Le ali Ritrovate Dell'Hotel de Galliffet
Finalist at Les Ailes retrouvées de l’Hôtel de Galliffet Competition.
Isolato come mondo
L’Hotel de Galliffet è un Hotel Particulier racchiuso in un grande isolato - circoscritto da Rue des Grenelles, Rue du Bac, Rue de Varenne e Rue des Bellechasse. Nonostante la posizione centrale nel settimo arrondissement, a due passi dal Boulevard St. Germain, l’evoluzione fondiaria della proprietà Galliffet ha fatto sì che l’Hotel Particulier sia distaccato dalla città: senz’alcuna vista diretta sulla strada, l’Hotel dialoga invece con un universo interiore composto dai giardini e dalle facciate interne degli edifici che confinano con esso. Tagliata fuori dal cortile, la città è oggi un semplice sfondo che avvolge l’isolato.
Il nuovo intervento sulle due ali dell’Hotel può avere un ruolo importante per l’evoluzione futura dell’Istituto Italiano di Cultura. È questa infatti l’occasione per ricalibrare l’apertura al pubblico del palazzo e del giardino e – come conseguenza – influenzare il ruolo dell’istituzione all’interno della città. Mediando tra l’edificio principale ed il suo intorno, le due nuove ali possono invertire il rapporto fronte/retro grazie ad una nuova facciata urbana e trasformare la sequenza – oggi disconnessa – di spazi aperti dell’Hotel in un passage coerente. L’hotel non può affacciarsi sulla città, ma la città può finalmente penetrare nell’isolato.
Interno continuo
La struttura canonica dell’Hotel Particulier - corte d’onore, edificio principale e giardino privato - è ancora leggibile nell’impianto generale dell’Hotel De Galliffet. La proposta per le due nuove ali si relaziona alla scala dei due spazi aperti, alla tipologia ed al ritmo delle facciate del corpo principale. L’ala Est definisce in modo chiaro una piazza tra due edifici che si fronteggiano, mentre l’ala Sud offre un affaccio su un giardino più ampio, che trascende la scala dell’antica proprietà Galliffet.
Nel primo caso, la vicinanza delle due facciate dà luogo ad una interessante ambiguità: la piazza assume le fattezze di un grande interno, una sorta di prolungamento dei due edifici. Nel secondo caso la prossimità con il giardino e gli alberi consente di progettare un edificio molto aperto ma estremamente intimo. Nell’insieme, l’isolato appare diviso da una serie di stanze di varia entità e scala - dedicate di volta in volta alla cultura, al relax , all’ospitalità o all’educazione.
L’ala Est contiene tutti gli spazi per la cultura e l’educazione: lo spazio espositivo al piano terra, in stretta relazione con la piazza e la facciata principale dell’edificio esistente, le aule e gli e spazi di presentazione al piano nobile e gli uffici ai piani alti.
L’ala Sud include invece il ristorante e il caffè al piano terra in relazione col parco, la sala incontri nel mezzanino e le stanze di hotel – di varia tipologia e taglia – ai tre piani alti .
Edificio-eccezione
Il sistema strutturale delle due nuove ali dell’Hotel de Galliffet è elementare: i carichi dell’edificio sono distribuiti sugli ordini di pilastri di facciata e sul muro perimetrale; le solette dei diversi piani si appoggiano quindi sulle estremità lunghe di entrambi i lotti; le partizioni che separano gli spazi di ogni livello – invece – non sono strutturali e la loro posizione può variare di piano in piano. Le piante risultanti sono libere da vincoli strutturali, ed estremamente specifiche: se da un lato assecondano il programma, dall’altro invitano a nuovi usi.
Come lo stesso Hotel de Galliffet, le nuove ali sono composte da stanze, il cui volume è molto diverso tra loro. Il progetto si può leggere infatti come una pianta fatta di eccezioni, che valorizzano la singolarità degli spazi.
La materialità dell’edificio, evidenzia a sua volta quest’idea. Muri come fogli di marmo policromo separano i diversi ambienti dei nuovi edifici e diventano parte integrante del fronte dell’edificio. La facciata vera e propria, composta da ordini di pilastri sovrastanti, sperimenta, all’interno di un insieme di regole dato dalla facciata storica dell’Hotel de Galliffet, un suo ritmo e linguaggio. La realizzazione di cinque e quattro piani rispettivamente nell’ala Sud ed Est, è ottenuta in continuità con con i marcapiani dell’edificio principale. Piccole variazioni di altezza sono gestite all’interno del corpo del pilastro, mediante la realizzazione di basamenti che staccano gli elementi verticali dal solaio e li portano all’altezza della marcapiano di riferimento.
I pilastri stessi, pur cadenzati da un ritmo definito e costante, presentano una sezione variabile, legata ad una precisa sequenza formale.