L'Ulivo
Secondo Christian Norberg-Schulz “Lo scopo esistenziale dell’architettura è quello di trasformare un sito in un luogo, ossia di scoprire i significati potenzialmente presenti nell’ambiente dato a priori”: il fine di questo lavoro è di razionalizzare lo spazio svelando un ordine nascosto, che era già presente nel luogo prima del progetto.
Questo incarico ha riguardato la progettazione del giardino, della piscina e di una pensilina di accesso ad una villa preesistente.
Il lotto di intervento, di dimensioni relativamente piccole, era caratterizzato dalla presenza di alberi di ulivo, mentre l’architettura della villa, nella sua semplicità, presentava una rientranza sul prospetto, posizionata in corrispondenza dell’accesso al giardino: questi due elementi sono stati utilizzati come principi generatori del progetto. Due assi ideali e ortogonali percorrono il lotto: il primo si identifica con il tronco dell’ulivo all’ingresso ed è parallelo alla villa, il secondo è in corrispondenza del centro della rientranza ed è trasversale rispetto al fabbricato. Nel punto di intersezione di questi assi ideali è posta una pedana prendisole in legno di forma quadrata. Uscendo dalla villa e raggiungendo la pedana lungo l’asse trasversale, ci si accorge che il sistema della piscina è una piastra in calcestruzzo armato tagliata e bucata nella direzione longitudinale per accogliere gli elementi che la compongono: la vasca e il vano dell’aiuola che contiene l’ulivo. Queste due bucature vengono riempite con due fluidi diversi: l’acqua e la corteccia.
La chiusura verso nord del sistema piscina è un’ulteriore pedana in legno che si interrompe e sale verso l’alto diventando una parete contenente gli impianti delle docce. Questa quinta è il contraltare dell’ulivo e, come l’albero, segna una demarcazione visiva, un limite dello spazio prima del confine del lotto.
Secondo Christian Norberg-Schulz “Lo scopo esistenziale dell’architettura è quello di trasformare un sito in un luogo, ossia di scoprire i significati potenzialmente presenti nell’ambiente dato a priori”: il fine di questo lavoro è di razionalizzare lo spazio svelando un ordinenascosto, che era già presente nel luogo prima del progetto.