Istituzione Area Naturale protetta “Parco degli Alpini” tra il fiume Codolo e il Rio Posolin – Ambito A
In un contesto di notevole rilevanza e pregio dal punto di vista ambientale per la presenza delle risorgive e di due corsi d’acqua, il Rio Posolin e il fiume Codolo, nel tempo in Comune di San Fior abbiamo potuto assistere ad un bel esempio di convivenza tra uomo e natura: la pianificazione e progettazione di un polo socio-culturale strategico e la creazione di spazi per il tempo libero e le manifestazioni che dialogano e si rapportano con un sistema ambientale consolidato ma da tutelare.
L’intento di questo progetto con l’istituzione di un’area naturale protetta denominata “Parco degli Alpini”, è quello di dare un valore riconosciuto ad una situazione esistente che vuole essere preservata e tutelata nel futuro, non fermandosi solo all’azione di salvaguardia, ma anche proponendo ed incentivando un’azione di formazione ambientale della comunità stessa ed, in particolare, delle fasce di popolazione più giovani, con la realizzazione di un percorso e zone di sosta per il tempo libero, fruibile dalla cittadinanza per passeggiate, momenti di incontro e contatto con la natura nel suo rispetto
E’ ferma convinzione, infatti, che proprio attraverso un’attività di informazione e conoscenza delle dinamiche della natura, la gente ed i bambini possano essere educati al rispetto dell’ambiente, di cui loro stessi fanno parte. "Promuovere e favorire lo studio (...) del rispetto dell’ambiente naturale, anche ai fini della formazione spirituale e intellettuale delle nuove generazioni" è uno degli scopi principali previsti dallo statuto dell' ANA e che questo progetto vuole concretizzare per la comunità di San Fior.
La realizzazione del parco è iniziata concretamente nel 2011, in occasione del 50° anno di fondazione del Gruppo Alpini San Fior, con la cerimonia della prima pietra il 25 settembre, in cui si è inaugurato il Totem d’ingresso. Da qui, con la sottoscrizione di una convenzione tra il Gruppo ed il Comune, sono cominciati i lavori suddivisi in vari stralci da realizzarsi con la volenterosa e sempre pronta manodopera alpina, supportata da contributi con scadenza annuale da parte del Comune.
Lo scorso anno è stato ottenuto un finanziamento regionale grazie al quale è stata data una grande accelerata alla realizzazione della prima parte di questo progetto: attraverso una gara pubblica, l’impresa I.F.A.F. di Noventa di Piave si è aggiudicata i lavori dell’area individuata come ambito A riguardanti l’area di sosta a pic nic, e i quali sono ormai prossimi al completamento.
Si tratta nel concreto di realizzare un percorso pedonale in stabilizzante e consolidante naturale che segue il sinuoso corso dell'acqua e della vegetazione per uno sviluppo di circa 600,00 ml e che in alcuni punti significativi si allarga in piattaforme attrezzate con sedute e totem informativi riguardanti la flora e la fauna del sito, oltre ad un’area di sosta attrezzata a pic nic più ampia.
L'accesso principale è individuato in corrispondenza dell'area di manovra degli scuolabus su via degli Alpini, adiacente la Scuola primaria di primo grado e la nuova Scuola per l’infanzia, nonché prossima al locale servizi, ed è segnalato dalla presenza del totem composto da un monolite in ferro corten dove troviamo il logo del Gruppo Alpini San Fior e il nome del parco, affiancato da un blocco in pietra naturale con una formella in terracotta realizzata dall’artista Isidoro Dal Col e rappresentante la sempre attiva e costante presenza alpina nel territorio: “Uniti per ricostruire”.
Da qui una recinzione in ferro corten, con accesso pedonale e per mezzi autorizzati, costituita da una sequenza di verghe in ferro corten richiama alla mente l'idea della vegetazione a canneto tipica dei corsi d'acqua senza voler rappresentare una barriera visiva alla percezione dello spazio prezioso che delimita e che si intravede.
Inizia così il percorso che, affiancato inizialmente da una piccola area a parcheggio di servizio, corre passando vicino alla risorgiva attorno alla quale è stata sistemata una palizzata in legno a protezione e presso la quale verrà posato un piccolo totem a leggio con la Preghiera dell’Alpino.
Segue poi costeggiando il fabbricato del centro servizi, a cui si può accedere mediante una scaletta e una rampa realizzate per agevolare tutte le tipologie di fruitori.
Lungo questo primo tratto, considerato quello più “urbano”, si sviluppa, appena dopo il fabbricato, la sopramenzionata area a pic-nic di circa 2.500 mq, destinata alla sosta prolungata per famiglie, ombreggiata grazie a piccole e di basso impatto pompeiane metalliche con rampicanti e grandi alberi, dotata di servizi igienici oltre che di fontanella e grande tavolo in cemento armato per barbecue e che è attualmente in fase di completamento.
I tre gruppi di piazzole di sosta attrezzate, realizzate di dimensioni e moduli variabili con una pavimentazione di tipo drenante, sono atte ad accogliere una decina di postazioni di tavoli e panche da pic nic, disposte in maniera tale da creare un gioco dinamico di visuali e geometrie.
Sul fronte occidentale si sviluppa una duna verde larga mediamente 4,00 ml che abbraccia l’area e verso il cui versante esterno un filare di Carpinus pyramidalis (Carpini) contribuirà a mitigare fisicamente e visivamente il fronte del parcheggio e della strada comunale oltre che a creare un vero e proprio anfiteatro verde.
Lungo il fronte meridionale invece, l’esistente filare di Morus nigra (Gelsi) piantati dagli Alpini lo scorso anno, separerà permeabilmente il resto del parco verso la sede dell’Associazione Fiorot.
