Edilizia residenziale a Giudecca (IACP)
Reportage fotografico del progetto di edilizia residenziale dell'architetto Gino Valle a Giudecca (VE, 1980).
Fotografie di Emiliano e Lorenzo Zandri / ZA².
L'intevento per un complesso di abitazioni popolari (IACP), progettato da Gino Valle alla Giudecca rappresenta uno dei piu validi esempi dei primi anni ‘80 di inserimento di una nuova edificazione in un contesto già fortemente caratterizzato.
Localizzato ai margini della famosa isola veneta, l'insediamento affaccia a nord sul canale della Giudecca ed a sud si relaziona con il Mulino dello Stucky, dalla forte impronta gotica. Un'edilizia di modeste dimensioni ed aree industriali dismesse ne completano la collocazione. Apparentemente semplice e lineare, perchè in sintonia materica e dimensionale con il contesto, il progetto si rivela invece un’espressione intrecciata di tutto ciò che ha intorno.
La qualità dello spazio circostante rappresenta per Gino Valle l'elemento fondante della forma architettonica: il risultato è un oggetto naturalmente inserito, dalla fisionomia familiare, in qualche modo veneziana, ma allo stesso tempo moderno, efficiace ed essenziale, che lascia poco spazio a variazioni stilistiche. La riduzione di mezzi espressivi e elinguistici, il controllo tecnologico e il rapporto tra luogo e aspetti funzionali-costruttivi, tipici dell'opera di Valle trovano qui grande applicazione.
Il complesso, in totale difformità con il il planivolumetrico proposto dal Comune, si sviluppa in maniera longitudinale, da ovest ad est, seguendo il tracciato della calle dei Lavraneri, e si basa su tre tipologie edilizie che si compongono entro un reticolo modulare quadrato, che funge da elemento di controllo formale alle differenti scale. Da questo schema geometrico vengono sottratti volumi per creare vuoti e spazi comuni – il campo, il sottoportico, la calle, il campiello e la corte.
Nonostante Valle abbia scelto di utilizzare una sola tipologia abitativa, la casa a patio, il progetto è la somma di tre oggetti edilizi: agli estremi ovest ed est ci sono gli edifici in linea alti quattro piani, chiamati le torri; una piastra lunga circa 100 metri e larga 35, costituisce il corpo centrale ad alta densità, accessibile tramite un sistema compenetrante di passaggi e variabile in altezza; a sud una fila di alloggi a schiera alti due piani chiude il complesso e rappresenta il margine con la laguna.
Particolare interesse ed attenzione merita l'utilizzo dei materiali, frutto di una quasi maniacale riflessione non solo in fase di progettazione ma anche in fase di realizzazione tipica di Valle. Il mattone, predominante in tutto in progetto è scandito a volte dall'utlizzo del cemento bianco a faccia vista, altre volte dall'intonaco verde-azzurrino, creando il giusto rapporto con la mutevolezza luminosa e la percezione visiva tra volumi e colori, tipica di Venezia.