Potsdamerplatz, Area ABB-Roland Ernst a Berlino
Prima che Berlino diventasse das steinerne Berlin, prima cioè che l'edificazione continua e intensiva andasse a occupare quasi per intero il suo suolo edificabile (la famosa "die grüsste Mietkasernenstadt der Welt" di W. Hegemann), Berlino era una città unica non solo per la sua conformazione affatto particolare (il suo essere un insieme equilibrato di piccole città, ecc.), per le dimensioni dei suoi tracciati, per gli ampi intervalli di verde, ma anche per la ricchezza e per la varietà dei tipi edilizi che ne costituivano le parti.
La disposizione e la riconoscibilità dei grandi edifici pubblici dalle piante variamente articolate, la loro collocazione strategica (anche in senso architettonico): i musei, l'università, i teatri, i grandi edifici dell'amministrazione pubblica, ecc., ma anche e più diffuse le strutture assistenziali e di servizio, gli ospedali, le scuole, ecc. Gli impianti prospettici di grande respiro: attraverso il verde dei parchi e attraverso le parti di città geometricamente costruite, i viali sterminati diretti verso i sobborghi, le porte, le piazze e le strade disegnate con cura. E su queste, ad ampi intervalli, appunto gli edifici di uso pubblico; e poi i palazzi, le residenze urbane e suburbane, le ville, ecc. Una composizione insieme monumentale e domestica, complessa e insieme elementare: di grande qualità architettonica e insieme umana (forse è proprio questa particolare Mischbebauung il carattere più evidente della Berlino della prima metà del XIX secolo).
Fra i diversi tipi edilizi che si affiancavano e si alternavano nella composizione architettonica della città il tipo del "palazzo" (tardo-barocco e poi neoclassico), che riprendeva in modo originale le forme idealizzate dell'hotel classico francese, è uno di quelli che ha avuto forse maggiore applicazione e senz'altro un ruolo più decisivo nella configurazione architettonica della città.
Un impianto a forma di “U” oppure di "H", con l'edificio principale disposto fra il Vorhof aperto sulla via pubblica e il giardino retrostante e delimitato sui lati da due corpi perpendicolari che dalla linea della strada potevano in certi casi prolungarsi fino a racchiudere anche il giardino posteriore, era lo schema planimetrico più usuale per questo tipo di edifici.
Ciò detto è anche logico che questo tipo edilizio esprimesse al meglio le sue caratteristiche architettoniche là dove le limitazioni imposte dalla parcellizzazione del suolo urbano erano meno rigide, come ad esempio lungo le strade perimetrali della città, quelle strade il cui lato esterno era aperto cioè verso il verde, la campagna.
La Ehemalige Wimhelmstrasse rappresenta forse l'insieme edilizio più bello (forse anche per via delle aperture prospettiche trasversali sulla Potsdamerplatz e sulla Pariserplatz) e più ricco di esempi.
Sulla Wilhelmstrasse il succedersi lungo il suo lato esterno degli elaborati volumi dei numerosi palazzi (ben individuati l'uno rispetto all'altro e rispetto ai tratti di cortina cui si alternavano) andava a definire altresì in modo caratteristico il fronte esterno della città, il suo profilo architettonico: un profilo che appariva attraverso il verde dei parchi e dei giardini (dal Prinz Albrecht Palais ai palazzi Schwerin, Radziwill, ecc.). Del resto questo stesso tipo di impianto planimetrico, così adatto alla creazione di impianti prospettici efficaci e quindi usuale nella maggior parte delle residenze suburbane, aveva caratterizzato anche gran parte dei più importanti edifici pubblici fuori e dentro la città (Schloss-Charlottenburg, università, Invahden, Charité, ecc. fino appunto ai più recenti edifici per l'amministrazione pubblica, i musei, le biblioteche, le scuole, ecc.).
Un tipo edilizio che ritornava altresì nei migliori progetti non realizzati ma più influenti di quel tempo (uno su tutti: il bellissimo progetto per una Kaufhaus a Unter den Linden di Schinkel).
Il nostro progetto, pur nella sua parzialità ed episodicità, vuole riproporre, nella ricostruzione di questo pezzo di città, questo momento importante della storia architettonica di Berlino: cioè appunto la varietà e la ricchezza tipologica, la Mischbebauung (che, come si sa, non è una questione di stili, di elementi decorativi per le facciate o di colori, ma è una questione strutturale, costruttiva, cioè costitutiva e sostanziale della forma fisica della città).
E questo proprio anche di fronte alla città così come si presenta oggi (dalle realizzazioni dell'Iba ai recenti progetti per le aree vicine, come ad esempio quello per la Daimler-Benz).
