NUOVO POLO OSPEDALIERO UNICO A MONTECCHIO MAGGIORE
2° PREMIO
Inquadramento generale
Il Nuovo Polo Ospedaliero di Montecchio Maggiore si distingue nel territorio circostante come una struttura unica nel suo genere: oltre a diventare un centro di tecnologie avanzate per la salute del cittadino, rappresenta anche un punto di incontro per pazienti e dipendenti e per tutti coloro che fanno visita durante il giorno ai malati ivi ricoverati. La città di Montecchio Maggiore si trova a sud-ovest di Vicenza, dove confluiscono la Valle del Chiampo e la Valle dell’Alogno. Il nuovo complesso ospedaliero si inserisce in un paesaggio urbano caratterizzato da edifici relativamente bassi e in cui è presente una buona concentrazione di verde.
Descrizione del complesso ospedaliero
Nella proposta presentata si è deciso di intervenire alla demolizione dell’area est del blocco ospedaliero esistente. Il progetto esclude la realizzazione di un corpo unico e compatto, ma si articola su quattro elementi “a stecca” che si innestano su un corpo principale, prevalentemente rivolto a nord, costituito da una parte esistente della struttura ospedaliera che verrà ampliata col progetto per ricostituire un fronte urbano legato al contesto in cui è inserito. Le quattro “stecche” presentano una forma trapezoidale le cui linee derivano dai segni presenti nel contesto urbano e in particolare dai due assi viari che costeggiano in direzione nord-sud il complesso ospedaliero. Se infatti risulta facilmente evidente che la progressiva riduzione della larghezza dei blocchi permette un pari aumento della distanza tra gli edifici e della larghezza dello spazio a verde che li separa, con gli evidenti benefici del caso, è ancora più significativo per il funzionamento della struttura che si passi da una zona iniziale a corpo quintuplo a una a corpo triplo. Vengono così massimizzate le caratteristiche positive di entrambi i sistemi tipologici e, con il posizionamento di tutte le attività accessorie nella parte più larga, vicino al foyer di distribuzione, risultano ridotti anche gli spostamenti per il personale lungo il percorso sanitario.
Tra il corpo che ricrea e completa il fronte urbano a nord e le tre stecche di nuova costruzione e l’edificio esistente ad ovest che vi si innestano, si viene a creare una “spina” di collegamento, un vero e proprio canyon, uno spazio distributivo che si sviluppa lungo l’asse est-ovest e si articola su tre livelli.
L’idea di creare una strada interna di comunicazione permette di creare uno spazio fisicamente e psicologicamente comune a tutti i fruitori, sia che siano pazienti o dipendenti della struttura. Questo spazio distributivo, fluido e continuo, si configura in tutta la sua valenza urbana: strada, piazza, nuovo spazio di socialità e comunicazione.
L’ingresso principale è stato posizionato a nord in posizione baricentrica dove si incontrano l’edificio esistente ed il nuovo edificio verso nord-est, in asse con il collegamento verso sud al cui estremo opposto è collocato l’ingresso al Pronto Soccorso.
Dall’intersezione di questi due percorsi principali – il canyon e l’asse nord-sud – trova la sua giusta collocazione il foyer, un luogo facilmente distinguibile ma al contempo ricco di punti sorprendenti per i tutti fruitori della struttura, che si apre su corti interne sviluppate su due livelli.
L’edificio si distinguerà dunque, sia che si giunga con il trasporto pubblico dalla stazione esistente a nord ovest, sia con mezzi privati, come un’architettura aperta, flessibile ed aggregata, in cui l’asse centrale del viale esistente che connette la stazione costeggiando il parcheggio, interseca l’asse di orientamento interno che costituisce la spina centrale del nuovo ospedale.
Le scelte progettuali sono volte a favorire l’espandibilità della struttura che si potrà rendere necessaria per rispondere ai cambiamenti delle tecnologie o delle modalità di erogazione dell’attività di diagnosi e cura. L’impianto architettonico scelto permette infatti di estendere l’ospedale verso est, demolendo eventualmente l’edificio della morgue; tale espansione consente di inserire nuove funzioni o di espandere l’area di degenza garantendo la massima funzionalità dell’intera struttura con un semplice prolungamento degli assi distributivi principali.