Città è Continuum
Mostra presso SlowSud, Milano. Dal 15 aprile al 30 maggio 2016.
La città , come luogo geometrico dei possibili, mantiene intatta la sua capacità di attrazione. Tuttavia l’utilizzo di nuove tecnologie costruttive, rende in apparenza difficile la sutura tra bigger is better e small is beautiful. Di forte ed indiscutibile impressione, risulta l’accostamento tra fabbriche antiche e costruzioni contemporanee, quest’ultime talvolta percepite come un allunaggio in terra straniera. I confronti tra edifici e volumi in città atemporali, sembrerebbero osteggiare un continuum; il linguaggio architettonico che attraversa i secoli descrive l’insieme di varietà non separate, ma con punti di contatto e sovrapposizioni che determinano il passaggio graduale degli uni negli altri. Le città sono parte integrante del mondo che le nutre, si incarnano nel dentro e nel fuori, nei flussi che esse stesse non cessano di trasformare. Nella scrittura visiva de Le città invisibili di Italo Calvino, queste energie animano il cittadino; l’immaginazione dell’autore restituisce la valenza emozionale dell’uomo che desidera inurbarsi per soddisfare l’urgenza di memoria e di orgoglio: appartenere ad un tessuto urbano le cui maglie siano tenute strette dai suoi bisogni primari. A rafforzare l’idea del continuum in cui è piacevole lo stare e il sostare. La città ti appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto e di cui tu fai parte, e poiché essa gode tutto quello che tu non godi, a te non resta che abitare ed esserne contento.
Giorgia Bolcati