NUOVO PROGETTO PER PIAZZA E PALAZZO “MARI” A CONCORDIA SULLA SECCHIA
Riorganizzazione della piazza di Concordia sulla Secchia e recupero di un complesso immobiliare noto come “Palazzo Mari”.
All’interno del contesto edificato di Concordia, l’ambito urbano di antica formazione è ben riconoscibile: l’originario borgo, con un profilo allungato parallelo al corso della Secchia, è delimitato a ovest dall’argine del fiume.
Via della Pace, fiancheggiata da porticati, è l’asse principale del centro storico ed è contraddistinta dalla spina di edifici che in fregio all’argine del fiume assumono una conformazione a lotto gotico.
Il sistema degli spazi composti da Piazza Repubblica – via della Pace appare quindi il centro del paese in senso rappresentativo e storico, e si configura come l’asse principale del suo impianto urbano.
La struttura di “strada-piazza”, è qui interpretata in modo evidente così da essere paradigmatica dei metodi insediativi delle città di pianura nate lungo le vie di comunicazione.
Perpendicolare a via della Pace e in posizione mediana si attesta viale Giuseppe Garibaldi, aperto negli anni venti del secolo scorso tramite la demolizione di parte del crollato Palazzo Mari. Il viale nel piano di riassetto urbano redatto dopo i crolli seguiti al sisma del 2012 svolge un fondamentale ruolo urbano mettendo in collegamento il nucleo storico di Concordia con il nuovo centro dove oggi si trovano i principali servizi pubblici: scuole, municipio e chiesa.
La valorizzazione del ruolo di nodo urbano, e il rafforzamento della valenza di porta di accesso al fiume, passano attraverso la ricerca di una forte qualità ambientale, la definizione chiara ed essenziale degli spazi e l’affermazione di un carattere unitario dell’ambito. La definizione del vuoto prima occupato da Palazzo Mari, il ridisegno della pavimentazione, il progetto del verde, la ridefinizione della testa verso l’attacco da un parte con via Edoardo Muratori e dall’altra con via della Pace e la valorizzazione della facciata della chiesa parrocchiale di San Paolo Apostolo sono le strategie progettuali impiegate per consolidare la vocazione che il sistema Piazza Giuseppe Garibaldi -via della Pace ha di centro pubblico d’incontro, aggregazione e socialità per il paese di Concordia Sulla Secchia.
La definizione dello spazio della nuova piazza avviene mediante due aree di forma quadrata, di 28 metri di lato, tra loro separate da una fascia in ciottolo di fiume larga un metro. Questa fascia in asse con il passaggio pubblico presente alla base del nuovo edificio, evidenzia il collegamento, realizzata con una pavimentazione interamente realizzata in pietra della Lessinia, formato 100 x 100 centimetri, di colore bianco e rosa, bocciardata sul piano di sega.
La stessa pavimentazione è utilizzata oltre che in corrispondenza degli spazi pedonali anche per quelli carrabili. Si ottiene così una superficie continua e uniforme che dal fronte degli edifici classicheggiati raggiunge la nuova costruzione.
La riconoscibilità della piazza è accentuata dal basamento cubico previsto verso il fondo dello spazio. Qui deve essere collocata una statua di Giuseppe Garibaldi da realizzare appositamente magari con un apposito bando di concorso.
Nell’ambito della piazza dove è stata individuata una maggiore ombreggiatura soprattutto estiva, sono sistemate sei panche in pietra della Lessinia affiancate da altrettanti cestini con la differenziazione della raccolta dei rifiuti.
Dalla parte opposta della piazza, in fregio all’edificio binato classicheggiante, sono collocati sei portabiciclette in acciaio corten preossidato integrati nella pavimentazione e muniti di apposite griglie per lo scolo delle acque meteoriche.
Il recupero e la valorizzazione del portico di Palazzo Mari pavimentato con lastre in pietra della Lessinia di misure 100 x 50 cm crea una chiara connessione con lo spazio antistante la chiesa parrocchiale. Qui è prevista la definizione del sagrato mediante la stessa pavimentazione realizzata in piazza Giuseppe Garibaldi e la delimitazione dell’ambito di uscita della chiesa mediante fittoni in acciaio corten preossidato, così da creare una zona di sicurezza in grado di garantire una corretta fruizione dell’edificio.
Il progetto degli spazi lungo la via Pace diventa quindi un sistema unico con l’intervento della nuova piazza che è risolta quindi come un ampliamento degli spazi consolidati con i quali è in stretta relazione di dipendenza. Per rendere riconoscibile l’ambito d’intervento e conforme al contesto del centro storico si è previsto di pavimentare il sedime della strada carrabile in acciottolato simile a quello oggi presente in piazza repubblica.
Fasce in pietra della Lessinia di 30 centimetri di larghezza scandiscono il percorso delle auto mentre fittoni in corten delimitano l’ambito antistante al portico di Palazzo Mari.
Il progetto dell’edificio realizzato al posto del crollato Palazzo Mari si prefigge di dare una risposta a quattro problematiche.
La prima questione affrontata riguarda il rapporto tra la nuova costruzione e i fronti urbani storicizzati di via della Pace e della retrostante via Edoardo Muratori.
