Casa Lippini
Un appartamento al piano nobile di Palazzo Crocini, residenza del Vescovo di Pistoia e Prato Alessandro Caccia a partire dal XV secolo.
Un appartamento al piano nobile di Palazzo Crocini, residenza del Vescovo di Pistoia e Prato Alessandro Caccia a partire dal XV secolo... sicuramente troveremo degli affreschi...
In fondo la storia di questo progetto è racchiusa in questa iniziale intuizione: gli affreschi effettivamente sono stati trovati, ma non solo quelli che ci si aspettava: sono diversi, inaspettati, più antichi, forse più belli di quelli immaginati. Il punto è che non volevamo assolutamente limitarci a mirare quello che la storia ha lasciato in questo edificio. Ci siamo allora chiesti che significato potesse avere abitare oggi in un luogo così dominato dai segni lasciati dal passato... un solo intento: STRATIFICAZIONE... un solo risultato: TRASFORMAZIONE!
Il progetto è il tentativo di inserirsi nella stratificazione di segni esistenti... introdurre pochi, calibrati elementi, alcuni dei quali concepiti in continuità con il tempo, ed altri concepiti come veri e propri atti di disturbo. Tutti gli spazi sono pavimentati con listoni in olmo in modo da definire uno sfondo omogeneo dalle tonalità chiare su cui far emergere gli affreschi della zona living. La scelta dei colori e dei materiali per gli arredi, gli infissi ed i rivestimenti delle camere e dei bagni - legno laccato color avorio, acciaio inox, vetro acidato, vetro verniciato e travertino - seguono questa logica di continuità con gli elementi architettonici preesistenti.
Un grande mobile-libreria in legno di rovere si sviluppa lungo tutto l'appartamento dall'ingresso verso la zona notte: si tratta di una vera e propria architettura nell'architettura, un oggetto fuori-scala rispetto agli ambienti esistenti che introduce nuove dinamiche di relazione nelle modalità abitative della casa. Nel bagno di servizio il rivestimento a fasce policrome in mosaico di vetro del pavimento, delle pareti e del soffitto, introduce un'estetica che evoca i disegni di alcuni tessuti contemporanei; la cucina è dominata dal pronunciato sbalzo dello spesso bancone in granito nero assoluto.
Ma è nello spazio racchiuso nell'ingresso dal mobile-libreria, che si svela la collisione introdotta dal progetto: uno studio completamente blu... uno spazio raccolto dove pensare, riflettere, stare da soli... dove sognare e lavorare. Lo studio blu è una mutazione rispetto all'evoluzione lineare denunciata dai segni lasciati dal tempo e rappresenta l'embrione di una nuova, diversa, direzion ... una tresformazione... da ora in poi il futuro di questo luogo sarà BLU?