Ménage à Trois
Finalist at Les Ailes retrouvées de l’Hôtel de Galliffet Competition.
Le nuove ali dell'Hôtel de Galliffet saranno presenze enigmatiche e sorprendenti.
Logiche compositive, materiali e repertorio formale spingono i corpi architettonici verso un lessico espressivo per il quale prevalgono i termini della leggerezza e della permeabilità.
La strategia di inserimento mira ad attribuire ai nuovi manufatti una certa smaterializzazione percettiva; in questo modo il parziale intasamento delle corti assumerà i caratteri dell'accordo e della collaborazione più che dell'imposizione.
I due corpi architettonici citano poco velatamente le grandi architetture parigine della trasparenza, fatte di ferro e vetro: preziose facciate simili a tessuti di ambrato cristallo fumé proteggono spazi per i quali è il rapporto visivo diretto con l'esterno a costituire un decisivo valore aggiunto.
Frangisole in "tavole" di cristallo, elementi di identiche dimensioni lungo tutto lo sviluppo delle facciate, edificano la suggestione di oggetti cangianti, misteriosi, per certi versi indecifrabili. Gli elementi, alternati in differenti profondità e sporgenze, disegnano trame ed orditi tridimensionali.
Il rigore del disegno stabilisce un rapporto di rispettosa complementarietà nei confronti delle articolate preesistenze storiche. Il ritmo serrato delle direttrici verticali instaura un silenzioso colloquio con gli impaginati delle facciate sette-ottocentesche; le teorie di balconi a linea parlano delle bellissime ringhiere parigine; gli elementi di cristallo riflettono e moltiplicano i fronti e gli spazi aperti restituendo all'osservatore immagini stratificate e particellari di consistenza quasi onirica.
Di giorno, gli edifici assorbiranno i cieli ed i colori di Parigi; di notte si trasformeranno in suggestive lanterne di luce soffice.
Le nuove ali dell'Hôtel de Galliffet saranno espressione della millenaria eccellenza italiana nella lavorazione del vetro e del metallo.
Agli italiani si deve l'importazione delle più antiche tecniche mediorientali per la produzione e lavorazione del vetro, così come l'invenzione del cristallo e della tecnica per la produzione di vetro in lastre.
Lo stesso vale per la produzione e lavorazione dell'acciaio (secondo forme e composizioni anticipatrici dei moderni acciai strutturali), delle quali già i Romani furono straordinari interpreti.
I nuovi edifici metteranno in scena la millenaria eccellenza italiana mescolandola ai caratteri, ai colori ed ai linguaggi espressivi dell'architettura parigina. Ne risulterà una interessante miscela costruita, uno scenario urbano per il quale la collaborazione tra i due paesi assumerà la forma di una inedita ed emozionante rappresentazione pubblica.