dallAle Bistrot
Il progetto prevede la ristrutturazione di un bar esistente, di piccole dimensioni ed organizzato su due livelli.
La struttura esistente si configura attraverso due spazi di altezza differente collegati da una piccola scala; questo fa si che i due volumi collegati si definiscano attraverso parallelepipedi dalla diversa geometria prevalente: alta e stretta nel volume d’ingresso, bassa e profonda nel volume della piccola sala.
Fanno parte delle preesistenze imprescindibili i due banconi a servizio dell’attività.
Il progetto si concentra sull’uso dei materiali e su una serie di oggetti e superfici inseriti all’interno del volume.
Una serie di oggetti metallici dalle geometrie differenti si appendono, si appoggiano e riempiono il vuoto; di volta in volta, si trasformano in mensole o corpi illuminanti. Prevale il grande oggetto volante, posto al di sopra del bancone, dalla forma trapezoidale e dalla doppia natura (mensola e corpo illuminante).
Il pavimento in rovere diventa elemento comune, varca i confini delle geometrie orizzontali e si avventura sulle pareti verticali ed avvolge i banconi esistenti. Ad ogni tavolo si associa una porzione di parete lignea. L’intento è quello di atomizzare il piccolo spazio; come se intorno ad ogni tavolo venisse realizzato un micro-ambiente. A rafforzare questa volontà, alla parete di legno viene associata una porzione di soffitto o di parete trattata con una carta da parati a disegno. I modelli cartacei per la realizzazione dei maglioni norvegesi si trasformano in decorazione.
L’intento è quello di creare un’associazione mentale positiva nei fruitori del piccolo bistrot, attraverso un’immagine depositaria di ricordi infantili legati alla montagna. Chi nella sua infanzia non ha mai avuto un maglione norvegese?
Il sistema degli arredi prende l’abbrivio dalla scelta delle sedute. La sedia PICCOLA in faggio naturale di Francesco Faccin con l’articolata geometria dei suoi componenti e dei suoi innesti è accompagnata da una serie di tavoli e panche della medesima essenza. La misura delle panche va oltre quella dei tavoli; si allungano e si allargano prospettando modalità di seduta differenti.
Infine, per rimarcare l’intimità di ogni tessera che compone questo piccolo puzzle di 45 mq , ad ogni tavolo una lampada sospesa.