Arsenali Repubblicani
Dopo sette secoli, gli Arsenali Repubblicani nel cuore dell’antica darsena di Pisa hanno ritrovato il loro originario aspetto trecentesco per diventare un luogo simbolo della storia della città. L’intervento di restauro ‘filologico’ ha voluto lasciare a vista le tracce del lungo passato di questo edificio che ha cambiato destinazioni d’uso nel corso del tempo. Inizialmente al servizio della potenza navale pisana, poi di quella medicea, è stato in seguito trasformato in stalle per di principi di Lorena e in importante caserma dai Savoia a metà Ottocento. La prima fase del lavoro ha comportato importanti scavi archeologici (7000 metri cubi), indispensabili per restituire agli Arsenali l’originaria quota trecentesca e recuperare tutti i reperti del passato. In seguito la muratura in stato di estremo degrado è stata demolita prima di essere ricostruita utilizzando esclusivamente i mattoni e materiali recuperati sul sito, risalenti al Trecento/Cinquecento e sapientemente integrati con la nuova architettura. I reperti originali riportati alla luce che includono anche vasche e cisterne, sono stati lasciati a vista come pure porzioni di pavimenti originali per far rivivere la lunga storia del luogo.
Dopo il restauro degli Arsenali Repubblicani, sempre nella stessa area è stata portata a termine la riqualificazione della Torre Guelfa. Si prosegue adesso con la realizzazione della Cittadella Galileiana che prevede la creazione di uno ‘science center’ volto alla divulgazione e promozione delle scienze. Il futuro Museo delle Navi antiche completerà l’offerta turistica e culturale della zona. In questo contesto gli Arsenali Repubblicani ospiteranno in futuro attività a servizio del Museo delle Navi che si trova a poche decine di metri. Il nuovo polo turistico sarà completato.
La scelta dei progettisti
“L’obiettivo è stato di far vivere il sapore della storia ma con modalità vivibili ad oggi,” riassume l’architetto Fabio Daole, coordinatore assieme all’arch. Mario Pasqualetti del restauro degli Arsenali Repubblicani per il comune di Pisa. Prosegue “Abbiamo ridato all’edificio il suo volto trecentesco con i suoi caratteristici archi a sesto acuto alti 8m50 ricostruendo tutte le murature esterne e interne con mattoni e materiali recuperati durante gli scavi archeologici. Ovviamente mentre nel Trecento il luogo era tutto aperto, oggi abbiamo chiuso lo spazio e installato tutti gli impianti moderni necessari.” I progettisti hanno fatto la scelta di chiudere l’edificio lasciando lo spazio massimo alla trasparenza del vetro rendendo la presenza dei profili la più discreta possibile. Hanno dunque optato per il sistema di facciata vetrata di Secco Sistemi 4F1 abbinato al sistema di profili tubolari SA 15 in acciaio zincato verniciato.