Quadrangle Residence
Quadrangle Residence è un edificio ibrido contenitore di varie identità, che trovano le proprie origini nei caratteri milanesi, ma anche si misurano con gli sviluppiattuali, in accordo alla complessità di una città metropolitana in continua evoluzione. Relazionandosi con un contesto dal forte carattere contemporaneo svettante e che fa dello sviluppo del verde parte integrante del progetto, l’edificio tiene assieme 3 tematiche principali: la morfologia, il verde, la stratificazione verticale.
Morfologicamente l'edificio richiama la tipica struttura a corte con distribuzione a ballatoio e con tetti a falde, ampiamente presente nel tessuto di espansione della città e profondamente distintivo dei caratteri tipologici di Milano. Questo legame identitario è necessario in una zona caratterizzata da un’espansione avvenuta principalmente a seguito di uno sviluppo industriale e economico confuso, ripristinando così una tipologia che si confronta con esempi antichi e moderni, in una continuità della forma che dai chiostri delle certose arriva fino ai grandi Hofe del movimento moderno a Berlino o Vienna, ma contiene in sé anche un elemento locale, popolare: un modo di costruire in Lombardia ormai secolare.
Il tema del verde viene sviluppato a partire dalla lettura degli elementi presenti nel contesto, dal progetto della Biblioteca degli Alberi alla relazione col Bosco Verticale. Il rapporto con la natura infatti si ritrova non soltanto nel patio, al cui interno una grande quercia diventa l’elemento scultoreo e di richiamo a Piazza XXIV Maggio, ma anche e soprattutto nella serra bioclimatica dell’ultimo piano. Qui infatti un giardino privato diventa il luogo in cui i residenti possono isolarsi dal caos urbano per ritrovare quella dimensione umana, lontana dalla metropoli, di cui diventano spettatori.
La stratificazione verticale invece, consente, pur mantenendo i caratteri dell’edificio residenziale, di creare una nuova tipologia di spazio pubblico a livello stradale. A piano terra la zona commerciale è situata in un basamento a base quadrata ed assume il ruolo di attrattore per i cittadini: uno spazio in cui i negozi e i ristoranti ruotano attorno ad un patio centrale da cui è possibile visualizzare lo spazio semiprivato del piano seminterrato, utile all’accesso alle residenze. Avviene quindi uno slittamento della corte vera e propria al primo piano, creando i presupposti per chi abita l’edificio di non incrociare mai i flussi legati al commercio.
Architettonicamente consta di: un basamento commerciale staccato dalla strada, grazie a grandi travi reticolari in acciaio che poggiano sui corpi scala in cemento; due stecche residenziali speculari che si guardano, come insegna Terragni in Ca’ Rustica, a voler creare una tensione reciproca nella corte, ma volgendo sempre la facciata principale alla strada; al loro interno le residenze richiamano con le logge le tipologie del Gallaratese di Aymonino-Rossi; la copertura, che rivisitando i tetti a falde diffusi in città, si relaziona al contesto come fanno Herzog & de Meuron nella fondazione Feltrinelli.
Particolare attenzione è riposta nei materiali, che seda un lato tengono conto della tradizione, dall’altro considerano gli impulsi contemporanei. L’idea è di creare una frattura cromatica con gli edifici circostanti: pur essendo il vetro elemento caratterizzante, in accordo ai moderni canoni architettonici, è il rivestimento opaco a risultare distintivo. Le facciate su strada sono rivestite con lamiera in rame e zinco dalla tonalità oro, mentre i corpi scala in rame ossidato verde, assai diffuso in città già a partire dalle Chiese settecentesche e ripreso nel Piccolo Teatro Strehler di Zanuso.