PROFUMERIA ARTISTICA
Il magico mondo della profumeria olfattica espresso in un progetto in bilico ristrutturazione ed innovazione, dove l'ottone, materiale pieno di luce che riflette la ricchezza del prodotto, è il principale protagonista della scelta stilistica
La profumeria olfattiva storica di Bologna, caratterizzata da uno splendido arredo stile english dal particolare color carta da zucchero, si trasferisce in un ambiente più grande composto da due sale contigue e su piani diversi. Gli architetti Sara Bergami e Luca Bertacchi hanno lavorato riposizionando il mobile storico all'interno del primo ambiente enfatizzando le linee di taglio e gli interventi di adattamento alle nuove dimensioni attraverso elementi rivestiti in lamiera di ottone punzonata; questo approccio ha permesso di recuperare nei confronti dei clienti l'immagine forte del negozio originale creando l'occasione di evidenziare il passaggio alla sala successiva attraverso un portale, anch'esso in ottone, che accentua la preziosità dei profumi e dei vari prodotti e bijoux esposti. L'atto di attraversare questo elemento, salendo i due gradini che determinano il salto di quota tra i due spazi, porta il cliente a percepire in maniera forte il passaggio verso la parte più nuova del locale, generando un cono ottico a prospettiva centrale che fin dalla vetrina d'ingresso focalizza l'occhio verso la profondità dell'ambiente, intento dei progettisti affinchè il pubblico fosse portato ad avanzare e visitare tutto l'ambiente commerciale; al centro di quest'ultima sala è stato creato a tale scopo il secondo cuore del locale, un lettino in ferro con dettagli in madreperla, customizzato affinchè diventasse elemento espositivo e piano d'appoggio, illuminato da un lampadario essenziale anch'esso grande protagonista della scena.
La zona cassa, che disimpegna le due sale e si trova immediatamente dopo il portale, è caratterizzato da un lato dal banco con piano in marmo sempre di recupero dal precedente punto vendita disposto a cavallo di un elemento espositivo in ottone, mentre dall'altro lato si presenta con una serie di specchi anticati con cornice in legno massello e mensole in ferro e vetro per l'esposizione dei bijoux.
Nella seconda sala invece si concentra il cuore dell'intervento di arredo contemporaneo, una serie di teche alternate bianche e in legno di castagno che si possono posizionare ovunque lungo il sistema di pannelli in legno laccato e traforati al laser: una matrice standard di fori, accompagnata da altri per decorazione, permette infatti di fissare gli elementi espositivi in qualunque punto decorando tutta la superficie verticale del locale e lasciando massima libertà di allestimento; le teche bianche in particolare sono caratterizzate da una decorazione sui fianchi sempre diversa risultato dell'applicazione degli scarti della punzonatura delle lamiere ottonate.
Questo rivestimento, di cui si evidenziano i bordi smussati nella parte superiore verso il soffitto che conferisce gentilezza ai pannelli, è stato pensato dagli architetti come trait d'union tra l'immagine storica e contemporanea tant'è che lo ritroviamo a completamento della parte superiore del mobile storico nella prima sala e persino come sfondo delle due vetrine espositive all'ingresso. Un cenno ai dettagli ai pavimenti recuperati, in particolare quello tra le vetrine all'ingresso che si presentava con delle caratteristiche mattonelle esagonali color rosso Bologna e il parquet interno che è stato levigato affinché perdesse il colore scuro con cui si presentava, colore che è stato lasciato volutamente nelle fughe ad evidenziare le doghe stesse. Infine parete di fondo e soffitto, su cui sono stati applicate cornici e decori in gesso ad evidenziare i punti luce dal design particolarmente essenziale, sono stati verniciati in continuità con una tinta grigia calda, infisso e porta dei servizi compresa, come fossero una quinta di sfondo a tutti gli elementi altamente decorativi di cui è composta l'immagine finale del locale.