Sulla Riva dello Jonio
Museo archeologico lungo la costa dei Gelsomini, Calabria.
"L’esperienza dello spazio passa attraverso il fruscio dei prorpi passi sulla terra battuta, gli odori dei cespugli che si fendono, i sapori che l’aria posa sulle labbra, il contatto delle dita sulla pietra lavorata, l’adattarsi della vista all’alternarsi di tagli di ombra e di luce. Passa allo stesso tempo at- traverso l’esercizio mentale di ricomporre in colonne i rocchi che giacciono al suolo sfogliati; di rialzare i timpani sui capitelli e completarli di fregi, modiglioni e mutuli, ripercorrendo a roverscio le loro traiettorie di caduta; di rincalzare piombo negli incastri levigati dalle piogge e dai minerali."
“Restaurare l’idea di paesaggio come orizzonte di vivere civile e promuovere una forte riflessione sull’etica dell’architetto non sono dunque due percorsi diversi, sono una sola cosa: sono un unico progetto e un solo impegno, che dovrebbe calarsi nella nostra coscienza e nel nostro operare. Questo impegno non comporta affatto la separatezza della professione di architetto dalla trama della vita civile. Comporta, al contrario che la riflessione e la progettazione architettonica sappiano fortemente agganciare le esigenze di giustizia e di equità che vengono dalla società. Comportano la consapevolezza che l’architetto in quanto agente della trasformazione dei paesaggi e delle città, deve coltivare in sé e tradurre nella sua opera i diritti di generazioni future. Comportano la fedeltà ai principi del bene comune che intridono la nostra Carta Costituzionale.”
La proposta di un nuovo parco archeologico sulla costa Jonica calabrese attiene all’attività di restauro del paesaggio, in una regione in cui più che altrove nel resto d'Italia, esso e' stato svilito e deturpato. Lo spunto che diventa il filo conduttore della proposta è il Grand Tour dei viaggiatori stranieri che tra Settecento e Ottocento vennero alla scoperta del sud d’Italia, abbandonando schemi ed itinerari tradizionali, in un periodo in cui l'opinione corrente era, come scrisse il Creuze de Lesser, che l'europa finiva a Napoli e che la Calabria, la Sicilia, e tutto il resto, erano Africa. Il viaggio in questo lembo di Calabria si realizza attraverso la strada ferrata che corre lungo le coste della locride e non solo da Reggio Calabria fino a Taranto. Attraverso questa infrastruttura, opportunamente riqualificata, si svolge la visita ai tre siti archeologici costieri più significativi, accomunati in un tour storico archeologico di rivisitazione dei luoghi; il tour ricco di suggestioni ed emozioni, si compie attraverso la lettura delle vicende del passato, intese non come polveroso archivio di dati, ma bensì come memoria vivente delle comunità umane.
Su questo paesaggio piatto dimorano le rovine, tessere della nostra storia. La ferrovia le lacera, le attraversa, le divide. Elemento fondamentale dello spostamento che non segue le condizioni di velocita’ dell’eta’ contemporanea. La Costa dei Gelsomini ne e’ attraversata. L’odore dello iodio del mare e quello degli aranci si mescolano a quello dell’olio bruciato del treno che passa. La ferrovia diviene l’asse principale di questo nostro nuovo progetto. Una presenza costante lungo tutto il litorale ionico, sapiente barriera che cerca di difendere la costa dal caos dell’edilizia, ma inevitavilmente ostacolo invalicabile fra la montagna e il mare. La vecchia vettorina diesel percorre la tratta senza accorgersi delle meraviglie del passato che attraversa. Il progetto prova a configurarsi come strumento per riscoprire un paesaggio ora lontano, guidandoci alla riscoperta delle vicende del passato che costituiscono la fiamma della memoria delle vicende umane del presente. Le tre situazioni analizzate, per tre nuove fermate, che vogliono configurarsi come un caso studio, appartenente ad uno scenario, in realta‘ molto piu’ ampio, una matrice ideale lungo tutta la dorsale jonica.
La rigenerazione quindi vuole essere piu’ morale che fisica, una riscoperta della materia attraverso la materia, grazie alla quale arriviamo a riscoprire l’identita di un luogo una volta mitico e oggi abbandonato alle incurie del tempo che passa.