Tribune dell’Ippodromo di Tor di Valle
Tribune dell’Ippodromo di Tor di Valle is part of Atlante IUAV, a photographic/archival project aimed at producing the most complete collection of buildings (500 entries and growing) built back in the '50/'60, in Italy, both through recovering architectural and engineering magazines of the time, and a contemporary photographic survey to check health condition of those renowned buildings.
“Il riferimento più ovvio – quello dell’Ippodromo madrileno di Torroja – non basta a giustificare la particolare tonalità dell’opera: mentre a Madrid la pensilina stacca il suo impressionante “suspense” (in senso statico e tipologico) da una serie di supporti sommari e su un basamento decisamente errato, informe e sbrigativo, qui lo sforzo preminente sembra essere quello di fondere l’ardito aggetto con l’involucro, o meglio di inserire i pilastri portanti in un involucro trasparente, entro diaframmi vitrei che quasi ne circoscrivono il campo di forze, e che trattengono, senza celarlo, l’impulso dinamico latente nei sostegni e clamoroso nelle pensiline. Involucro, sala dei totalizzatori, irradiazioni a sfiocco dei pilastri, “preparano” lo slancio strutturale.
La tessitura diagonale dello spazio sottostante le tribune, unitamente al piano delle gradinate ed alle corsie oblique, definisce uno spazio ricco di scorci, concepito per un pubblico continuamente in movimento. L’elemento più interessante dal punto di vista strutturale è la copertura delle tribune e della sala totalizzatori, che si estende sopra 9000mq, appoggiando soltanto su 11 pilastri.
Ogni pilastro sfiocca in 4 costole e nelle vele a forma di fungo; ciascuna di queste è costituita da 4 settori di parabolide iperbolico, riuniti lungo i due simmetrali mediani. Ogni pensilina misura 21x39m, gravante sull’unico pilone centrale; tale pilone è stato progettato con due “strozzi” in serie, in modo da assicurargli una notevole flessibilità, pur mantenendone la statica interna in termini accettabili: ne è risultata quella singolare forma di fungo a doppia espansione, integrata da tiranti metallici posteriori, introdotti per il bilanciamento delle azioni d’armonica rispetto al vento.
La controventatura principale della struttura è affidata ai telai ad x che sostengono le gradinate della tribuna e sono anch’essi dotati di strozzo alla radice dei piloni anteriori. L’alta flessibilità delle volte autoportanti, e la convenienza della minima iperstaticizzazione delle stesse hanno poi consigliato di rendere indipendente l’ossatura di c.a. della grande vetrata posteriore, che è stata connessa alla struttura di copertura con accoppiamento telescopico a corsa libera. Il maggiore aggetto degli ombrelloni di copertura dal lato tribuna è perciò controbilanciato da tiranti metallici posteriori, tra i quali è tessuta la grande vetrata con elementi a bilico.”
Testo tratto da: V. Girardi, L’Ippodromo di Tor di Valle, a Roma, in “L’architettura cronache e storia”, 58, agosto 1960, pp. 222-231.
Atlante IUAV è curato dai proff. Marco Pogacnik e Luka Skansi
in collaborazione con:
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