L’accesso principale del Parco degli Alpini dall’omonima viene così supportato da un ulteriore accesso importante su Via I. Mel. A prosecuzione di un tratto pavimentato esistente segue un percorso di larghezza pari a 2,00 ml in pavimentazione cementizia con finitura in ghiaino lavato, affiancato ad una breve rampa per facilitare l’accesso delle persone con ridotte capacità motorie direttamente dal parcheggio.
L’altro nuovo varco all’area verrà collocato mediante una breve rampa di scale in cemento armato di larghezza pari a 2,00 ml verso il lato dell’area ricreativa.
Dai due fronti contrapposti si svilupperà un percorso di distribuzione interna di larghezza pari a 1,50 ml, di analoghe caratteristiche a quello principale, ma con una colorazione degli inerti e del legante differente, in maniera da denotarne anche visivamente la gerarchia degli assi pedonali all’interno del progetto complessivo
Nel frattempo è stato portato avanti dalle Scuole elementari di San Fior il progetto ambientale "Acqua e vita, biodiversità e lettura del paesaggio: la tutela del patrimonio naturale del rio Posolin", con il patrocinio della Provincia di Treviso, del Consorzio di bonifica Piave e la consulenza di lega Ambiente-Circolo Piavenire, oltre alla collaborazione operativa del Gruppo Alpini San Fior. Sono state così installate lungo il Rio Posolin tre bacheche e una decina di totem con pannelli informativi sulla flora e la fauna dell’area realizzati dai bambini delle classi IV e V: disegni e descrizioni della flora e della fauna del luogo proprio in corrispondenza della specie descritta.
Il percorso principale del parco lungo il Rio Posolin e il Fiume Codolo sarà realizzato con uno stabilizzante e consolidante naturale tipo Levostab 99, di colorazione sabbia, a richiamo dei percorsi tipici delle nostre campagne.
Tutte le zone pavimentate si caratterizzano e caratterizzeranno per un sottofondo costituito da materiale drenante per uno spessore di minimo 30 cm con la funzione, oltre che di supporto e distribuzione dei carichi, di evitare o comunque ridurre fenomeni di risalita capillare che, in un’area umida come questa, sono fisiologici.
Per la stessa ragione tutti i percorsi e le piazzole di sosta saranno realizzate ad una quota lievemente superiore rispetto il piano di campagna con l’esecuzione di una trincea drenante lungo lo sviluppo del percorso distributivo, e raccordati con impercettibili pendii verdi al piano principale.
Le pavimentazioni principali dell’area a pic nic saranno di tipo cementizio con finitura in ghiaino lavato di due colorazioni principali che richiamano visivamente dei percorsi in ghiaino sciolto ma che risultano con un basso impegno manutentivo per la gestione pubblica.
Le piazzole di sosta invece vedono l’utilizzo di una pavimentazione, già presente nelle aree limitrofe, caratterizzata da masselli autobloccanti con fughe in pietrisco lavato vagliato che consentono una maggior integrazione nel verde, oltre che una considerevole percentuale di superficie calpestabile dritta a tutto vantaggio della stabilità dei pedoni.
Un’altra e non meno importante componente del progetto è il verde.
Oltre alla formazione del rilevato di mitigazione e del bellissimo filare di Carpini pyramidalis perimetrale, la materia vegetale costituisce l’altro importante e fondamentale aspetto costruttivo del progetto che viene qui tradotto in una scelta variegata di arbusti e rampicanti oltre che essenze arboree tipiche delle nostre campagne e dei nostri giardini.
Accompagnati da un filare di Morus Nigra (Gelsi) presso l’accesso ovest, e da un tappeto di Hedera algeriensis presso l’accesso nord in corrispondenza delle gradonate, all’interno dell’area troviamo l’alternanza di alcuni alberi da frutto e da fiore quali il Prunus avium e il Pyrus calleryana, tra i quali si ergeranno imponenti dei meravigliosi esemplari di Quercus robur (Quercia).
Durante il passare delle quattro stagioni allieteranno la vista e l’olfatto con i loro colori e i loro profumi, oltre che il palato dei più golosi. La loro posizione è stata studiata in prossimità delle pergole in modo da garantirne l’ombreggiamento nel periodo primaverile-estivo.
In corrispondenza degli snodi dei percorsi vari e per creare delle macchie di colore a livello del tappeto erboso diffuso, troveremo dei tappeti di Hypericum calycinum , per poi passare a una colorata varietà di piante rampicanti piantumate ai piedi dei montanti delle pergole metalliche, sulle quali peraltro verranno collocati dei cavi tirantati orizzontali per garantire la crescita delle stesse con uno sviluppo tale da ombreggiare e mitigare la presenza stessa dei manufatti metallici all’interno del contesto verde di pregio in cui ci troviamo.
Sono state scelte essenze come il Rhyncospermum jasminoides (gelsomino), la Clemanatis armandis, e la Wisteria sinensis bianca (Glicine) che, oltre alle diverse colorazioni, garantiscono anche una manutenzione non troppo dispendiosa.
In corrispondenza dell’area attrezzata di ingresso, un’aiuola di Rosmarinum prostratum dall’aspetto ricadente, accompagnerà il percorso secondario di collegamento al percorso principale del parco degli alpini.
Infine, a evidenziare gli accessi, troviamo la Rosa chinensis, comunemente conosciuta come rosa cinese. Un arbusto che cresce fino a 1–2 m di altezza, le cui foglie sono pennate, e priva di spine per cui idonea in ambienti pubblici come questo.