Biblioteca universitaria e settore nord-ovest del Politecnico di Milano alla Bovisa
La biblioteca universitaria Il progetto parte dall'ipotesi (che appartiene alla tradizione anglosassone, ma ormai largamente accettata per flessibilità e migliore fruibilità) che una moderna biblioteca scientifica, o universitaria, debba anzitutto essere un deposito di libri facilmente e direttamente accessibile al pubblico specializzato. In questo senso l'impianto tipologico scelto per il progetto, senza essere in contrasto con un funzionamento ad accesso chiuso della biblioteca, è predisposto prevalentemente per l'accesso cosiddetto libero (anche il suo eventuale ampliamento in altezza è visto in questa ottica). Il carattere particolare di questo progetto è, appunto, la massima elasticità possibile fra il sistema ad accesso libero (con luoghi di lettura adiacenti al deposito) e quello ad accesso chiuso (con distribuzione centralizzata e sala di lettura separata).
Il deposito si trova cioè collocato fra i due sistemi d'uso e la porzione di esso da destinare all’uno o all'altro sistema può essere facilmente modificata spostando la linea di separazione nel deposito
stesso. Questa scelta ha portato a un impianto distributivo con i libri al centro e gli spazi per la lettura posti intorno e al piede di questi. Un altro obiettivo non secondario del progetto è che la biblioteca sia immediatamente riconoscibile nella sua specifica qualità, cioè che l'elemento architettonicamente dominante della biblioteca siano i libri stessi, la loro quantità sterminata: orgogliosa, monumentale rappresentazione del suo ufficio e del suo valore. Di qui appunto la scelta di porre al centro della composizione il deposito dei libri e al centro di questo, a tutt’altezza, l'atrio, la sala schedari ecc., cioè l'elemento principale di distribuzione delle diverse parti, in modo che sia immediatamente percepibile sia la destinazione particolare dell'edificio, sia proprio la quantità - che qui diventa sinonimo di qualità - di ciò che esso è destinato a custodire. Quindi un edificio a pianta centrale sviluppato intorno a un atrio a tutt’altezza, letteralmente tappezzato di libri e circondato, in particolare sui lati lunghi, dal deposito vero e proprio.
Il quale deposito è, a sua volta, a diretto contatto delle sale di lettura e consultazione disposte su tre piani. Mentre la sua parte mediana è collegata meccanicamente con la sala comune di lettura che si trova sotto l'atrio. Nei due lati corti di quest’ultimo si trovano i collegamenti verticali e orizzontali, da un lato per il pubblico e, dall'altro, per gli addetti. Nel presente progetto di massima l'edificio è previsto a struttura mista, con murature perimetrali di mattoni faccia a vista.
Per una superficie totale lorda di 10.100 metri quadrati si hanno: deposito libri (ad accesso chiuso e/o aperto) di 750.000 volumi per 3300 metri quadrati; sale di lettura ad accesso libero (sale di consultazione, speciali di consultazione, periodici, centro di documentazione tecnico-scientifica, audiovisivi ecc.) per 1900 metri quadrati; atrio, schedar!, prestito ecc., per 400 metri quadrati; uffici, distribuzione, spogliatoi e servizi per il personale, ricezione e preparazione, materiale bibliografico, spedizione, magazzini ecc., per 700 metri quadrati; sala di lettura ad accesso chiuso per 1200 metri quadrati; sala conferenze e proiezioni (150 posti) per 135 metri quadrati.
La crociera Il progetto fa sua, in senso letterale, la scelta di una tipologia edilizia a grandi blocchi a crociera (100 x 120 metri) che sta alla base di tutta l'edificazione del settore nord-ovest. Ivi compresa, cioè, la gerarchia sul piano tipologico fra la crociera propriamente detta e l'edificazione lungo il perimetro del blocco, che è confermata dalla tradizione di questo tipo di impianto. Di norma questa gerarchia si esprime architettonicamente con l'apparire della testata della crociera nel disegno dei fronti perimetrali (in quello del Filarete, ad esempio, essa appare su un piano più arretrato rispetto al filo del fronte esterno), cioè col fatto che la crociera raggiunge, in senso tipologico-distributivo, il perimetro esterno del blocco. Il che da luogo alla figura canonica di una crociera centrale raccordata da quattro corpi a L che chiudono le quattro corti. In linea di larga massima, nel progetto la crociera è destinata alla didattica generale (aule grandi con luce naturale da entrambi i lati), mentre i quattro corpi perimetrali a L corrispondono ad altrettanti dipartimenti o parti di dipartimenti più grandi (ciò che è reso possibile da un percorso perimetrale continuo sul lato esterno del blocco). Tutti i principali elementi funzionali del blocco prendono luce da grandi finestre aperte sui cortili interni. Come nell'impianto filaretiano, le testate delle crociere non raggiungono il filo esterno dei fronti perimetrali. In queste rientranze sono alloggiate quattro scale di sicurezza a forbice e a cielo libero. Al piano terra il blocco edilizio è attraversato da percorsi trasversali e longitudinali in asse ai quattro cortili che, oltre a consentire l'accesso a tutti gli elementi funzionali del blocco, lo mettono in comunicazione con gli altri blocchi adiacenti. Tre piani fuori terra (luce netta di quattro metri con interpiano tecnico di un metro) danno un'altezza netta di gronda di quindici metri. Nel presente progetto di massima l'edificio è previsto a struttura mista, con murature perimetrali di mattoni faccia a vista. Per una superficie totale lorda di 22.200 metri quadrati si hanno: didattica generale, nella crociera per tre piani, superficie lorda di 8400 metri quadrati; dipartimenti, nei quattro corpi perimetrali a L per tre piani, superficie lorda di 13.800 metri quadrati.
Mentre, per una superficie totale utile (inclusi vani accessori, servizi ecc.; esclusi collegamenti verticali e orizzontali, vani impianti, spazi armadietti, ingombri vari, murature ecc.) di circa 15.200 metri quadrati, si hanno, al piano terra: aule grandi, medie, piccole, uffici amministrativi, dipartimenti, attività collettive, spazi ricreativi, caffetteria ecc., per 4700 metri quadrati; al primo piano: aule grandi di disegno, speciali dipartimentali, aule grandi e medie, uffici direzionali e amministrativi dipartimentali, spazi individuali per docenti, sale di riunione, di ricerca ecc., per 5400 metri quadrati; al secondo piano: spazi individuali per studenti, docenti, piccoli gruppi, seminari, dottorato di ricerca, informatica, lingue ecc., uffici dipartimentali, biblioteche dipartimentali per docenti e studenti ecc., per 5100 metri quadrati.