La trasformazione ed ampliamento dell'edificio “ex caserma” (in realtà in origine casa privata) in museo e biblioteca, apre innanzitutto un tema urbanistico: il passaggio da un edificio ed un terreno “chiuso” in quanto privato, ad uno “aperto” in quanto pubblico.
Abbiamo proposto dunque innanzitutto di rimuovere ogni barriera e di coinvolgere il territorio aiutando a scoprirne e sfruttarne le ricchezze (i corsi d'acqua, le montagne, i micro-monumenti, i percorsi pedonali, ecc...). Da qui la scelta di arretrare il più possibile il corpo in ampliamento, in modo da creare un luogo per la cittadina, parte di un sistema urbanistico che valorizzi questa parte del tessuto costruito come già avviene in altre parti di San Giovanni.
Sfruttare il lotto in profondità, dunque, utilizzando l'edificio (o meglio i diversi corpi dell'edificio) come un scala per accedere anche alla parte posteriore e più alta del lotto, dove la vista è massima: per passeggiare, sostare, creare luoghi di interesse. L'organizzazione dell'intera area è però dettata dagli edifici. Quello esistente viene restaurato e valorizzato in quanto protagonista assoluto della nuova piazza; l'ampliamento fa da sfondo al nuovo scenario, cercando di inserirsi in maniera discreta ma sostanziale nel nuovo panorama di questa parte di San Giovanni Bianco.
L'organismo edilizio che ne scaturisce, pur ricercando la massima flessibilità funzionale, propone un programma molto preciso, con un ingresso condiviso per tutte le funzioni, la biblioteca interamente al piano terra e l'esposizione del Milesi che pervade tutti gli ambienti dell'edificio. Al piano terra una sala polifunzionale apre l'esposizione dell'artista ed amplia allo stesso tempo le dotazione della biblioteca. Al piano primo, autonoma rispetto alle altre funzioni, una piccola caffetteria potrebbe completare il programma funzionale dell'edificio.
Dove si conclude il Museo Milesi,inizia una “open air art exibition” promossa dagli enti locali, e liberamente fruibile negli spazi esterni, essendo a nostro avviso il modo migliore di commemorare il pittore quello di portarlo ad esempio e stimolo per gli artisti contemporanei sul territorio.