DIECI AREE URBANE PERIFERICHE
La ricostruzione del pubblico, ovvero di una dimensione condivisa, deve e può passare attraverso la ri-costruzione dello spazio pubblico, come appunto un nuovo spazio di condivisione.
Principi
La differenza tra lo spazio pubblico ‘storico’ e quello dal modernismo ad oggi sta nella natura collettiva della nascita. Mentre le piazze del mercato, gli slarghi stradali e i sagrati delle nostre città storiche erano il frutto di un impegno condiviso che durava molti anni, dal ‘900 in poi la logica della separazione tra produttore/costruttore e utilizzatore ha svuotato lo spazio comune della sua intrinseca natura di condivisione. Vogliamo riportare la condivisione ad essere la natura dello spazio pubblico attraverso un progetto/processo di un’architettura sostenuta dalla comunità, realizzata per la comunità e in grado allo stesso tempo di coagulare una comunità attorno ad essa. Con l’incontro, con lo scambio, con l’agire insieme si può ricostruire il condiviso e quindi il pubblico e quindi la comunità.
Per fare questo l’attore principale di questo processo non possono non essere i cittadini e gli utilizzatori di questo spazio, che diventeranno così produttori/costruttori e custodi di questo nuovo spazio
Il processo
Le tre tradizionali fasi di un progetto edilizio Progettazione, Costruzione, Gestione sono state riviste e in ciascuna è previsto un ruolo essenziale per i cittadini.
Progettazione
Mentre vengono messi a punto i principali aspetti tecnici inerenti lo stato di fatto e l’assetto generale del progetto, alcune azione di ‘civic engagement’ contribuiranno ad accogliere cittadini ed interessati attorno al processo in partenza (Fase P0). La progettazione vedrà quindi l’accompagnarsi della componente tecnica (progettisti e tecnici comunali) con i cittadini interessati in un vero e proprio organismo permanente di co-progettazione in cui saranno affrontate tutti gli aspetti necessari dalla definizione dell’assetto generale alle finiture (Fase P1).
Realizzazione
Si propone di suddividere in due fasi la realizzazione. Nella prima si procederà alla realizzazione degli spazi aperti (Fase R0) di cui una porzione potrebbe essere accessibile durante le operazioni di ricollocamento degli abitanti dell’edificio residenziale, così da rendere fruibile lo spazio senza attendere la terminazione di tutti i lavori. In seguito si procederà alla demolizione dell’edificio e al conseguente completamento degli spazi aperti (Fase R1). Verrà quindi realizzato l’edificio polivalente e le strutture previste (Fase R2).
A questo punto sarà possibile far partecipare i cittadini ‘attivi’ in piccole operazioni di costruzioni, organizzate in laboratori e workshop (Fase R3, R4). Queste azioni di coinvolgimento contribuiscono a migliorare il rapporto tra spazio e utilizzatori e sono passaggi fondamentali per la creazione di una comunità di cittadini che si prenda cura dello spazio in futuro. Verranno quindi realizzati alcuni arredi, alcuni spazi per il gioco, lo sport e la coltivazione (fase R5).
Gestione
Durante il completamento della fase di co-costruzione, attraverso alcuni incontri partecipati (world-cafè, ost, gioco-simulazione) verrà definito un regolamento d’uso per lo spazio polivalente, per le aree aperte e per gli orti (Fase G0). Questo garantirà una più efficace presenza di cittadini attivi e una migliore cura dello spazio appena realizzato.
L’edificio
L’edificio nasce sul sedime della stecca residenziale abbattuta richiamandone la forma, e rielaborandola con un movimento che crea la scalinata/cavea. Il tetto si sposta dall’allineamento e crea un nuovo spazio pubblico per lo sport. Lo spazio interno è strutturato su due aree caratterizzate in maniera differente, ma essenziali nella struttura così da garantire un alto grado di flessibilità. La prima sala si configura come “co-office”, una forma di lavoro condiviso conviviale ed estemporaneo e si relaziona fortemente con la caffetteria all’ingresso. Questa area invita alla fruizione libera degli spazi anche a chi non è membro del co-working. La seconda area è dedicata invece ad un lavoro più prolungato e silenzioso e accoglierà stabilmente le attività dei co-worker. Questa stanza può essere allestita come sala civica/polivalente e l’area relax diverrebbe in questi un prolungamento della platea così da ospitare più di 100 persone.
Sono compresi i servizi (di cui uno per disabili), un magazzino accessibile dall’esterno per gli attrezzi degli ortolani e un magazzino per la caffetteria.
L’area di pertinenza esterna che si trova tra il nuovo costruito e il primo edificio residenziale permasto richiama la pianta di uno degli appartamenti ospitati nell’edificio abbattuto. Questa reinterpretazione dello spazio domestico e dei suoi arredi in ambito pubblico ed esterno vuole essere emblema della fruizione dello spazio proposta nel programma di rigenerazione: abitare il quartiere.