VILLA VALCAVA
Ristrutturazione e ampliamento di un vecchio edificio rurale sulle colline dell'Alta Valle del Savio. La progettazione ha riguardato ogni aspetto di questo progetto, dalle strutture, al verde, alla realizzazione dell'arredo degli spazi interni, dove lo sforzo è stato quello di consegnare ai nuovi proprietari ambienti con materiali e arredi rustici ma allo stesso tempo living spaces più moderni e funzionali.
Italia - Emilia Romagna - Alta Valle del Savio - San Piero in Bagno
Posizionata sul punto più alto di un promontorio a pochi chilometri dal centro abitato di San Piero in Bagno, il fabbricato ha la peculiarità di poter godere di un panorama praticamente incontaminato che si apre sulla vallata sottostante.
L’impianto originario era quello di una tipica casa rurale in pietra realizzata a inizio secolo, alla quale si sono aggiunti via via volumi in base a quelle che erano le esigenze della famiglia contadina che la abitava, fino ad arrivare alla configurazione dei giorni nostri. I locali erano concepiti in base agli utilizzi e quindi presentavano caratteristiche molto diverse tra loro. A spazi liberi ma non comunicanti con il resto della casa come ad esempio le due stalle al piano terra, si contrapponevano gli spazi piccoli e più articolati del piano superiore dove erano presenti le camere.
Lo stato del fabbricato al momento dell’intervento presentava criticità soprattutto in copertura e in alcuni paramenti murari dove si erano verificati spanciamenti e talvolta distaccamenti a seguito di infiltrazioni di acqua e risalita capillare nelle parti di muratura a contatto col terreno.
L’intervento sull’edificio prevedeva il recupero del fabbricato con opere di Restauro e Risanamento conservativo di tipo “D2” che consistevano nella demolizione di un volume incongruo posizionato a Sud e nella ricostruzione integrata delle stesse superfici rispetto all’edificio originale così da mantenere inalterati i caratteri tipologici e architettonici originali.
L’autorimessa e la piscina, ovvero le opere di nuova costruzione, sono state risolte in una soluzione unitaria in continuità con il fabbricato esistente, sfruttando il naturale dislivello del terreno. Il locale autorimessa è stato così collocato a livello seminterrato mentre la piscina ad un livello intermedio fra piano interrato e piano terra. In questo modo il complesso risulta ben inserito nel contesto paesaggistico esistete.
L’intervento è stato completato con una serie di opere di sistemazione esterna relative a livellamenti di terreno e consolidamento delle scarpate. In particolare sul fronte Ovest sono stati realizzati muri di contenimento in c.a. rivestiti in pietra e muri in massi ciclopici.
Fin dall’inizio dei lavori, uno degli aspetti più importanti del progetto è stato quello di conservare il più possibile l’identità del fabbricato originale, sia nella tipologia costruttiva che nell’utilizzo dei materiali. La committenza in questo senso si è rivelata parte integrante del progetto e molte delle scelte progettuali poi realizzate sono state attentamente valutate anche in fase di opera. L’apporto fondamentale di artigiani esperti ha dato come diretto risultato un’opera che pur avendo elementi di nuova realizzazione, talvolta dalle linee moderne, non perde mai di vista il concetto d’insieme, mantenendo armonia e continuità con i materiali e le tecniche costruttive rurali della zona.
Un altro aspetto che ha richiesto particolare attenzione è stato lo studio del verde. Dal momento che il fabbricato si trovava completamente immerso nella natura, era chiaro che l’impatto che il progetto del verde avrebbe avuto sul risultato finale sarebbe stato determinante. Come per il progetto architettonico, l’approccio è stato quello di partire dalle essenze già presenti in loco e prenderle come riferimenti per il punto di partenza del progetto. Sì è quindi proceduto con il raffittimento di albertature (Lecci, Querce e Carpini) nella zona a Nord del fabbricato per creare una zona di maggior privacy all’interno della quale trova spazio un gazebo in ferro circolare che divide il bosco dall’orto e da un piccolo frutteto di Ciliegi, Peri e Susini. L’obiettivo era quello di creare con il verde diverse ambientazioni e allo stesso tempo dare modo agli utenti di percepire la casa in maniera diversa a seconda della posizione: è stato così possibile realizzare zone di maggiore privacy e introspezione poste all’interno del bosco dalle quali si potesse intravedere la casa tra le fronde degli alberi e passare viceversa a spazi completamente aperti, delimitati lateralmente dalle alberature e che inquadrano il fabbricato.
L’arredo degli interni è stato caratterizzato dalla scelta di utilizzare uno stile rustico al piano terra dove è stata realizzata una taverna con camino in pietra, un forno a legna e la cucina. Al piano primo, pur mantenendo una continuità con i materiali, le linee degli arredi diventano moderne. L’obiettivo in questo caso era quello di passare a due ambienti diversi senza far percepire all’utente un eccessivo stacco. Il parquet in rovere utilizzato nei pavimenti passa ad esempio da una finitura ruvida e più rustica disposto in doghe di larghezza irregolari negli ambienti del piano terra a una più fine e omogenea al piano superiore.