Concorso internazionale di progetazione Cavalcavia Bussa
Il cavalcavia Bussa, residuo di un progetto mai compiuto, viene trasformato in uno spazio urbano pedonale contemporaneo. Interpretato come un grande segno a scala urbana, se ne enfatizza il carattere artificiale attraverso il forte cromatismo della pavimentazione, la nuova copertura e l'inserimento di strutture atte a sovraccaricare questo spazio di nuovi usi.
Sito in una delle aree di più recente trasformazione nel panorama milanese, il Cavalcavia Bussa è vocato a vivere della complessità urbana di cui fa parte.
Questo contesto è ricco di contraddizioni e contrasti, in particolare tra il quartiere Isola, caratterizzato ancora oggi da una forte identità popolare, ed i nuovi interventi nell’area di Garibaldi/Porta Nuova, che hanno riempito un vuoto urbano con una serie di presenze iconiche.
Il Cavalcavia Bussa si trova a doversi confrontare con queste due realtà antitetiche.
L’intervento proposto si nutre di questa contraddizione senza volerla appianare, puntando piuttosto a trasformare il cavalcavia in un segno riconoscibile alla scala urbana, in grado di confrontarsi sul piano dell’immaginario con le nuove presenze iconiche sorte sul sito e al contempo di rendersi disponibile per attività al servizio del quartiere.
L’intervento trasforma il cavalcavia in una piazza, composta da spazi flessibili ed elementi polifunzionali. L’autonomia e la riconoscibilità di quest’oggetto, di cui si rafforza la natura artificiale, viene enfatizzata anche dall’opposizione ai due terrapieni che vi danno accesso, nei quali viene invece valorizzata la presenza della vegetazione.
L’autonomia e la riconoscibilità di quest’oggetto sono promosse rafforzandone il carattere di luogo artificiale, in contrasto con i due terrapieni che vi danno accesso, nei quali viene invece valorizzata la presenza della vegetazione.
Il nuovo suolo del Bussa è una superficie su cui si sovrappongono in modo costruttivo differenti livelli di progetto:
- Superficie piana: l’orizzontalità cartesiana dello spazio ne rende possibile la totale flessibilità. L’intervento mantiene tale orizzontalità e la valorizza. La pavimentazione assume una valenza iconica grazie ai cromatismi degli asfalti utilizzati, che compongono un codice a barre sulla giacitura dei binari sottostanti. L’ elemento che unifica e contraddistingue il cavalcavia e che segnala la penetrazione dei suoi elementi nel tessuto circostante è il forte segno cromatico, costituito dai toni del rosso, che rendono la piazza riconoscibile e che contaminano senza ambiguità gli spazi di accesso.
- Disegno: al fine di non minarne la flessibilità, gli spazi destinati ad alcune attività privilegiate (pista ciclabile, campi sportivi, playground per bambini) sono disegnati sul suolo con asfalti di colore differente, senza creare barriere e vincoli in alzato.
- Vegetazione: è inserita in modo puntuale in contrasto con lo spazio artificiale. Le strutture atte a contenere il terreno delle piante divengono sedute, tavoli, aree per il riposo, rampe per lo skateboard.
- Oggetti scultorei: sulla superficie del cavalcavia vengono posizionati una serie di oggetti (un bar-chiosco, bagni pubblici, una tensostruttura, giochi per bambini, una parete di arrampicata) dalla forma scultorea che risuona con l’iconicità dell’intero intervento.
- Volume: al cavalcavia è conferita presenza volumetrica. Una grande rete tesa su una struttura metallica costituisce l’ elemento unitario del prospetto, fornisce protezione per le attività sportive, sorregge i nuovi impianti di illuminazione, sostiene una tensostruttura ed aiuta a schermare selettivamente dall’irraggiamento solare.
La rampa ciclopedonale che consente l’ accesso diretto al Bussa dalla stazione Garibaldi, si configura come una prosecuzione del nuovo suolo artificiale del cavalcavia, dal quale si svincola andando ad occupare lo spazio della copertura dei parcheggi del passante. La rampa diviene anche la copertura della velostazione, garantendo un accesso rapido dal cavalcavia agli spazi per il posteggio bici. Il volume, visivamente molto leggero, va in parte ad occupare lo spazio al di sotto del cavalcavia, mantenendo una continuità di intervento tra il grande spazio pubblico sopra e il sottopasso riqualificato.
Le due testate del cavalcavia, con relative rampe e terrapieni che già contengono spazi a verde, vengono riconfigurate per ospitare una presenza ancor più preponderante della vegetazione e per consentire una riorganizzazione dei flussi al momento discontinui.
Le rampe di accesso invitano ad attraversare il nuovo spazio pubblico assumendo gli stessi cromatismi che caratterizzano il suolo del cavalcavia.
Nella testata nord un semplice muro va a delineare il profilo dell’isolato che contiene Isola Pepe Verde, che viene ampliata integrando anche l’area attigua di parcheggio, mentre il parcheggio di via Borsieri viene riqualificato a parco.