Riqualifica urbana via Papa Giovanni XXIII in Calcio (BG)
progetto 1° CLASSIFICATO al concorso di progettazione
PREMESSA
Un progetto di concorso per:
o far rivivere e risorgere questo asse viario un tempo unico luogo di “attraversamento” del paese;
o valorizzare la sua pedonabilità oggi su alcuni fronti divenuta quasi una risulta di spazi;
o far conoscere e rivivere le antiche botteghe, gli edifici storici ed i murales che lo caratterizzano.
Il progetto non condurrà ad una demolizione e ricostruzione, per rispettare i costi prospettati dal bando di €500.000, si è optato per un approccio morbido, l’intervento sarà via via costituito da una addizione, un rifacimento, vale a dire una “riqualifica”.
Spiegando puntualmente le 3 fasi che intendiamo percorrere esse sono:
Addizione: andare ad aggiungere funzioni e/o elementi nei tratti di percorso dove oggi essi non sono presenti. Rappresenta in sostanza il “nuovo” del nostro progetto, quello che prima non c’era. Es. filari d’alberi, aiuole, sedute, parcheggi a cassetto come meglio rappresentato nelle tavole.
Rifacimento: andare a modificare l’esistente con un intervento chirurgico che lo modifichi profondamente per meglio sfruttare nuove funzioni o per rispondere a limiti richiesti dalla normativa. Es i tratti di marciapiede di larghezza pari a 60 cm o poco più andranno rifatti e ampliati per permettere il passaggio e la rotazione degli invalidi su carrozzina portandoli ad una luce architettonica di 150cm.
Riqualifica: quale insieme di opere che prevedono di sfruttare l’esistente migliorandone la sola funzione, agendo per esempio su limiti (zone 30, rallentando il traffico urbano), impedendo alle macchine di accedere in determinati punti focali di attraversamento ( dissuasori del traffico), migliorando l’accessibilità pedonale (attraversamenti a raso, nuove sedute).
RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
Riqualifica. Amiamo questa parola. Abbiamo approfondito in questi anni i criteri che stanno alla base dei progetti di riqualifica. Ci appassiona presentare progetti di rilancio e valorizzazione dei luoghi della memoria.
Via Papa Giovanni XXIII: strada di connessione, la memoria storica, la modernità che ora chiede aiuto attraverso 2 necessità primarie:
- Valorizzare attraverso un nuovo tipo di strada urbana e promenade, ricco di spunti complessi e di potenzialità espresse soltanto in parte;
- Presentare un progetto contemporaneo esemplare, ma al contempo semplice, poco costoso, di agevole manutenzione ed eseguibile per lotti perfettamente funzionanti. Da qui partiremo. Finalmente venuto a mancare il continuo flusso veicolare di un tempo, faremo un progetto con a cuore la ridefinizione dei poteri degli utenti della strada, restituendo centralità allo spazio urbano. Proporremo idee innovative e suggestive, ma con una parola d’ordine: concretezza. Presenteremo soltanto idee realizzabili, subito, e in linea con le risorse a disposizione.
• Il progetto di concorso: La strada urbana innovativa.
Dalla lettura del luogo siamo stati colpiti dalla potenzialità di ogni metro del futuro percorso, denso di segni architettonici, storici e ambientali, oltre che i noti murales, che seppur tenuti assieme da un disegno poco programmato, costituiscono un unicum complesso, degno di una sfida volta al rilancio e alla valorizzazione.
Venuta a mancare l’utenza di passaggio, preoccupa la vita delle attività commerciali sull’asse viario. Dimostreremo che, al contrario la rivitalizzazione della qualità dei centri storici, abbinata a una più moderna progettualità della viabilità veicolare e ciclopedonale, porta sempre a un incremento degli scambi commerciali.
Partiamo da un dato di fatto: ogni riqualifica urbana deve muoversi in primis da un ripensamento della struttura stradale. Si dovrà cogliere l’occasione donata dall’apertura della nuova circonvallazione del paese.
Inseriamo quindi una visione “laterale” per risolvere i problemi di connessione delle attività di rileivo e organizzazione del traffico, correlando il tutto alle concezioni oramai acquisite in merito agli esempi di riqualifica urbana abbinati alle tecniche di “traffic calming”.
In questa nuova disciplina, il primo obiettivo è conseguire la sicurezza riequilibrando i pesi di potere dei vari utenti della strada. Si è dimostrato che la convivenza pacifica tra le utenze “deboli” (pedoni e ciclisti) e le utenze “forti” (veicoli a motore), diventa possibile soltanto attraverso quegli accorgimenti architettonici e tecnici in grado di conferire un carattere “domestico” allo spazio urbano.
Il contenimento della velocità veicolare, verrà a una serie di scelte tecniche di consolidata efficacia, tra le quali la tecnica del restringimento ottico della sede viaria, tramite differenziazione materica delle banchine transitabili laterali e di un’ulteriore fascia centrale (tecnicamente chiamata “fascia polivalente”). Tali restringimenti saranno eseguiti con asfalto stampato in rilievo e resina colorata in contrapposizione alle fasce di scorrimento in asfalto nero.
