Il passatore
(ovvero il nido del viaggiatore errante)
Il mondo è la mia ostrica. Fredda come ghiaccio, la mia casa punge come limone.
Il mondo è variazione e confusione. La mia casa è simmetria e controllo.
Il mondo è colore e suono. La mia casa è monocromo e silenzio.
I metalli, i cementi, i legni …
I vetri, gli specchi, i cristalli …
Le luci candide come stelle mi richiamano scenari astrali. Le ombre buie come grotte mi riportano ad atmosfere ancestrali.
I bianchi sono lei, presenza costante, avvolgente, fedele. I neri sono io, assenza alternata, puntuale, improvvisa. I grigi siamo noi, il nostro legame più saldo del cemento, più duro del marmo.
Lei fuori mi calma e rassicura mentre io dentro ardo di passione.