Le déjeuner sur l'herbe
New Governmental Buildings. Challenging the imaginary of the office block: ambiguity of form, of building, and of human relations.
Premessa
Le Déjeuner sur l’herbe (titolo preso in prestito dall'omonimo dipinto di Édouard Manet del 1862-1863) è un progetto multiscalare. Vuole approfondire, simultaneamente ed attraverso una unica idea, i delicati temi del rapporto con il contesto, del tipo edilizio per uffici e della tecnica costruttiva lignea.
La sperimentazione di questi aspetti vede nel contesto una forte risorsa dalla quale prendere spunto e declinare il progetto: monumentalità, domesticità, memoria e tradizione.
Il progetto di paesaggio
Il progetto del suolo vede nei bordi dell'area di intervento dei caratteri dai quali è impossibile prescindere. L'esposizione, il tipo di orientamento, le destinazioni funzionali, i tipi e gli stili edilizi suggeriscono un “termometro” grazie al quale è possibile individuare il tipo di vocazione degli spazi esistenti: della rappresentanza, dell'incontro, della quiete e della sosta. Prendendo come assunto queste differenti temperature è stato possibile tracciare l'articolazione dei principali percorsi pedonali e carrabili, oltre a una ampia declinazione degli spazi, da quelli maggiormente pubblici a quelli maggiormente privati. L’aspetto ecologico rappresenta una parte fondamentale dell’intervento: la natura del sito deve essere inclusa nel progetto di rigenerazione dell'areale in quanto parte dell’habitat umano. La riconciliazione con l’ambiente diviene parte integrante del processo progettuale, al punto da modellare la stereometria dell'edificio comportandone un duplice vantaggio: integrare la massa con il paesaggio circostante e garantire alla maggior parte degli ambienti interni un forte contatto con la vegetazione esterna (a prescindere dal livello in cui si sta lavorando). Un giardino dislocato su più altimetrie.
Il prototipo urbano
Uno degli assunti fondanti del progetto proposto è la sua forma volumetrica, apparentemente ambigua. All'aspetto monumentale proprio di un edificio per uffici si è voluto innestare una serie di dispositivi appartenenti alla sfera della domesticità. Monumentale e domestico convivono, creando un ibrido. Sia all'esterno che negli ambienti interni. Il perfetto orientamento rispetto ai quattro punti cardinali (l'edificio è orientato esattamente a 45° lungo l'asse nord) consente l'irraggiamento interno di tutti i locali e la forma planimetrica sfrangiata verso nordest aumenta, a parità di superficie, l'area finestrata. Il sistema a terrazze, oltre a consentire una graduale riduzione della massa volumetrica verso le residenze, garantisce il comfort e benessere che un luogo del lavoro deve garantire.
Per un edificio sensibile al contesto
Il nuovo edificio è il risultato di una stereometria che si coniuga a seconda del tipo di contesto che la circonda. L’intero suo perimetro è pensato privo di retri. Nel lato a sudovest si rapporta con il nuovo vuoto di rappresentanza ed il Regierungsgebäude manifestando una facciata iconica e riconoscibile, in quello a sudest mantiene una scala slanciata e snella rapportandosi con le alte residenze del nuovo quartiere e la Schulhaus Spanner, a nord ovest cambia scala instaurando un dialogo con le vicine unità urbane residenziali di piccola taglia, consentendone il completo irraggiamento solare, e a nordest si sfrangia, inglobando negli ampi interstizi dei nuovi spazi pubblici la preziosa Villa Wohlfender ed il Fotoatelier Bär. La matrice che si riscontra nel nuovo complesso è riconducibile all'orditura del centro antico, fatta di fasce longitudinali parallele, in questo caso però addensate e scolpite, quasi a segnare il punto di giunzione delle differenti trame urbane che convergono nell'area di intervento.
Un edificio identitario che si adatta al contesto, senza però sottomettersi ad esso.
Il luogo del lavoro
Il tema dell'edificio per uffici custodisce in modo intimo una riflessione legata al rapporto tra uomo e spazio. E, forse, legata anche al rapporto con il tempo. Un rapporto uomo - ambiente del lavoro e la proiezione nel tempo di come questi luoghi siano mutati nell'ultimo secolo. Dall'ambiente più intimo in cui poter lavorare raccolti ad ambienti molto ampi, di stampo statunitense, in cui lavorare assieme in più persone. La stessa evoluzione tecnologica ha profondamente mutato i luoghi di lavoro e l'uso degli stessi. Si è quindi proposta una architettura che possedesse la grande flessibilità che una struttura seriale consente, ma al tempo stesso avesse un carattere in grado di consentire agli spazi del lavoro la possibilità di ottenere ambiti più raccolti. Una architettura che nella sua essenza racchiudesse più scale dimensionali in grado di assecondare il più possibile i differenti usi che di uno spazio del lavoro è possibile fare.
Monumentalità e domesticità
Come accaduto per il volume esterno, anche per le camere interne si è preferito lavorare con un ambiente che fosse ibrido. Un luogo del lavoro e di rappresentanza in cui vi fosse una forte atmosfera domestica. Un edificio, per resistere al passare del tempo, deve avere una forte attitudine alla trasformazione. Deve consentire la conversione offrendo una pluralità di possibilità ed usi, senza però fare venire meno il carattere spaziale. La compartimentazione, l'illuminazione, l'introspezione, la flessibilità, la facile manutenzione sono aspetti fondanti per una architettura del lavoro, ma non devono influenzarne il carattere, l'atmosfera. Nella riscoperta del concetto di struttura come spazio si ambisce a proporre una architettura autentica, in grado di adattarsi il più possibile alle differenti esigenze che uno spazio del lavoro presenta.
