Edificio residenziale in Via San Giacomo dei Capri
L'edificio si colloca all'interno di una lottizzazione realizzata ai primi anni Sessanta del Novecento durante il sacco collinare della Città di Napoli perpetrato da costruttori senza alcuno scrupolo sulle aree da sfruttare. L'indice territoriale della zona è pari a 11 mc./mq., praticamente la completa saturazione dei terreni.
Il palazzo di Aldo Loris Rossi occupa un lotto marginale di questa lottizzazione di speculazione, l'andamento del sito è irregolare planimetricamente, cosa che ha condizionato le successive scelte progettuali dell'architetto. Il volume ha una matrice triangolare che origina dal nucleo centrale dei servizi di collegamento collocato in posizione non propriamente baricentrica che serve due appartamenti per piano. La disposizione dei locali interni segue la disposizione centrifuga che si diparte dal nucleo scale.
Nel complesso sono presenti le influenze spaziali di Frank Lloyd Wright con accenni alle avanguardie europee d'inizio Novecento, in particolare con il movimento espressionista, per quanto riguarda la scelta dei materiali di facciata sapientemente accostati e cromati con tinte pastello negli elementi più sporgenti. L'elemento caratterizzante è la punta vetrata che percorre quasi a tutta altezza l'edificio e che ospita i saloni.
L'edificio, come molti altri progettati dallo stesso architetto in città, soffre nella ricerca spaziale e dimensionale provocato dalla presenza di un modesto contesto ambientale privo di interazioni spaziali.