Piazza Grande
Reportage fotografico del complesso residenziale con servizi integrati a Napoli, progettato da Aldo Loris Rossi.
Piazza Grande è un complesso residenziale di Napoli, ubicato nella zona dei Ponti Rossi e progettato dagli architetti napoletani Aldo Loris Rossi, Donatella Mazzoleni, Annalisa Pignalosa e Luigi Rivieccio intorno agli anni 1979-1989.
L'opera risente dei principi dell'Architettura organica di Frank Lloyd Wright, riprende temi del Razionalismo Italiano ed è ispirata al modello inglese del Circus di Bath.
Al progetto è stato conferito il premio In/Arch dell'Istituto Nazionale di Architettura nel 1989.
Il complesso ha un impianto planimetrico circolare, con un quadrante convesso che contorna il fianco di una collina. Al centro della struttura è uno spazio di 100 metri di diametro ospitante aiuole, giardini alberati e strutture sportive, con un andamento digradante verso il centro, che crea anche una piccola tribuna in prossimità degli impianti sportivi.
Lo spazio centrale della piazza è circondato da un edificio basso, anch'esso a sviluppo circolare, che l'abbraccia e la separa otticamente dal contesto urbano. Sul perimetro esterno della struttura circolare, sono disposte a raggiera dodici torri di condotti contenenti le infrastrutture verticali (scale, ascensori); sei di queste servono altrettante torri residenziali alte 36 metri, cinque delle quali a pianta circolare ed una a pianta rettangolare. L'intera struttura è innervata da un fitto sistema di strade, rampe, scale, ma con una netta distinzione tra i percorsi carrabili e quelli pedonali, mantenuti su piani distinti.
La struttura ospita complessivamente 219 unità tra alloggi, uffici, servizi commerciali, scuole, palestre e locali pubblici; comprende inoltre garages privati e parcheggi per i visitatori, campi da gioco ed una piscina scoperta.
In Piazza Grande, traspare tutta la complessità del progetto di Aldo Loris Rossi, che pur partendo da un disegno semplice e canonico in pianta, in realtà ne esalta la sua complessità all’interno, ponendo l’accento sulla possibile diversità delle tipologie degli alloggi, dei percorsi, delle passarelle, delle bucature, degli aggetti: una continua ricerca della variazione nelle forme e nei contenuti, che rende il progetto un unicum nel suo genere ed una vera e propria rarità nell’architettura di quegli anni.