Parco di Bagnolo
Il disegno del Parco di Bagnolo diventa l’occasione di tradurre in realtà una serie di presupposti per creare un ambiente urbano più vivibile, rispettoso della natura circostante, della cultura locale e della società civile.
Con la riscoperta dell’ambiente naturale e una nuova sensibilità verso il paesaggio, si è reso possibile dare una nuova riconfigurazione finalizzata a collegare l’area, attraverso percorsi pedonali e ciclabili, alle zone residenziali di nuova espansione che gravitano attorno, diventando punto di partenza e di arrivo di percorsi che portano ad esplorare il paesaggio collinare circostante. Una rivitalizzazione che ha portato ad una riappropriazione dello spazio urbano da parte di cittadini ed associazioni e che ha creato un senso di appartenenza alla comunità.
L’area, posta sul lato destro della strada provinciale S.P. 635 che da Conegliano porta verso Tarzo, ha un andamento planimetrico pianeggiante ed è delimitata sul lato opposto dalla scarpata che costeggia il torrente Cervano. Gli elementi di qualità del paesaggio sono le colline, le case coloniche, i monti sullo sfondo, la vegetazione arborea che delimita il corso d’acqua e il disegno dei campi con le strade sterrate.
Il parco di Bagnolo nasce dalla richiesta dell’Amministrazione Comunale di completare un’area sportiva, collegare gli impianti sportivi ai percorsi ciclo pedonali lungo il torrente Cervano e la S.P. 635 e dare una soluzione ai continui allagamenti delle abitazioni poste a sud dell’area in occasione di forti precipitazioni.
Le linee guida del progetto sono state:
• ricucire il paesaggio circostante valorizzando le bellezze presenti
• limitare il consumo di suolo verde mediante una progettazione prudente ed attenta al bello esistente
• l’ascolto e la partecipazione di chi quei luoghi li vive e gestisce (bambini, ragazzi e associazioni) come metodo di progettazione e di realizzazione
• riconoscere l’area come luogo d’incontro dove si forma un senso civico e di appartenenza
• rispondere alle richieste funzionali della comunità con soluzioni tecniche flessibili
Le scelte progettuali hanno risposto i seguenti obiettivi:
• incentivare la vocazione sociale dell’area, rinforzando i collegamenti ai quartieri vicini con percorsi ciclabili e pedonali
• favorire il miglior inserimento nel contesto naturale dei servizi, mantenendo e valorizzando il verde esistente e il paesaggio circostante
• fare un progetto architettonico che si inserisca in modo armonioso nell’ambiente mediante l’impiego di materiali, forme e colori
• migliorare la qualità dello spazio pubblico prestando la stessa attenzione progettuale allo spazio vuoto come al costruito.
Gli accessi all’area permettono una visione chiara sugli elementi di attrattiva del parco privilegiando l’utente che giunge a piedi o in bicicletta rispetto all’automobilista.
L’area parcheggio è suddivisa in due zone: una di uso quotidiano con corsia di distribuzione in asfalto e l’altra per uso occasionale legato ai grandi eventi.
Il parco luogo di aggregazione, sport e svago diventa flessibile ai vari usi, ma non per questo privo di un disegno chiaro e deciso, senza barriere fisiche e con elementi puntuali che dialogano tra di loro.
Il terreno è modellato per favorire il convogliamento dell’acqua meteorica in tre aree di laminazione.
Lontano dal rumore della strada, collegato ai percorsi ciclo pedonali il percorso vita si sviluppa ad anello intorno al campo sportivo, sfruttando l’argine come elemento di arricchimento del percorso con vista sull’area e sulle colline Vittoriesi.
Il “non edificio” destinato a spogliatoio e magazzino si raccorda in direzione sud con il terreno circostante attraverso un terrapieno (ottenuto con il riutilizzo delle terre da scavo) che ne costituisce la copertura e nello stesso tempo è spazio gioco e belvedere. Il materiale utilizzato per la struttura esterna dell’edificio è in cemento armato ossidato dilavato, memoria del conglomerato presente nel sottosuolo: pietra puddinga detta croda prospera.