Chiesa madre di Teora
II complesso parrocchiale progettato riprende la giacitura della vecchia chiesa madre distrutta dal sisma affiancandosi a questa che, conservata come rudere, diventa sagrato aperto sul paesaggio. Mentre l'elemento emergente e di maggiore riconoscibilità della nuova chiesa, cioè la facciata con la torre campanaria al centro, si dispone in posizione dominante rispetto al nuovo centro urbano e si collega con la sottostante chieset-ta "della Congrega" (da restaurare) a formare un unico insieme monumentale nel verde. In accordo con il piano di recupero, il progetto osserva l'allineamento lungo il crinale con il complesso edilizio del castello. Tale allineamento si determina con la successione del corpo sporgente del transetto e dei due corpi in linea che formano la casa parrocchiale, avendo tutti la medesima profondità di corpo.
L'impianto generale della fabbrica comprende una grande navata di forma prossima al quadrato, larga 12 metri e alta 9,60, che termina in un transetto dalla forma stretta e allungata di pari altezza e rialzato di quattro gradini. Sulla T formata da questi due elementi principali e di maggiore altezza dell'organismo si impostano tutti gli altri elementi della composizione.
Lateralmente alla navata vi sono due piccole navate a sezione quadrata (alte 4,10 metri). Esse sono quasi interamente occupate dai diversi elementi funzionali, tanto da presentarsi piuttosto come due deambulatori che conducono, senza intralciare la navata, ai due bracci del transetto. Sul transetto, nella parete di fondo, si aprono la cappella feriale, un vano centrale e l'accesso posteriore alla chiesa che, mediante una rampa di scale, collega questa alla via Roma. La stessa scala conduce anche a uno stretto ballatoio che percorre tutta la parete di fondo del transetto a un'altezza di 3,50 metri e che porta alla cantoria sovrapposta al vano centrale. Tutti questi annessi sono illuminati da finestre laterali, mentre la navata centrale è illuminata da una doppia serie di finestre poste in alto. Da ultimo, in corrispondenza dell'ingresso principale e in asse alla navata, la torre campanaria, alta al colmo 14,60 metri; essa contiene l'atrio e, in alto, la cella per le campane, collegati fra loro da una ripida scala in legno; la stessa scala consente l'accesso (mediante un ballatoio in testa alla navata) ai due percorsi esterni sopra alle navate laterali. È previsto inoltre (a conferma della ideale continuità fra la vecchia chiesa e la nuova) di collocare lungo la parete di fondo del transetto, così come lungo la parete laterale esterna verso nord della chiesa, una scelta di quei frammenti architettonici, decorativi ed eventualmente scultorei sia dell'interno che dell'esterno della vecchia chiesa che, per il loro valore storico-artistico, sono stati recuperati e accantonati durante le fasi di demolizione e di sgombero delle macerie.
La casa parrocchiale si trova, disposta in direzione nord-sud, in prosecuzione del transetto destro della chiesa e a questo collegata mediante un passaggio in legno. Si tratta di due edifici disposti in linea lungo il pendio, di poco separati fra loro e che mantengono fissa per tutto il loro sviluppo la quota massima di gronda del transetto, oltre che la sua profondità di corpo.