La scelta poi adottata dal concorso di non ricostruire Palazzo Mari rispettando l’originario sedime, così da ricavare maggiore spazio per la nuova piazza Giuseppe Garibaldi, ha posto una questione di coerenza rispetto alla modalità insediativa tipica del costruito presente nel centro storico di Concordia.
Il problema tipologico ha proposto l’ulteriore tema del ruolo della nuova costruzione rispetto allo spazio pubblico antistante la futura piazza Giuseppe Garibaldi. A tale proposito si è reso inoltre necessario valutare il rapporto sul fronte opposto della piazza, con le due facciate gemelle realizzate negli anni venti del secolo scorso. Queste infatti adottando un linguaggio architettonico di matrice classicheggiante con basamento bugnato, lesene ioniche, trabeazione con timpano triangolare, composizione rigorosamente simmetrica e avendo uno sviluppo lineare pari a quello della futura piazza si pongono come un perfetto fondale architettonico capace di dare un senso compiuto e definito allo spazio.
L’ultima questione affrontata riguarda il tema della memoria che il nuovo edificio deve sviluppare riferendosi al preesistente Palazzo Mari e a quanto accaduto con gli eventi sismici del 2012.
La ricomposizione del fronte urbano su via della Pace è ottenuta ricostruendo l’ingombro complessivo della porzione di Palazzo Mari corrispondente al portico non demolito. Il progetto quindi oltre a restaurare i manufatti superstiti - il colonnato, gli archi e la muratura retrostante – ricostruisce su due piani, il volume frontale del palazzo verso la via pubblica.
Il portico infatti è come in origine intonacato mentre la nuova muratura è in mattoni a vista posati in modo da accentuare una tessitura lineare, con le fughe verticali ridotte a zero e le orizzontali di un centimetro. L’intera superficie, per armonizzare con il sottostante porticato e con il trattamento di alcune delle facciate presenti su via Pace è rifinita con una sagramatura rossastra. Il nuovo fronte di Palazzo Mari oltre quindi a ricomporre il preesistente equilibrio delle facciate sulla via, mediante un linguaggio architettonico contemporaneo in dialogo con il contesto, è in grado di introdurre il nuovo spazio di piazza Garibaldi. Chi percorrerà via della Pace sarà portato a coglie nell’armonia dei fronti urbani storici la variazione sul tema proposta dall’affaccio di Palazzo Mari e quindi sarà proiettato senza particolari forzature verso lo spazio della nuova piazza.
Lo stesso linguaggio architettonico adottato su via Pace è impiegato nel fronte verso via Edoardo Muratori inclusa la porzione rivolta su piazza Garibaldi. Qui la facciata, in mattoni a vista sagramati, è organizzata su tre livelli ed è scandita da otto assi di porte finestre. Un giunto di venti centimetri la separa dal retrostante edificio parrocchiale.
La ricostruzione del volume di Palazzo Mari su via Pace imprime all’edificio una configurazione planimetrica a “C”, con un lungo fronte aperto sulla futura piazza.
La facciata interna del nuovo Palazzo Mari, piegata così da raccordarsi alle due teste di edificio in mattoni sagramati, è risolta con pochi elementi. Al piano terra l’arretramento di due metri e mezzo della struttura portante consente di ricavare un percorso coperto che in connessione con il portico di via Pace distribuisce gli accessi ai negozi e ai corpi scale del nuovo edificio. Agli affacci del piano primo e secondo è anteposto a sbalzo uno stretto ballatoio munito di parapetto. La sua funzione è di porsi come filtro tra lo spazio privato degli appartamenti e quello pubblico antistante. Ante brise soleil in parte scorrevoli e realizzate in acciaio corten preossidato, con griglie di due diverse tessiture, risolvono il fronte del ballatoio ad entrambi i piani creando una superficie in parte opaca connotata da una seriale ripetizioni di elementi.
Un ulteriore variazione nel trattamento del prospetto si registra inoltre in corrispondenza del passaggio con andamento obliquo che al piano terra mette in collegamento la nuova piazza con il previsto ingresso laterale della chiesa parrocchiale.
Verso il cortile della chiesa il passaggio alla piazza si trasforma in uno stretto portale a doppia altezza e sezione variabile, realizzato in struttura metallica e rivestito in lastre di acciaio ossidato di tre millimetri di spessore.
Il nuovo edificio risolto in modo differente sui fronti esterni si fa dunque portatore di una doppia memoria. Da una parte verso via Pace, evitando semplici mimetismi, tramanda la percezione volumetrica dell’originario fronte del Palazzo Mari mentre sul fronte interno, verso la nuova piazza, dichiara la propria assoluta contemporaneità dovuta all’evento catastrofico del sisma.
La distribuzione delle funzioni prevede al piano terra una serie di negozi di differenti superfici con adeguate dotazioni di servizi e spazi di deposito.
I piani primo e secondo sono raggiungibili mediante tre corpi scala che in futuro potranno essere attrezzati anche con un ascensore. Ciascun corpo scala ad ogni piano serve due appartamenti di diverse metrature, per un totale di 12 unità. Gli appartamenti presentano un’organizzazione distributiva simile.
Un ruolo particolare nell’organizzazione delle funzioni del progetto è stato attribuito agli ambienti soprastanti il portico non demolito di Palazzo Mari. Qui metà dello spazio è adibito ad abitazione mentre la parte prospiciente la nuova piazza è destinata a spazio pubblico con finalità espositive e di promozione della storia e delle tradizioni del territorio.