Insouciance è un progetto sperimentale presentato alla mostra concorso “Le ali ritrovate dell’Hôtel de Galliffet”, promossa dall’Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con il MAXXI e la Biennale di Architettura di Venezia, curata da Matilde Cassani e presieduta dal comitato scientifico formato da Cino Zucchi, Jean-Louis Cohen, Margherita Guccione e Pippo Ciorra.
La mostra propone la ricostruzione di due ali perdute dell’Hôtel: l’ala est incompiuta dagli anni Cinquanta, dovrà ospitare uffici e nuove aule per corsi di lingua, mentre l’ala sud, demolita dagli anni Sessanta, è destinata a diventare luogo di residenza e di incontro per i produttori e i promotori dell’eccellenza italiana in visita a Parigi.
L’Istituto Italiano di Cultura di Parigi è ubicato presso l’Hôtel de Galliffet, un hôtel particulier di fondazione tardo settecentesca, situato a ovest della città, nel quartiere Faubourg Saint-Germain, nel cuore della capitale francese. Il quartiere è connotato da una forte vocazione culturale di respiro internazionale, che lo rende meta ogni giorno di numerosi turisti e dei Parigini alla ricerca di attività culturali nel centro della città storica.
La proposta immagina di implementare l’offerta delle attività culturali dell’Istituto Italiano, innescando processi di relazione tra l’Hôtel de Galliffet con sue “ali ritrovate” e la corte, nel declinarsi delle stagioni e delle ore del giorno, al fine di consegnare alla città un luogo da vivere con leggerezza e spensieratezza, quel modo di vivere che i parigini chiamano insouciance.
Accedendo al Galliffet il visitatore attraversa un contesto urbano denso per calarsi nel micropaesaggio del giardino, affascinato, in questo suo percorso, dalla meraviglia suscitata dal cambio di spazialità e di prospettiva. Il progetto vuole esaltare la capacità della corte di rendersi trait d’union tra l’Hôtel de Galliffet e le sua ali, in un susseguirsi di spazi attrezzati per lo svolgimento di attività all’aperto: il patio delle esposizioni di fronte all’ala sud e la piazza del teatro tra il colonnato del Galliffet e l’ala est, uno spazio che per caratteristiche si presta ad essere scenografia per spettacoli classici e contemporanei.
Il colore tenue della pietra parigina intervallato dalle porzioni di cielo tra i tetti di ardesia e zinco, accompagnano le percezioni del visitatore dell’Istituto, rassicurato dalla presenza imponente del Galliffet che appare tra le fronde degli alberi. Queste le sensazioni che ispirano le scelte architettoniche della progettazione delle ali dell’Hotel, pensate come addizioni neutre e leggere che si accostano con rispetto alla preesistenza.
L'ala est, il laboratorio culturale
Da rue de Grenelle, attraversando il viale che inquadra in prospettiva la fontana di J. L. Provost, si accede alla piazza del teatro, uno spazio scenografico compreso tra il colonnato dell’Hotel e la facciata dell’ala est.
L'edificio è immaginato come una cornice che inquadra il colonnato del Galliffet e racchiude una rampa di collegamento della corte con la terrazza. La complessità della rampa è annullata da un telaio di correnti verticali, che fungono al tempo stesso da protezione per gli utenti della rampa e come filtro per diminuire l'introspezione dalla piazza.
L’ala, che ospita il laboratorio culturale, si compone di tre piani fuori terra, oltre un piano terrazza ed un piano interrato destinato ad archivi serviti da un corpo scala esterno. Al piano terra hanno sede gli uffici delle compagnie esterne all’istituto, al piano primo le aule/laboratorio di lingua e cultura italiana, e al terzo piano gli uffici direzionali dell’Istituto Italiano di cultura.
La compartimentazione interna è pensata per essere flessibile ed adattabile alle esigenze funzionali degli insediati. Le partizioni al libro infatti, consentono di trasformare i sei spazi in cui è divisibile ogni piano, in un unico open space utilizzabile per attività che necessitano di maggiore capienza, quali conferenze, presentazioni, dimostrazioni.
Al piano di copertura è ubicato un giardino aromatico, immaginato come un hortus conclusus, sempre accessibile mediante la rampa in facciata. Il giardino è pensato come una piccola riserva delle spezie, dei fiori e degli ortaggi mediterranei.
L’ala sud, l’Hotel d’Italia
Da rue de Varenne, attraversando il viale che porta al giardino, si raggiunge il patio delle esposizioni adiacente all’ala sud, uno spazio pensato per accogliere festival, fiere delle eccellenze italiane ed esposizioni temporanee.
L'edificio è progettato come una grande lanterna che si affaccia sul giardino, protetta da una pelle leggera di vetro bianco opalino e vetro trasparente. La pelle si piega in un abbraccio verso il giardino per consentire all'albergo la vista del Galliffet.
Dal patio, mediante il foyer, si accede alla sala espositiva e al ristorante che si aprono sul patio e sono direttamente connessi con l’Hôtel de Galliffet. I piani superiori, primo e secondo, ospitano le camere dell’albergo, sedici in tutto, utilizzabili da turisti e artisti ospiti in residenza presso l’Istituto.
Le camere da sedici metri quadri, sono dotate di servizio privato, armadio, letto matrimoniale e si adattano a brevi o lunghi soggiorni. Al piano interrato si sviluppa un parcheggio da circa cinquanta posti accessibile mediante un montacarichi, a servizio del quartiere e degli interni.
Al piano di copertura una terrazza con vista sul giardino e sul Galliffet, consente di svolgere nelle giornate di primavera ed estate, proiezioni cinematografiche, concerti e feste, rappresentando un prolungamento della corte.