Cimitero di Villanova
L’area in cui sorge il nuovo cimitero della frazione di Villanova, a sud di Pordenone, è caratterizzata da una piccola chiesa del XIII secolo, dai flussi delle acque del torrente Meduna e dai cicli delle colture. Tutti elementi da cui ha preso spunto la progettazione. Un lavoro che vuole rendere omaggio ai defunti divenendo ospitale per i loro visitatori e rispettando il paesaggio e le preesistenze.
Alla ricerca di valori spirituali ed emotivi ci si è allontanati dalla romantica idea di città dei morti e si è rifiutata la logica speculativa dei muri di cinque piani piastrellati di lapidi. L'altezza del costruito non supera mai l'altezza del mais con cui sono generalmente coltivati i campi circostanti. Il cimitero scompare nella massa verde della piantumazione durante i mesi estivi, quasi fosse uno spazio scavato, per ricomparire dopo la mietitura come rilievo del terreno.
Lo sviluppo orizzontale esalta per contrasto la presenza della chiesa e delle Prealpi che fanno da cornice al paesaggio di Villanova.
I muri, che sono percepiti solo dall'esterno, variano la loro struttura in dipendenza dei diversi scorci su cui si affacciano: sono di pietre contenute in gabbioni da fiume, verso la campagna esondabile; si ingentiliscono, ondulandosi per rispettare le distanze imposte dalle case, verso il paese; definiscono infine gli ingressi, divenendo opera d'arte, nell'affaccio verso la chiesa.
All'interno un piano d'erba, rialzato per allontanarsi dal livello delle acque durante le esondazioni ed inclinato per toccare il cielo, è l'area destinata alle inumazioni: un prato verde che si affaccia a ponente da cui non si percepiscono più i muri perimetrali. Percorrendolo ci si alza e la vista spazia sul paesaggio circostante. Dall'esterno i visitatori paiono muoversi sospesi
I sepolcri sono collocati in una lunga trincea che scava il piano inclinato; sovrapposti per soli due piani, sono sfalsati con le lapidi posizionate in modo sempre diverso; il visitatore si rivolge ad una sola lapide e questa si piega verso di lui per ascoltarlo. La pietra del Prun, solo parzialmente sgrezzata, si avvicina per colore alle pavimentazioni in ghiaia, dando un aspetto rustico all'intervento e neutralizzando con la sua irregolarità ogni possibile orpello lucente posto a decoro della lapide. Le tombe di famiglia, momenti d'eccezione, sono anch'esse, come tutto, ricoperte dal verde.