All’interno di Torino fa scuola, progetto pilota a scala nazionale sull’innovazione degli spazi per l’apprendimento, la proposta interessa un edificio storico parzialmente vincolato, dalla tipologia emblematica per il patrimonio edilizio scolastico italiano.
La linea guida è un’idea di “didattica continua”: l’esperienza della scuola trascende i confini delle aule e avviene in tutto l’edificio. Lo spazio si mette a disposizione dell’apprendere con modalità e strumenti diversificati per incuriosire, attrarre e coinvolgere gli studenti, motivare e supportare gli insegnanti e il personale scolastico.
Le attività potenzialmente apribili al pubblico si concentrano al piano terreno e al piano soppalcato, in modo da facilitare l’idea di un edificio al servizio della comunità, attraverso l’utilizzo dell’atrio d’ingresso, della biblioteca e della palestra, attrezzabile anche come aula conferenze o spazio aggregativo.
L’atrio d’ingresso
Lo spostamento dell’ingresso all’edificio sull’estremo della manica prospiciente via Duchessa Jolanda invita al passaggio nel grande spazio-relax informale in cui i ragazzi possono radunarsi, prima e dopo l’inizio delle lezioni, limitando le problematiche di congestione dei flussi e la sosta sulla stretta porzione di marciapiede. Il dislivello è superato frontalmente tramite una scalinata larga e lateralmente con una rampa. L’espediente progettuale è quello di fondere questi due elementi in un’unica entità architettonica accessibile che diventa elemento di arredo dello spazio, oltre a garantire uno sdoppiamento dei percorsi che facilita la percorrenza anche nei momenti di grande afflusso.
La biblioteca diffusa
In presenza di un patrimonio adeguato, un coordinamento dedicato e una programmazione delle attività, la biblioteca della scuola potrebbe aprirsi al territorio compensando l’attuale distanza del servizio civico. Lo spazio potrebbe quindi essere composto da una parte accessibile al pubblico e una più propriamente scolastica “di usa” all’interno di tutto l’edificio, caratterizzata da:
- spazi ed arredi di qualità, contemporanei, nei quali i giovani utenti possano riconoscersi
- strumenti tecnologici finalizzati alla fruizione della lettura, anche in chiave social
- organizzazione delle collezioni non scontata, ma suddivisa in spazi tradizionali (il soppalco) e spazi inattesi (biblioteca verticale nel vano scala, corridoi), biblioteche specialistiche, legate ai laboratori che si svolgono ai diversi piani (arti performative, musica, sport, scienze), in cui le occasioni di lettura si presentino più volte all’interno della giornata.
Il loft insegnanti e il cortile sul tetto
La proposta progettuale prevede di modificare il profilo della copertura della manica prospiciente via Duchessa Jolanda per sfruttare il tetto come terrazzo, con accesso dal vano scala esistente, riprendendo la logica architettonica dell’elemento scala/rampa proposta nell’atrio. L’ampio spazio che si ottiene al di sotto è interamente dedicato agli insegnanti: cardini nell’evoluzione di una nuova idea didattica, si ritiene che essi debbano avere a disposizione luoghi adeguati alle differenti attività da svolgere, individualmente o in relazione con i colleghi, che gli permettano di “fermarsi a scuola”, in un ambiente piacevole in cui lavorare, creare e trasmettere.
Le aule, i laboratori e il corridoio che non c’è
I diversi “anni” sono raggruppati per comparti, personalizzabili attraverso grafiche a parete e a pavimento, i laboratori dislocati in diversi punti della scuola per permettere la creazione di aree tematiche in connessione con la biblioteca di usa, che ingloba i corridoi come un’estensione dello spazio utilizzabile come zona lettura e ricreazione. Le aule saranno attrezzate con arredi mobili, super ci personalizzabili e tavoli accorpabili in diverse configurazioni, in modo da facilitare la diversificazione delle attività.