Santa Columbina Chapel
“…Ma mentre si apprestava a dare il primo morso un rintocco gli risuonò nell’anima e, per scaricarsi la coscienza si alzó e raggiunse l’ingresso della cappella. Il chiarore del fuoco si rifletteva sugli intagli della pala dorata per poi irradiarsi nella chiesa tutta. Favorite?
La Madonna sembró sorridergli di nuovo, e il Bambino pure.
E Garrinchas, grato dell’accoglienza ricevuta, sempre piú a suo agio, non si fermò al semplice invito: entró, si diresse all’altare, prese l’immagine e la portó vicino al fuoco. - Faremo il Cenone qui, noi tre - disse con la semplicitá e l’ironia di un patriarca - La Madonna e il Bambino saranno se stessi; ed io, seppure indegno, saró San Giuseppe.”
(Garrinchas in una notte di Natale fredda e bianca sotto il portico della Capela da Senhora dos Prazeres.)
in: “Nuovi Racconti della Montagna, Natale”; Miguel Torga; Ed.Coimbra; 1952
Non é necessaria una conoscenza profonda della regione di Tras-os-Montes, per rendersi conto dell’importanza significativa che, per diversi aspetti, la cappella votiva riveste nella cultura transmontana, permeandolo e strutturandola come riferimento dei luoghi e della memoria di quelle genti.
È frequente constatare come, tanto nelle indicazioni di un pastore come nelle leggende popolari o nella piú erudita opera letteraria, essa assurge a presenza luminosa, cristallizazione di una volontá comune, di notevole valore simbolico ed evocativo, in un paesaggio di grande intensitá.
Porta con se le tre parole che da sempre contribuiscono ad identificare questa regione: isolamento, territorio e comunitá. Confrontandoci con la difficoltá di progettare uno spazio che fosse allo stesso tempo di raccoglimento e di festa, ci siamo sforzati di svilupparne il disegno in maniera tale da avvicinarci ad un’idea di equilibrio ed armonia, un’unitá stabile con un ordine, una struttura ed un linguaggio identificabili, scevra di aggiunte ed appendici che potessero porre in causa un processo volto alla ricerca di una estrema semplificazione. Partendo da una volumetria chiusa e compatta, tipica di tante cappelle votive, alcune secolari, della regione di Trás-os-Montes, questa sorprende il visitatore rivelando come il suo interno in realtá accoglie l’esterno, come la percezione di una forma preminentemente orizzontale assurge ad esperienza spaziale della verticalitá.
Tutto lo spazio interno converge verso l’altare dove convivono due immagini profondamente e volutamente associate: la piccola e delicata immagine di Santa Colombina, sulla parete di granito, e l’immagine delle ruvide cime dei monti Castro e Guieiro, visibili dalla grande apertura ad Est, che nella struttura della cappella aquisice il valore di punto focale dell’altare. Questo é costruito come un retabolo a due livelli, dove sul primo si staglia l’immagine della Santa, e sul secondo, in alto, tutto lo splendore della morfologia del territorio.
Nei lavori di costruzione é stata coinvolta, a vari livelli, la stessa popolazione del paese di Gimonde, che provvederá a terminare i lavori di pitturazione interni ed esterni cosí come la posa in opera dei pannelli della sacrestia.
Luís Ferreira Rodrigues, Architetto