Un'idea una città - Microstrategie urbane
Concorso di idee "Museo delle Terre Nuove" - San Giovanni Valdarno.
Scopo del progetto è quello di ripensare lo spazio antistante Il palazzo di Arnolfo e dunque il museo delle Terre Nuove, attraverso una micro strategia urbana. Tema comune a tutto il progetto è l’utilizzo del legno facile da lavorare e da assemblare.
Gli elementi che compongono il progetto sono: piccole corpi lignei con falda variabile destinate ad ospitare attività di vicinato come spazi ristoro, giornalai, fiorai, fruttivendoli; un sistema centrale di panchine e verde basso; l’illuminazione realizzata con pali in legno verniciati con lampade led alla sommità; un secondo sistema di verde e sedute che delimita idealmente la piazza sul lato opposto ai servizi. La connessione col porticato del Palazzo d’Arnolfo è assicurata tramite la realizzazione di piccoli “luoghi pubblici per la lettura” in legno sotto le volte del porticato stesso.
Le funzioni pubbliche si estendono dallo spazio aperto al porticato senza soluzione di continuità: funzioni utili alla cittadinanza ed aperte a chiunque passi in qualsiasi momento della giornata.
Scopo generale dell’intervento è dunque quello di riconnettere i due spazi pubblici dando una continuità funzionale, materica e strategica alle due aree che compongono il sistema: un lavoro di ricucitura formale e sostanziale di due porzioni già “continue” per storie e morfologia.
Il progetto è stato interamente pensato per essere di facile realizzazione in maniera tale da poter essere sia un’installazione “temporanea”, sia un intervento permanente nel caso in cui in futuro si coinvolgessero nell’operazione operatori presenti sul territorio.
Tutti gli oggetti sono pensati per essere facilmente assemblabili: sia le aiuole che i corpi servizi sono pensati con una struttura portante in legno lamellare con incassi maschio-femmina facili da realizzare; il rivestimento è assicurato da un sistema di tavole in legno chiodate o incollate alla struttura sottostante.
I pali per l’illuminazione sono stati pensati come elementi in legno lamellare verniciati ed ancorati al suolo tramite una piastra metallica.
Tutti questi elementi dialogano all’interno di un contesto reso omogeneo dal materiale: la dialettica tra elementi verticali ed orizzontali crea uno spazio poroso nel quale poter esporre opere d’arte in maniera tale da rievocare all’esterno le funzioni del vicino museo.
Per minimizzare l’impatto dell’intervento sull’ambiente e soddisfare il fabbisogno di energia elettrica delle attività di vicinato, saranno installati dei pannelli fotovoltaici nella copertura degli stessi.
Inoltre l’illuminazione della piazza sarà realizzata con un sistema di lampade led a basso consumo, collegate ad un interruttore crepuscolare astronomico.
Quest’ultimo, dopo aver inserito latitudine e longitudine della località di installazione, calcola in automatico il tramonto ed il sorgere del sole, sfruttando al meglio la luce naturale in base al giorno ed alla stagione, consentendo, così, la riduzione dei consumi energetici.