La formulazione geometrica del volume richiama una sequenza di ambienti e soglie di stampo classico che conferiscono agli spazi interni un carattere di forte iconicità e identificazione. La serialità isotropica della struttura viene negata dal volume che muta in tutti i suoi lati, adattandosi all'intorno e creando una moltitudine di tipi di spazi interni dalle differenti visuali e proporzioni. Dal massimo dell'individualità al massimo della collettività, mantenendo come punto fermo le relazioni con l'esterno e l'intorno. A tal proposito, la sequenza di terrazze viene vista come un ricco accessorio grazie al quale i locali interni si impreziosiscono trovando una continuità verde nei loro esterni.
Il funzionamento
La distribuzione funzionale degli ambienti segue in modo fedele le richieste del bando, collocando al piano terra, con affaccio ed ingresso diretto verso il Regierungsgebäude, il comparto di accettazione, foyer, sale riunioni, caffetteria. Una serie di uffici sono stati collocati al piano terreno progettando delle sistemazioni esterne in grado di garantirne il massimo della privacy.
Sempre al piano terreno sono stati collocati il Postdienst, direttamente accessibile da Staubeggstrasse e il Copycenter, situato nel punto più baricentrico di tutta l'area. Gli archivi sono stati situati nel terzo piano interrato insieme ai locali tecnici, sotto ai due piani di parcheggi che hanno accesso diretto da una rampa integrata nel volume dell'edificio accessibile da Staubeggstrasse. Ai livelli superiori hanno trovato posto gli uffici simplex e duplex e le terrazze.
L’esposizione e la logica compositiva dei moduli (una ipotesi di)
Il tema del büromodul è stato affrontato volendo garantire un perfetto equilibro tra il numero dei posti lavoro richiesti, l'ingombro e la forma volumetrica del nuovo edificio e l'attitudine alla trasformabilità che un complesso di questo tipo dovrebbe avere. Prendendo come questione fondamentale il tema dell'esposizione solare, degli affacci e della presenza del verde è stata simulata una aggregazione di cinque comparti, due simplex e tre duplex, tutti provvisti di affacci lungo tutti i lati dell'edificio.
La flessibilità spaziale
La struttura è una parte indissolubile di ogni costruzione. L'architettura del nuovo edificio coniuga un impianto spaziale classico, fatto di una sequenza di ambiti adiacenti, con uno schema perimetrale che deriva dal contesto in cui va ad insediarsi. La sequenza di portali che affiancati costituiscono una identitaria pilastratura cruciforme è intervallata da due nuclei di risalita collocati nei punti baricentrici dell'edificio, a garantire delle rapide connessioni verticali tra i vari vani.
Tipi di modulo e tipi di ufficio
Il tipo di struttura e la dislocazione baricentrica degli elementi di risalita permettono a tutto il complesso una grande flessibilità spaziale: sia in pianta che in sezione. I moduli scelti nella prosposta progettuale, infatti, assecondano le principali richieste fatte dalla committenza di alternare più tipi di ufficio, combinando ambienti duplex con ambienti simplex. Nella simulazione riportata qui di seguito si possono intuire alcune possibili soluzioni di suddivisione dei piani. Dall'occupazione di un intero livello con un comparto, alla progettazione con due comparti sino a tre comparti per livello ed oltre.
L'attitudine alla trasformazione ed alla flessibilità è possibile riscontrarla anche nel tipo di organizzazione dei singoli uffici. Grazie alla struttura molto permeabile è possibile accogliere più tipi di locali d'ufficio. Dal più ampio open space, a locali cellulari più intimi, ad ambienti ti tipo misto, in cui si alternano ambienti aperti e permeabili più ampi intervallati da serie di uffici più raccolti.
I locali di servizio più muti sono stati dislocati in prossimità dei nuclei di risalita in calcestruzzo: sia per consentire una maggiore facilità distributiva degli impianti, che per consentire a tutti i locali di lavoro il massimo irraggiamento perimetrale.
Materialità. Accordatura. Senso di appartenenza
Il processo di accordatura tonale del nuovo edificio con il contesto circostante è stato sviluppato attraverso il lavoro sulla massa volumetrica, i tipi di affaccio, la struttura e la materialità. L'edificio, oltre ad avere masse perimetrali eterogenee, è attorniato da entità con peculiarità funzionali, stilistiche e tecnologiche differenti.
Era necessario tradurre questa varietà di presenze attraverso una ulteriore figura in grado di armonizzare l'insieme, pur avendo una identità propria.
La volumetria del nuovo complesso per uffici, che vuole instaurare un profondo dialogo con gli ambiti adiacenti e le principali istituzioni, ha una finitura placida, quasi neutra. Essa assume una caratterizzazione di arcaica memoria in quanto ogni piano è composto da facciate di poco inclinate, in modo tale da nobilitarne la forma in dialogo diretto con alcune delle principali istituzioni della città.
A compimento della massa fatta di prismi svasati sovrapposti, un tavolato ligneo di colore neutro. Una cromia ottenuta attraverso il processo di invecchiamento del legno tramite la carbonizzazione superficiale della materia.