Casa in via Catone
L’appartamento è arrivato agli attuali proprietari pressoché non alterato da quando è stato costruito subito dopo l’Unità d’Italia, con i suoi pavimenti a palladiana e le sue porte interne in radica.
La distribuzione era convenzionale, 6 ambienti collegati tra loro tramite un corridoio con un solo bagno. Ad ogni ambiente una funzione. Nonostante l’intervento ha dotato l’appartamento di tre bagni, questa impostazione è stata rispettata ma valorizzata. Ad ogni stanza una funzione, e ad ogni funzione un colore: prendendo spunto dai pavimenti a palladiana che presentavano una miscela di marmi sempre differenti, le pareti delle stanze sono state dipinte con colori sempre diversi così da ribadire l’indipendenza di ciascuno di essi, rimarcata poi con la scelta degli arredi.
Unica eccezione lo studio: vista la sua posizione di cerniera tra il soggiorno e la cucina, le sue pareti sono state ricoperte da una carta da parati da me disegnata a partire da tre incisioni settecentesche. Prendendo spunto dalla bellissima vista sulla Cupola di San Pietro che si ha da cinque finestre, si ha preso la decisione di far dialogare questa presenza reale con altri monumenti romani, che soprattutto nel settecento furono oggetto (come anche e soprattutto la cupola di San Pietro) dell’interesse di vedutisti sia italiani che stranieri. Tra le rovine dei Fori e piazza del Quirinale con la fontana, l’ obelisco e i due colossali Dioscuri fa capolino la presenza reale della Cupola.