Private house
Renovation and enlargement of a private house
Progettazione, architettura ed arredamenti, ristrutturazione con ampliamento.
In origine l’edificio era una casa colonica presente nelle mappe già prima del 1938, con vincolo tipologico e con l’obbligo di mantenere intatti tutti gli elementi che lo caratterizzavano: le cornici del tetto semplici, piccole e senza sporto, gli imbotti delle finestre di dimensioni ridotte, con telai stretti e larghe superfici vetrate per consentire la maggiore illuminazione naturale possibile, colonne in mattoni con cornici e basamenti “poveri”, pochi e semplici camini, niente antenna tv, nessun decoro, intonaci a calce e colori tenui.
L’obiettivo del nostro intervento è stato quello di mantenere l’aspetto dell’edificio il più simile possibile all’originale con l’inserimento di tecnologie e sistemi costruttivi contemporanei.
Un esempio della nostra filosofia progettuale è l’intervento fatto sul tetto: siamo riusciti a realizzare un tetto ventilato mantenendo inalterate caratteristiche quali la leggerezza e l’esile profilo tipiche dei vecchi tetti, questo semplicemente invertendo gli elementi, facendo cioè uscire i travetti della ventilazione come fossero elementi strutturali, i quali rimangono più bassi internamente e nascosti alla vista, l’aria di ventilazione filtra attraverso lamiere traforate poste fra un travetto e l’altro.
Un criterio esattamente opposto invece, è stato usato per l’ampliamento, i grandi elementi di tamponamento e gli ambienti interni.
Qui l’intervento contemporaneo è stato di proposito reso visibile attraverso l’utilizzo di forme semplici, linee pure e molta trasparenza.
Abbiamo, in sostanza, cercato di fare convivere e dialogare queste due visioni opposte nella convinzione che compongano una totalità armonica, enfatizzando il rapporto con l’ambiente circostante quale il giardino, pensato e progettato per sembrare naturale e il profilo del verde e delle colline circostanti.
I materiali usati sono tutti naturali: la pietra per i passaggi esterni, il legno negli ambienti interni, gli intonaci a calce, i pannelli isolanti in fibra di legno all’interno delle pareti.
Nostra consuetudine è usare i materiali per quella che è la loro identità. La scelta di usare il gres in alcuni pavimenti, ad esempio, è stata dettata dalla volontà di usare quello specifico materiale e non di un simulacro della pietra o del legno. Abbiamo usato pavimentazioni monolitiche in pastina di cemento colorata ed inerte strutturale levigate in opera; legno verniciato per gli infissi, esigendo che il produttore riproducesse, aggiornandola, la tipologia del profilo originale, acciaio verniciato per i grandi infissi, finiture interne in ottone anticato.
Abbiamo cercato infine di recuperare alcune metodiche del lavorare dal passato, riproponendo alcuni materiali con ossidazioni, patinature e applicazioni che li rendessero non solo più naturali all’aspetto, ma come se fossero già consumati dal tempo, a sembrare che tutto fosse già lì.
Abbiamo usato la ruggine nella grande struttura frangisole e il legno dei pannelli senza alcun trattamento per far sì che ossidandosi ingrigissero, il ferro nero/bluastro per le inferriate ed altri elementi, l’ottone anticato e brunito per alcune finiture interne, l’intonachino schiacciato e strappato in gran parte delle pareti interne.
Intervenire su un edificio, per noi, significa progettare con semplicità e senso dell’equilibrio, sottrarre anziché aggiungere, ripulire dagli eccessi sedimentati nel tempo, integrando tutto delicatamente attraverso una progettazione contemporanea, ma rispettosa dei fondamenti storico tipologici.
Progettare per sottrazione, aggiungendo quello che serve, ma senza interventi irriverenti ed invasivi.
PRIVATE HOUSE – FAENZA
Renovation and enlargement of a private house
The building was originally a farmhouse, built before 1938. It is now subjected to a design-based zoning constraint, with the obligation to keep all its architectural hallmarks unchanged: the simple roof cornice, tiny and without boxed eave; the narrow window frames, which allow the interior to receive as much natural lightning as possible; the spare red brick columns. There must not be any TV antenna, no decorum of any kind, no more than a few undecorated fireplaces and only subtle colors should be used for the plaster coating.
The goal of our intervention was to maintain unchanged the appearance of the building using modern technologies and construction methods.
A good example of our design philosophy is the intervention we did on the roof. We managed to create a ventilated roof keeping unaltered the levity and thinness typical of a traditional construction by simply reversing the elements. The wooden beams that look like structural elements from the outside are actually a secondary frame that allows the ventilation, while the main structure is hidden underneath.
A completely different approach was used in the new building and in the interiors, where the modern intervention was deliberately shown, using simple shapes, clean lines and transparency.
We tried to make these two opposite views coexist and communicate, believing that they could create a harmonious whole, emphasizing the relationship with the environment: the garden – conceived and designed to look natural – and the outline of the surrounding hills.
All the materials we used are natural: the stone for the outside paths, the wood for the interior, the lime plasters, and the wooden fiber insulation panels within the walls.
It is our custom to select materials for what they are. For example, we choose to use porcelain gres tiles not to imitate stone or wood, but for the specific beauty of the material itself. We used monolithic concrete pavements for some floors and asked the manufacturer to reproduce the original profile of the window frames in painted wood and steel.
We tried to reproduce some old working techniques, using oxidized materials and coatings, in order to make our additions look perfectly integrated in the building structure, as if they had always been there.
We used rust in the great solar shading structure, unprocessed wood panels – so as to make them susceptible to oxidation –, a black-bluish iron for the window gratings, old-looking, bronzed brass for some interior elements, scraped and torn looking plaster in most of the inner walls.
For us, working on a building mean to design with simplicity and sense of balance, to subtract rather than add, to clean up the signs of the time gently integrating every element through a modern way of planning but all the same respectful of the building’s own history.
We design through subtraction, adding what is needed without being disrespectful or invasive.