è stato realizzato un fondo in ghiaino drenante contenuto da celle in plastica per poter garantire la manovra delle auto evitando il disfacimento della ghiaia.
Il sistema strutturale è stato realizzato in setti in calcestruzzo e muratura portante in modo da poter avere una buona massa perimetrale che fornisse un adeguato sfasamento della temperatura durante i mesi estivi. Tale sistema è poi stato rivestito con un cappotto da 15 cm di spessore con grande attenzione ad eliminare tutti i ponti termici oltre ad un ulteriore isolamento interno in lana di roccia da 5 cm. La copertura piana sfrutta una pavimentazione galleggiante di modo da trasmettere il meno possibile l’irraggiamento estivo e sotto di essa si trova un isolamento di 12 cm. Sulla pavimentazione galleggiante sono posati i pannelli fotovoltaici che assieme ai pacchetti isolanti, al sistema di raffrescamento e riscaldamento con pompa di calore e al sistema di ventilazione meccanica con recupero termico ha permesso che l’edificio sia in classe A4.