La nostra esperienza in ambito di traffic calming indica, per una strada a doppio senso di marcia con traffico locale una sezione ideale pari a ml 7.00 (compreso le banchine). Questo significa una cosa importante: i veicoli saranno automaticamente indotti a rallentare la velocità dal restringimento visivo delle corsie di transito, conservando al contempo la presenza di una fascia centrale in caso di incidenti o di necessità di passaggio dei mezzi di soccorso. Il valore aggiunto è dato dal disegno, attraverso l’uso di materiali economici e di facile manuntenibilità. L’asfalto per i veicoli consente di mantenere adeguati standard di sicurezza e silenziosità di transito.
Con questo basilare metodo si riesce in un sol colpo a nobilitare l’asfalto in virtù del suo ridimensionamento visivo (corsie ottiche di transito ridotte visivamente a cm 225 cad), garantendo massima qualità urbana, economicità di intervento, bassi costi di manutenzione, silenziosità di transito, e dulcis in fundo, il mantenimento della memoria storica per via del recupero della tipologia a “trottatoio”. Numerosi esempi simili sono riscontrabili nella pratica corrente europea, e da qualche tempo anche in aree storiche del nord Italia.
Con questa tecnica si recupera in sol battito una elevata quantità di spazio laterale da destinare all’adeguamento dei marciapiedi (misura minima cm 150) e all’aumento della dotazione a parcheggi (circa 21 parcheggi a cassetto ricavabili sull’asse viario), a tutto vantaggio della sicurezza dei pedoni, delle utenze deboli e di quelle con carrozzina. E sottolineiamo, anche a tutto vantaggio della migliore fruibilità delle attività commerciali presenti e future (si deve innalzare l’attrattività, NON desertificare il centro con isole-pedonali ZTL).
• Le due porte di accesso lungo la via Papa Giovanni XXIII: architetture orizzontali
Si ritiene indispensabile la necessità di segnalare l’accesso al luogo centrale del paese di Calcio, l’ingresso in una realtà più “domestica”. Da un lato viene in aiuto la prossima realizzazione della rotatoria all’incrocio 5 vie, segnale di accesso che ribadiamo con l’interruzione del nastro d’asfalto in prossimità del grande tappetto urbano della Piazza S.Vittore. Sul lato opposto, provenendo da Urago d’Oglio, una piastra rialzata in materiale nobile. Questa scelta consente l’istituzione di una zona 30 sull’asse principale, una mobilità dolce di fatto più che un imposizione di astratti piani del traffico.
• Caratterizzazione dei punti nodali: “Tappeti Urbani”.
A supporto del rilancio delle aree aperte di relazione pubblica e dei punti nodali legati, abbiamo voluto fortemente fondere lo spazio urbano in un alternarsi di “grandi tappeti urbani”, ricorrendo alla tecnica della place traversante, ossia la piazza che si espande fino ad interessare tutta la carreggiata stradale. Si prevedono attraversamenti pedonali a raso in sicurezza e senza alcuna barriera architettonica.
La funzione di “tappeto urbano” è affidata a una pavimentazione in porfido in continuità con la superficie antistante il sagrato. Tale attraversamento avrà una riconoscibile identificazione geometrica del disegno a terra.
Infine, per introdurre un elemento identitario in questo nuovo cuore collettivo, si è attinto alla memoria dell’acqua, in coerenza con la fisionomia del paesaggio di pianura, caratterizzato da corsi artificiali e naturali. L’abbondanza d’acqua del territorio della Calciana ci ha suggerito di ricavare una serie di vasche a raso, intervallate da comode sedute in legno.
• Marciapiedi e attraversamenti a raso
Si prevede il mantenimento dei percorsi pedonali in materiale lapideo. Il progetto interviene l’adeguamento dei percorsi ad una misura minima di cm 150. Per i marciapiedi abbiamo scelto l’altezza “francese” contenuta in cm 10, misura questa in grado di garantire idoneo stacco tra sede viaria e transito ciclopedonale, senza eccedere in dimensioni percettive tali da restituire ancora una volta un potere eccessivo ai veicoli a motore.
Per quanto riguarda la moderazione della velocità, oramai l’esperienza comune ha consolidato l’efficacia dell’introduzione di materiali differenziati ai fini di rompere il continuum dell’asfalto. Tuttavia, altre esperienze suggeriscono una certa prudenza nell’introdurre dossi in maniera indiscriminata. Siamo molto più propensi all’introduzione di piastre in quota, sempre in materiale differenziato, ma con dolci rampe di ascesa e discesa (di lunghezza minima di tre metri per lato), le quali si dimostrano comunque efficaci sulla riduzione della velocità, senza per questo infastidire gli utenti “virtuosi”.
• Arredo urbani: parola da dimenticare?
