NAUTILUS
Progetto per la riqualificazione di Piazza Abbazia a Finale Ligure
L’analisi contemporanea del luoghi, supportata contestualmente dall’analisi storica, ha approfondito l’evoluzione dello spazio di Piazza Abbazia sia a livello formale che funzionale, ricostruendone i rapporti alla grande scala, nel confronto con la dimensione della città e del paesaggio, e alla piccola scala, nel progetto del sistema delle attrezzature che li connotano, rintracciandone matrici, allineamenti e traguardi visivi.
A tal fine si è reso necessario porre l’accento sui luoghi, con le loro peculiarità e caratteristiche (contestuali, culturali, storiche, fisico-materiche e meteorologiche), e sullo spazio quale momento fondante di una dimensione architettonica più generale.
Lo spazio pubblico si è perciò inteso come catalizzatore non di generiche funzioni, ma come sistema complesso di relazioni che si esprimono, oltre che alla scala urbana e architettonica, anche alla scala sociale e più ravvicinata dell’individuo-cittadino che lo abita.
Per questo, il progetto della Nuova Piazza Abbazia parte dalla visione di uno spazio urbano ritrovato, che ritorna mutando a essere ciò che era stato: luogo dei cittadini, luogo dell’incontro e dell'evoluzione civica.
Era rimasto sempre lì, sul fondo del mare, sepolto per lungo tempo e ora riemerso dalle acque di Finale Ligure, celato da quello che viene chiamato fascinosamente vuoto urbano, ma che fino a oggi era mero “spazio tra le cose”.
Attualmente lo spazio della Piazza, si presenta come un'area disorganica e residuale priva di ordini, funzioni e connessioni rispetto alla Città.
Il nuovo disegno, regolato da gerarchie attente e puntuali, si misura delicatamente con il tessuto urbano e storico sul quale insiste ed con il quale si rapporta, in particolare con il complesso abbaziale di Santa Maria Pia. Ed è nella memoria, nell’identità e nell’immaginario dei luoghi che il progetto cerca e riscopre antichi rapporti e li riscrive come innovative strategie di intervento: i terrazzamenti liguri, le geometrie esatte e logaritmiche di conchiglie portate dalle correnti di risacca, il tracciato dell'antico Ponte San Benedetto.
Ne deriva la creazione di un innovativo "paesaggio urbano", un impianto che si dispiega alla Città, strutturato in forma di ventaglio aperto, custodito gelosamente nella mano dalla nuova fontana/bastione/belvedere, che con le iridescenti cromie si staglia dalle pieghe della pavimentazione, a fianco della scalinata che collega l’asse dell’antico ponte ai terrazzamenti del nuovo grande sagrato, proteso verso il Torrente Sciusa che porta al mare.
Il progetto di Nuova Piazza Abbazia si attiva mediante tre azioni, ponderate e precise che pur non stravolgendo la natura dei luoghi, né rinnegandone le consuetudini d’uso, risolvono le criticità attuali dell'area conferendole caratteri contemporanei.
1 - Minimizzazione di interventi sul tessuto urbano esistente preservando tutte le alberature conservate nella loro posizione originaria, e mantenendo le quote altimetriche lungo il perimetro e nell’area di fronte all’Abbazia.
2 - Definizione di un “progetto di suolo” essenziale e rigoroso che raccordi l’area di fronte all’ Abbazia con il perimetro della piazza. L’intervento introduce dunque un bordo lungo la strada provinciale n.8 il cui disegno è dettato dall’estensione ideale del ponte San Benedetto e un rampa lievemente inclinata (con pendenza inferiore al 2%) che da via Calvisio (nei pressi di villa Enrichetta) conduce alla quota esistente di fronte all’ Abbazia, consentendo la piena accessibilità al plesso scolastico. La porzione di piazza compresa tra la curva definita dal tracciato stradale e la nuova rampa, è raccordata mediante una gradonata inclinata le cui alzate vengono progressivamente assorbite altimentricamente dalla rampa laterale. Il “progetto di suolo” permette così, con poche operazioni, di rendere la nuova piazza completamente fruibile dai pedoni lungo il suo bordo, riconnettendola e restituendola di fatto alla Città.
3 - Gerarchizzazione e funzionalizzazione degli spazi definendo due caratteri distintivi della piazza. Il primo è quello del nuovo grande sagrato con pavimetazione in Chromofibre di colore caldo e nervature in pietra bianca di Prun che si sviluppa a partire dal sagrato esistente e si integra con il contesto attraverso il “progetto di suolo” in cui sono previste sedute attorno alle alberature ed una fontana che con il suo rivestimento cromatico in ceramica penetra le superfici a gradoni. Il secondo è quello della piazza “civica” con pavimentazione a pavè di pietra basolato in cui il chiosco diventa un nuovo polo attrattivo e permette una diversificazione degli ambiti.
Sebbene a carattere prettamente pedonale, la piazza prevede comunque la possibilità di transitare in auto e parcheggiare lungo il lato nord (considerando in particolare le necessità della scuola elementare). È inoltre previsto un percorso che permette di raggiungere il convento e via Isola. La proposta inoltre, mira anche ad attivare lo spazio pubblico proponendo un sistema integrato che dà la possibilità di trasformare lo spazio antistante l’Abbazia in un cinema all’ aperto per rassegne ed eventi culturali. La continuità altimetrica e fluidità spaziale della Nuova Piazza la rendono adatta ad accogliere eventi e manifestazioni, trasformandola in una grande arena multifunzionale.
La chiarezza ed essenzialità del disegno della Nuova Piazza si traduce anche nella scelta di soluzioni materiche e tecnologiche orientate alla realizzazione di uno spazio dall’elevato confort urbano e percettivo nel rispetto dei valori della sostenibilità ambientale ed energetica.
Le acque meteoriche, mediante le pendenze e gli andamenti della pavimentazione, raccolte dalle canaline, confluiscono in una cisterna di raccolta ed utilizzate per l'irrigazione dell'aiuola posta in continuità con il belvedere lungo Via Santuario.
La nuova fontana, posta in corrispondenza di quella attuale, prevede l'installazione di una pompa per il ricircolo dell'acqua, al fine di garantirne la sostenibilità economica ed ambientale, senza prescindere dal pregio visivo e dal valore culturale-percettivo conferito allo spazio dall'elemento "acqua" integrato con i corsi in ceramica smaltata.
Il progetto di illuminazione, integrato naturalmente con il disegno della Nuova Piazza, ne rafforza diffusamente gli andamenti e puntualmente gli assi e le preesistenze. All'imbrunire, i gradoni, sono segnati nel loro sottile andamento da linee di luce a LED integrate nelle alzate. L'illuminazione generale della piazza e delle architetture è affidata invece ad un sistema palo - faretti a LED direzionali alimentati da cellule fotovoltaiche integrate.
Il progetto della nuova rete di sottoservizi si prevede in continuità con quelli già in essere, aggiornati in funzione di nuovi layout distributivi e funzionali della piazza nel rispetto delle normative vigenti e del programma di opere espresso nel DPP.