PIAZZA ALPINI
Piazzale Alpini rappresenta un’area strategica nel sistema di spazi pubblici che unisce il centro urbano al principale luogo di collegamento intermodale tra città, Hinterland e provincia. Si tratta di un luogo molto vasto che allo stato attuale fatica a trovare una propria identità. Nonostante la vicinanza con importanti funzioni e attività la piazza rimane un luogo a volte marginale e isolato. Il progetto proposto costituisce una riflessione sul possibile futuro di Piazza Alpini e sull’idea che essa divenga luogo rappresentativo della vitalità cittadina e spazio in grado di accogliere la collettività e il singolo individuo.
La piazza si è legata nel tempo alla memoria e al ricordo che custodisce il monumento dedicato ai tanti alpini bergamaschi caduti in guerra. Un monumento importante per dimensione fisica e portata culturale. Abbiamo pensato che ripensare la piazza significa in primo luogo riflettere sul monumento ripensandone il rapporto con il contesto sociale e culturale odierno e forse proprio il monumento custodisce la chiave per aprire una nuova dimensione e interpretazione di questo luogo.
Il disegno proposto per Piazza Alpini rappresenta una rilettura sul tema della centralità del monumento. Esso, nella sua articolazione e sviluppo verticale, rappresenta un preciso riferimento urbano. Le due pareti vicine non si toccano e formano una sorta di crepaccio verticale alto circa 20 metri. Le sua geometria si struttura per sovrapposizione e rotazione di forme triangolari, creando un insieme scultoreo di grande forza ed espressività, nel quale l’opera bronzea di Peppino Marzotto conclude e unisce le due poderose masse che in relazione al punto di osservazione presentano forme e scorci differenti.
Se la parte in elevato del monumento è di grande effetto ed elemento qualificante dello spazio, le vasche d’acqua alla sua base appaiono più deboli e problematiche. Da un’analisi approfondita condotta sul luogo siamo giunti alla conclusione che esse rappresentano piuttosto un elemento di divisione della piazza. Si tratta di grandi vasche inaccessibili e decisamente troppo profonde per implementare un uso più attuale dell’acqua nella piazza. La scelta è stata quindi di rivedere il rapporto tra acqua e monumento. Le grandi vasche esistenti costituiscono a nostro avviso un aspetto critico per la fruibilità dello spazio e per la necessità di dare continuità alle parti, ai percorsi e alle diverse attività che potranno svolgersi nella piazza rinnovata. Il rapporto tra monumento e acqua tuttavia non si perde, al contrario si distribuisce e si scompone nello spazio divenendo elemento d’integrazione tra le parti. La presenza dell’acqua caratterizza sempre l’area intorno al monumento ma attraverso specchi d’acqua con una profondità che varia dai 10 ai 30 cm. Il riflesso del monumento si scompone e si diffonde nella piazza. Così i triangoli del monumento che progressivamente ruotano in sviluppo verticale formando pareti a sbalzo si trasformano nel nostro progetto generando una griglia compositiva che disegna cristalli all’interno della quale si ritrovano e si riconoscono tutti gli elementi che costruiscono e caratterizzano la nuova Piazza degli Alpini: lo spazio pavimentato, le superfici a prato, le aiuole fiorite rialzate, i piani inclinati, le vasche d’acqua, le aree destinate al gioco e alla ricreazione, le sedute.
Gli spazi che scaturiscono dal nuovo disegno presentano articolazioni e materiali diversi che consentono un uso diversificato e flessibile, facili da attrezzare, rispetto alle necessità che si presenteranno di volta in volta. In questo modo sarà possibile ospitare eventi estemporanei, per la musica, per incontri, per la multimedialità, per rappresentazioni collettive, per lo svago o lo sport, grazie alla presenza di aree pavimentate multifunzionali diversificate anche nelle dimensioni (playground per lo sport). Il particolare disegno della piazza introduce un nuovo rapporto tra spazi prativi e pavimentati, mantenendo un’immagine di spazio aperto inserito nel verde immerso in alberature di grande dimensione e pregio. La grande dimensione della piazza appare nel nostro progetto frammentato e al tempo stesso parte di un disegno più vasto. Si tratta di uno spazio fatto di tanti cristalli che uniti formano un luogo a scala urbana. Al suo interno si alternano slarghi pavimentati, percorsi, prati verdi, grandi aiuole fiorite, vasche d’acqua.
Questa disposizione di elementi consente di animare e presidiare tutte le sue parti anche con più attività in contemporanea, eventi di piccole e grandi dimensioni (tematici, culturali - teatrali, musicali, ed enogastronomici) anche in diretta sinergia con le attività degli attigui istituti scolastici. I materiali e le tecniche impiegate rispondono ai requisiti di sostenibilità ambientale ed economica in relazione alla natura del luogo e alla manutenzione che nel tempo sarà necessario programmare. Il tappeto di fondo della piazza è risolto con cemento drenante in due tonalità di grigio. Nel progetto sono stati individuati dei luoghi di sosta e di attività “strategiche” che sono identificati con pavimentazioni differenti (pietra, terra battuta, playground). La disposizione degli oggetti sulla piazza tiene conto della possibilità di installare sulla piazza padiglioni temporanei leggeri.
L’area costituisce un luogo ove convergono i principali flussi pedonali diretti al polo delle Stazioni. Il nuovo disegno genera un ambiente fruibile con la “lentezza” che consente la sosta e l’aggregazione. Si rivelano nuove prospettive e si vengono a creare nuovi modi di vivere lo spazio aperto. Il progetto riprende i percorsi pedonali esistenti di collegamento tra centro e Stazioni. Si conferma il tracciato della ciclabile. Riteniamo interessante la possibilità di riutilizzare in Piazza Alpini il padiglione “Domus”. Le sue misure, il linguaggio e la costruzione ci sembrano coerenti con il luogo e con un’idea di economicità che condividiamo. Abbiamo pensato di posizionarlo a Nord del Monumento in relazione al fronte dell’Urban Center. Nel padiglione troverà spazio anche il bagno pubblico in rimozione.
Il superamento del dislivello con il piano della Stazione Autolinee è risolto con una nuova rampa che inverte la direzione di percorrenza rispetto a quella attuale in modo da integrarsi maggiormente con i gradini verso l’Urban Center.
Lo spazio fruibile dai pedoni rimane su un unico livello e la delimitazione tra strada e spazio pedonale interno alla piazza rimane invariato. Le sedute si legano in modo organico alle zolle verdi e alle alberature.
I corpi illuminanti della situazione attuale vengono riusati nel progetto opportunamente ricollocati in coerenza con il nuovo disegno e con la natura dei luoghi.