UOMINI D'ACQUA
“Uomini d’acqua” è un progetto fotografico che ha come soggetto la Sardegna e il suo rapporto con l’acqua; Una relazione che ha certamente una dimensione “naturale” – data dall’azione dell’acqua sul territorio, che in modi e misure differenti ne viene “plasmato” – ma che rivela sempre una valenza antropica, poiché è il lavoro dell’uomo che attribuisce senso al territorio: lavoro che non è necessariamente solo materiale, ma senza dubbio è sempre simbolico.
L’approccio all’esplorazione del territorio si sviluppa seguendo tre differenti declinazioni del rapporto tra acqua, uomo e paesaggio: l’acqua intesa sia come elemento generatore della “condizione di isola” che come risorsa vitale indispensabile per lo sviluppo di una comunità, ma anche acqua come rappresentazione di precisi valori simbolici, legati alla cultura e alla tradizione:
- Si è iniziato esplorando le coste, la linea di demarcazione tra terra e acqua, il concetto generatore della condizione di Isola, e quindi il rapporto dell’uomo con l’acqua del mare: l’acqua salata, l’acqua come barriera ma contemporaneamente via di comunicazione, preservatrice di una identità ma anche porta - e di conseguenza generatrice di scambi e soprattutto di “fluidità”, di disarmonia talvolta, che investono quell’identità;
- L’esplorazione coinvolge quindi territorio interno, affrontando il concetto di acqua come risorsa: l’acqua dolce, l’elemento comune e indispensabile per l’organizzazione e lo sviluppo di ogni cultura (intesa quale “creazione” di un aggregato di esseri umani che comunicano, interagiscono tra di loro in quel determinato spazio, che proprio dal loro esservi presenti si trasforma in luogo antropologico;
- Il progetto prevede quindi un terzo percorso, in un certo senso “trasversale”, nel quale si osserva l’acqua come rivelatore culturale: gli aspetti simbolici in generale, focalizzando tuttavia l’attenzione sui segni che ne svelano i significati più profondi in relazione alla sacralità, alla ritualità, che tanta parte hanno nella definizione di una identità in relazione al particolare territorio. La ricerca fotografica realizzata grazie ad un finanziamento dell’ISRE (Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna è realizzata utilizzando un banco ottico linhof Tecnikardan analogico con dorso per pellicole piane 10,2x12,7cm. Il racconto finale è composto complessivamente da 130 immagini realizzato in pellicola piana negativa sia in bianco e nero che a colori.