In questo senso a noi è sembrato che l'ampia zona verde prevista sul luogo dell'antica Potsdamer-Bahnhof offrisse all'edificazione di progetto disposta lungo la Köthenerstrasse, per così dire, di nuovo delle condizioni di "margine", di "confine", rispetto alla città antica (rispetto cioè alla forma della vecchia Friedrichstadt).
Cioè a dire: data l'ampia fascia di verde prevista fra il Landwehrkanal e il Tiergarten, a noi è sembrato di poter legittimamente assimilare le condizioni topografiche dell'edificazione di progetto a quelle ad esempio dell'antica Wilhelmstrasse di cui si è detto.
Di qui la scelta di introdurre nella composizione del complesso edilizio sulla Köthenerstrasse, come elemento base ripetuto, un unico tipo edilizio a forma di "H", in grado di offrire sui lati opposti due soluzioni differenti di affaccio sullo spazio pubblico, corrispondenti alle condizioni planimetriche dell'area di progetto.
L'impianto volumetrico proposto dal nostro progetto risulta pertanto diviso in tre blocchi edilizi separati fra loro dalle Zäsuren previste dal bando di concorso. I due blocchi estremi a loro volta sono composti di due volumi distinti separati da uno stretto passaggio (come un antico Bauwich). Ogni blocco è caratterizzato da un volume principale ad "H". In questo modo tutti e tre i blocchi (tutti e tre i palazzi) si presentano in condizioni analoghe sia dal lato della Köthenerstrasse sia da quello verso il verde. Anche l'altezza di tutti gli edifici è uniforme (ad eccezione del breve corpo sulla Stresemann).
Sulla Köthenerstrasse si aprono perciò tre corti aperte lastricate, poco profonde e di larghezza differente; esse individuano anche l'ingresso principale degli edifici e sono interamente circondate da portici destinati alle attività commerciali. Mentre sul lato opposto tre corti aperte, molto più profonde e trattate a giardino con alberi, ecc. (quella centrale più ampia contiene anche un padiglione destinato a caffetteria), hanno il compito di includere e di prolungare al loro interno l'ampia area verde contigua.
Alle due estremità del complesso edilizio i due blocchi compositi di cui si è detto presentano anch'essi condizioni volumetriche differenti, corrispondenti alle diverse condizioni planimetriche a sud e a nord dell'area di progetto. Quello a sud, adiacente all'area detta di riserva, presenta accostato al corpo ad "H" un edificio a corte aperta verso sud destinato ad abitazioni. Corte in cui il verde della zona di riserva entra a occupare l'intera area libera.
Il blocco a nord presenta invece, accostato al corpo ad "H", un affilato corpo triangolare con il vertice rivolto verso la Stresemannstrasse arrotondato (una soluzione che appartiene all'esperienza costruttiva berlinese tardo-ottocentesca e che anche la città degli anni Venti e Trenta ha spesso ripreso con risultati molto interessanti).
Possiamo quindi dire che nel progetto la forma di quel corpo così come la sua diversa altezza rispetto a tutti gli altri, oltre ad essere il risultato della semplice applicazione dei regolamenti edilizi vigenti in quel luogo, rappresenta anche una forma compiuta e significativa della tradizione costruttiva berlinese.
Resta infine da ricordare che, per tutto quanto detto, le Zäsuren (di 16,30 metri) fra i tre blocchi edilizi – insieme alle Zäsuren più sottili (di 4 metri) presenti nei due blocchi laterali – devono essere viste anzitutto come delle aperture verso il verde, come dei tagli prospettici destinati ad includere nella Kóthenerstrasse l'ampia fascia verde che si trova sul lato opposto.
Fase esecutiva del progetto
Nel passaggio alla fase esecutiva la planimetria del progetto di concorso ha subito alcune, non essenziali, correzioni e aggiustamenti dovuti principalmente alle modifiche apportate nel frattempo alle linee ferroviaria e metropolitana che si trovano nel sottosuolo dell'area e poi alle richieste avanzate dal consiglio di zona e dalla commissione edilizia.
Inoltre i diversi blocchi edilizi previsti dal progetto sono stati affidati per lo sviluppo esecutivo a diversi architetti che, pur vincolandosi a un uso comune dei materiali da costruzione e finitura (mattoni a vista, pietra calcarea, ecc.), hanno dato una versione personale dei diversi blocchi affidati loro. Il blocco 1 è stato affidato all'architetto Schweger di Amburgo, i blocchi 2 e 3 a noi, il blocco 4 all'architetto Sawade di Berlino e il blocco 5 agli architetti Diener di Basilea.