In teoria, uno spazio pubblico ben qualificato e ben strutturato nei rapporti architettonici e simbolici, non necessita di aggiunte di arredo urbano, tantomeno se queste sono ricavate dai cataloghi di ditte produttrici di fioriere in cemento e cestini portarifiuti rivestiti in legno.
Le esperienze europee dimostrano che gli interventi di rigenerazione urbana più riusciti sono quelli che hanno saputo combinare, attraverso l’architettura, il giusto rapporto tra la scala urbana e i dettagli degli spazi di relazione pubblica.
In accordo con questa opinione, in questo progetto si è optato per adottare scelte compositive e architettoniche che, pur lavorando in forte dialogo con l’ambiente storico e in sintonia con quanto già realizzato, avessero una marcata connotazione contemporanea.
Richiamando quanto esposto in premessa in merito alla riflessione in corso sul concetto di “arredo urbano”, abbiamo deciso di lavorare per “sottrazione” puntando su un linguaggio all’insegna della linearità e dell’assenza. Per le panchine siamo ricorsi al calcestruzzo con pianale di seduta in tavole di legno, e i dissuasori al legno massiccio al naturale, utilizzando essenze che non necessitano di trattamenti protettivi, in modo da consentire al materiale di assumere la patina grigia del tempo per integrarsi pienamente nel contesto storico.
Per quanto concerne le basi degli alberi si intende ricorrere alla posa di acciottolato su sabbia con sottostante telo pacciamante, con l’obiettivo di garantire continuità materica con i materiali delle pavimentazioni.
La segnaletica stradale è stata accuratamente studiata per garantire messaggi chiari ed efficaci ripresi dai “bolloni” con il logo del limite di 30 km/h.
Per l’illuminazione pubblica, si ipotizza l’adeguamento dei corpi luce esistenti con lampade led a basso risparmio energetico.
• Verde organizzato. Frutteto urbano
Il verde: parola magica che piace a tutti. Piace all’audience in generale perché porta la natura in città, restituendo dolcezza alle dure leggi dell’asfalto. L’obiettivo nostro è quello di portare almeno 53 nuovi alberi (Carpinus Betulus Fastigiata) su strada nel centro cittadino.
Sul lato verso il Municipio, ai piedi del mosaico “Tra realtà e visione” di Trento Longaretti, dove si alternano sedute e giochi d’acqua, abbiamo deciso di inserire un frutteto urbano tale da garantire i piacevoli ombreggiamenti per i momenti di relax e incontro. Alberi tipo melo, pero, susino, fico e kaki allevati a vaso a crescita libera come si faceva negli orti di una volta. A seguito degli scavi si potrà anche avanzare una soluzione più moderna con alberelli in filare ma con varietà locali antiche.
• Potenziamento parcheggi lungo l’asse viario
Qualsiasi progetto di rilancio urbano non può prescindere da un’adeguata dotazione di parcheggi. È sacrosanto il fatto che la mobilità dolce e le tecniche di traffic calming sono integrative e NON sono sostitutive dell’immancabile mobilità meccanizzata privata a supporto delle attività commerciali, direzionali, ricettive e ricreative. Il progetto espanderà in maniera ordinata la dotazione dei parcheggi su strada, in prossimità delle attività commerciali che ne godono i diretti benefici.
• Conclusione.
Attraverso l’elaborazione del progetto di riqualificazione di Via Papa Giovanni XXIII si è cercato quindi di mettere in atto tutta una serie di tematiche e di elementi propri del Genius Loci emerse dallo studio e dall’analisi di progetto. Sicuramente con la nostra proposta progettuale, il paese cambierebbe profondamente la sua immagine sia per i Calcensi sia per chi dall’esterno arriva e lo attraversa per la prima volta in quanto resterebbe fortemente attratto dalla nuova viabilità e dai nuovi spazi proposti.
In parallelo si propone di redigere il “Piano del Colore e dei Materiali di facciata”, con particolare attenzione anche alle insegne delle attività commerciali. Questo anche qui da un lato per ripercorrere e fortificare la memoria storica che contraddistingue questo paese, dall’altro per omogeneizzare e uniformare.
Secondo noi con la realizzazione della nuova asta viaria ed, eventualmente proponendo un programma di lavori a medio lungo termine, Calcio potrebbe finalmente tornare protagonista non solo nel territorio della Calciana ma, come quando lo era nel passato in cui batteva moneta e riscuoteva le tasse, allargando i propri orizzonti tale da diventare o meglio ritornare ad essere il fiore all’occhiello della bassa bergamasca.
Le tavole e la presente relazione dimostrano che il progetto si articolerà tra la scala urbana e i lo studio dei dettagli in modo più puntuale. Si propone l’inserimento dell’innovativa sezione stradale, facendo dialogare il carattere contemporaneo con la visione consolidata dello spazio urbano, dimostrando così la possibilità di creare un nuovo ambito architettonico per valorizzare il Genius Loci in un costante ed efficace dialogo tra storia e presente.