UN RECINTO “CONVIVIALE”
Cintolese, una frazione di Monsummano Terme. Un nuovo plesso scolastico che ospiti una scuola dell’infanzia, una scuola primaria, spazi per la mensa e per la biblioteca. Un comune di piccola scala su una vallata. Cintolese guarda sopra di sé il Montevettolini. Lì un piccolo borgo abitato. Un architettura a scala umana, in cui l’uso di pietre differenti per gli edifici e per le “recinzioni” scandisce le sequenze urbane e ne delinea gli ambiti facendo riconoscere un unica identità, un luogo.
Questo insieme di suggestioni cerchiamo di reinterpretare nel progetto. Proponiamo 4 edifici e un “recinto” che vogliamo definire “conviviale”. Questo il dispositivo da noi adottato per poter delineare i differenti ambiti per le attività all’aperto pubbliche e private, con la volontà di favorire uno scambio controllato fra i vari spazi, una permeabilità visiva nell’intero complesso e una stretta relazione fra la didattica al chiuso e all’aperto.
Si và a creare così uno spazio ricco, aperto per differenti usi, un nuovo spazio per la comunità. La scelta di separare le 4 attività in 4 piccole architetture permette di utilizzarne gli spazi sia per le attività scolastiche ma anche per gli incontri doposcuola, per le cene comunitarie, per le associazioni nelle differenti ore della giornata, agevolando così un efficienza dello spazio nel tempo.
Molta attenzione viene posta alla composizione delle aree didattiche. Sia nella scuola dell’infanzia che nella scuola primaria le aule vengono concepite come una serie di micro ambienti finalizzati ad attività diversificate per garantire la complementarietà e l’interoperabilità degli spazi, in cui si pratica una didattica coinvolgente. Per questo vengono utilizzati dispositivi mobili fra i vari ambienti permettendo di aumentare i modi di utilizzo grazie alla possibilità di riconfigurazione.
I materiali scelti partono dalla necessaria riflessione e ricerca di materie che siano sostenibili, economiche, rinnovabili, in grado di produrre bassi consumi energetici, di facile reperimento e di facile costruzione. La proposta seguendo tali presupposti, si compone di un telaio in legno (lamellare) e balle di paglia con funzione di isolamento. L’uso della paglia permette grandi vantaggi essendo una fonte rinnovabile, un materiale di scarto e la posa in opera è semplice e rapida perché si tratta di un cantiere a “secco”. Gli edifici isolati in questo modo possono ottenere livelli da passive-house, riducendo notevolmente i costi di mantenimento.
L’intonaco viene realizzato tramite gli scarti delle lavorazioni delle pietre locali. Due cromie differenti per il “recinto” e per gli edifici, un immagine riconoscibile, per far individuare lo spazio pubblico da quello privato. Come accade a Montevettolini sopra Cintolese.