Edifici residenziali a Cascina Merlata
Gli strumenti del progetto sono contenuti nella ‘cassetta degli attrezzi’ rappresentata in forma di tavola degli elementi dove, alla scala degli alzati e delle planimetrie si preferisce il loro disegno. Le parti e i dettagli diventano ingredienti di un composto che include gli elementi naturali qui richiamati dalle celebri immagini di Karl Blossfeldt e gli esiti costruttivi già sperimentati per temi analoghi.
La composizione di forme e funzioni ricerca nella natura l’ispirazione e le leggi per una diversa definizione dello spazio periurbano. Le costruzioni sono disposte liberamente lungo il fronte est del nuovo parco pubblico aprendo varchi di accesso e vedute sui giardini privati anche per effetto dell’articolazione dei volumi che variano in altezza disegnando uno skyline dall’andamento ondulatorio degradante in direzione del nuovo plesso scolastico di Cascina Merlata. Gli spazi privati di uso pubblico avvolgono le unità edilizie e mediano tra i giardini rialzati e il parco segnato dai percorsi pedonali e ciclabili. Il leggero incremento (circa l’8%) di tali superfici punteggiate da micro giardini lenticolari incentiva l’attraversamento e allo stazionamento degli utenti/abitanti.
L’unità R2 (e in via programmatica la R1) è stata suddivisa in sub-Unità caratterizzate da giardini privati rialzati a uso dei comproprietari circondati dagli spazi pavimentati di uso pubblico. Il frazionamento in sub-Unità rimodula la volumetria in compound identitari delle comunità di abitanti che potranno condividere uno ‘spazio loro’ distinto da quello di uso pubblico.
Inoltre le dimensioni delle sub-Unità sono quasi equivalenti a quella dell’Unità R3 che ne diventa il modello. La finalità è ridefinire lo spazio dell’edilizia libera come ambito più misurato, lontano dall’idea di una città periurbana connotata per superisolati, distanze incolmabili e socialità disgregate.