Piazza Istria
Baricentro del quartiere di Sorgane, Piazza Istria si è rinnovata perseguendo vari indirizzi fondativi, tra i quali divenire il definitivo volano di riqualificazione urbanistica del quartiere, con ruolo di centralità spaziale e relazionale di cerniera tra i due complessi residenziali a contorno. L’obiettivo finale è il ribaltamento della condizione precedente di vuoto esteticamente irrisolto, al fine di una ricucitura organica, formalmente compiuta, con la scena architettonica circostante. Sul piano compositivo, il progetto persegue il criterio di assonanza con il carattere del luogo, assumendo l’attigua architettura dell’edificio di Leonardo Savioli a sistema referenziale sia delle premesse concettuali che delle geometrie, delle misure e dei dispositivi formali. La nuova Piazza si articola secondo due piani sovrapposti planimetricamente inscritti l’uno nell’altro, tra loro distinti per il livello rispetto al piano stradale, per lo sviluppo perimetrale, per il materiale di cui sono costituiti. Si è ricorso a due soli materiali, uno naturale e l’altro artificiale. La pietra naturale e, all’opposto, l’asfalto colorato, materiale di nuova generazione, più tecnico e pragmatico, ne costituiscono le due finiture prescelte. La prima si configura come un “tappeto” lapideo che si avvolge sui due lati minori a formare, a sud, una pensilina-loggia e, a nord, un sedile, per la loro intera lunghezza, secondo una soluzione tipologica finalizzata ad una figura di sintesi spaziale, funzionale e formale in cui piazza, architettura, arredo, verde, attrezzature giungono a fondersi in un segno-concetto unitario. Lastricata omogeneamente in tipica pietra grigia alberese, con grandi lastre disposte a griglia regolare e parallele al lato minore, la piazza è scandita da sottili e cadenzati ricorsi lineari in pietra calcarea bianca, a proiezione della trama strutturale dell’edificio residenziale di Savioli sul lato ovest. Due nuovi filari di alberi, tra loro paralleli lungo i lati minori, dotano la piazza di un sistema compositivamente organico di verde, utile per ombreggiarne consistenti parti, ma anche per corredarla esteticamente come quinte di architettura naturale, proposta ulteriormente in forma di lunga siepe sempreverde segmentata da tre varchi sul fianco ovest, sufficientemente alta per schermare il parcheggio retrostante. Un sistema di 14 panchine di differenti misure, disposte a sciame sotto i nuovi filari alberati, attrezzano infine la piazza per consentirvi la sosta.