Il tema del recupero di bassi fabbricati posizionati all’interno di cortili rappresenta sicuramente un’interessante occasione per ripensare al recupero di edifici esistenti (per lo più con destinazione artigianale), finalizzato alla trasformazione degli stessi in edifici residenziali con caratteristiche spaziali nuove rispetto a quelle del classico appartamento urbano. In questo caso specifico, l’intervento ha riguardato, non solo il recupero ai fini abitativi della vecchia falegnameria, ma anche la realizzazione di un piccolo laboratorio e di due posti auto in sostituzione del deposito esterno esistente. L’edificio principale si compone sostanzialmente di due volumi: un primo volume rivestito in lamiera nera e doghe in legno di okumè; un secondo volume, appoggiato sul primo, e completamente rivestito in zinco al titanio. Una putrella continua in ferro nero incornicia completamente il primo volume, estendendosi a delimitare anche il volume del laboratorio e dei parcheggi posizionati perpendicolarmente al primo. Un esile pergolato in ferro copre il terrazzo riprendendo la scansione della struttura sottostante”.
Il progetto ridisegna completamente la vecchia falegnameria (della quale conserva i volumi) attraverso l’uso di pochi materiali, come il ferro, il legno e lo zinco, cercando di conferire all’edificio un carattere che lo renda ben riconoscibile all’interno dello spazio buio e limitato in cui è costretto.
Il piano terra ospita il living con cucina a vista e una "scatola" di legno che contiene il bagno principale. Nella zona cucina, la facciata della scatola integra degli spazi contenitivi, gli elettrodomestici e una scaffalatura dal disegno irregolare. I toni caldi del volume in legno okumé contrastano con la laccatura bianca opaca della cucina.
Una libreria costruita in legno e ferro fa da sfondo al divano: il ripiano più basso della libreria continua su tutta la parete formando una lunga panca. La scala in metallo verniciato di bianco che conduce al piano superiore è protetta da un pannello di lamiera forata che filtra la luce proiettando nell'ambiente delle ombre geometriche. Al piano mansardato, la porzione della soletta realizzata in vetro è accostata alla pavimentazione continua in listoni di legno.