Chiesa di Sant’Antonio Abate
Chiesa di Sant’Antonio Abate is part of Atlante IUAV, a photographic/archival project aimed at producing the most complete collection of buildings (500 entries and growing) built back in the '50/'60, in Italy, both through recovering architectural and engineering magazines of the time, and a contemporary photographic survey to check health condition of those renowned buildings.
“Murature portanti di pietrame rivestite, all’interno e all’esterno, con lastre di Chiampo chiaro e scuro e di Rosso di Verona. Pilastri e archi ribassati di c.a. fra le due navate. Copertura della navatella a volte leggere di c.a. a superfici rigate. Copertura della navata maggiore retta da arcate elittiche formate da tralicci di c.a. irrigiditi da pannelli di laterizi forati. Arcate a spinta eliminata aventi sezione massima in chiave e minima all’imposta. Collegamento fra le arcate costituito da solette miste di laterizio e c.a. Rivestimento esterno delle coperture a lamine di rame. In complesso diremmo che questa chiesa si è generata dall’interno, sviluppandosi, come è logico, dalle esigenze espressive e funzionali del rito cui è destinata. Si direbbe che le “mansioni” liturgiche, come in una sacra rappresentazione, abbiano determinato l’invaso nella sua essenzialità costruttiva e nobiltà rappresentativa. Nell’esterno è invece meno avvertibile l’univocità della legge che governa e modula l’interno. La navata si sviluppa spoglia e solenne entro le murature di pietra e sotto il gran cofano della volta. L’abside poligonale è coperta da una volta a spicchi che, superando la
copertura della navata, consente un’apertura a lunula, dalla quale il presbiterio risulta inondato di luce, innovando il precetto albertiano. Soprattutto nell’interno taluni elementi, gli arconi ellittici della volta, gli archi ribassati della navatella, gli spazi poligonali, il muro di muda pietra, alludono al medioevo, ma qui l’allusione, più assai che il valore di una risonanza, ha il senso di una spirituale congenialità che si attua in strutture e forme affatto originali e indipendenti con le quali Vaccaro, in definitiva ha saputo comporre uno dei rari esempi di chiesa moderna.”
Testo tratto da: A. Pica, Chiesa di Recoaro Terme, “Spazio”, 7, dicembre 1952-aprile 1953, pp. 49-53.
Atlante IUAV è curato dai proff. Marco Pogacnik e Luka Skansi
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