Living Fragment
Menzione - Concorso "Nuova vita al Pincherle!" - Giardini Pincherle, Bologna
Riattivare Giardino Pincherle significa coniugare una proposta architettonica ad attività sociali che di fatto possano rendere attivo tale spazio urbano nel tempo. Diventa quindi fondamentale intervenire con un’idea progettuale attenta che miri a restituire questo ambito agli usi quotidiani della città e a valorizzare le presenze storiche presenti.
L’idea progettuale elaborata per il concorso si avvia a partire dalla ridefinizione di parte del margine del giardino oggetto di intervento. Un margine marcato che separa, e per certi versi isola, il Giardino Pincherle dal resto della città. L’intervento sul margine non si limita però ad una semplice operazione di carattere prettamente tecnico, ma propone una soluzione architettonica, in particolare lungo via Morgagni: in quest’asse viene modellato un terrapieno reimpiegando la terra rimossa dal ridisegno degli spazi e delle aiuole esistenti; questo nuovo elemento ha la funzione di ridefinire la relazione tra parco e strada, isolando i fruitori dalla presenza delle auto, e al contempo di rendere omogenee e compatte le aree a verde.
La ridefinizione del margine include in sè il tema dell’accessibilità e dell’attraversamento del sito. I due accessi esistenti, nord e sud, vengono rafforzati da un sistema di soglie che caratterizzano la passeggiata: un percorso composto da compressioni e dilatazioni che danno vita a spazi dai molteplici usi.
Il frammento dell’antico muro del Mille rappresenta un elemento di assoluto pregio che il progetto intende valorizzare attraverso la realizzazione di una piattaforma che funge da basamento. Tale piattaforma in legno ha la funzione di mettere in evidenza ed esaltare il frammento marcandone il vecchio sedime. In questo modo si intende far assumere all’antica rovina il ruolo di marcatore dell’identità del giardino ridandogli anche una funzione attiva (quinta scenica per spettacoli ed eventi, accesso all’area verde e alla piattaforma multiuso).
La piastra in legno diventa la nuova ossatura del parco contenendo, al centro di essa, un piccolo padiglione a supporto delle attività del parco. Il manufatto architettonico progettato instaura un dialogo diretto con la preesistenza del muro: una leggera orditura in legno evidenzia il perimetro frammentato dell’antica vestigia e, configurandosi come sua prosecuzione, si allinea ad essa con un volume chiuso; questo si configura coma una sorta di “macchina” che include al suo interno un piccolo chiosco e un deposito per gli attrezzi.
L’arredo urbano si compone di diversi manufatti in legno e metallo che, in riferimento all’antico muro, sono distribuiti nello spazio come un sistema di frammenti andando a definire alcuni ambiti: la rovina, la piazza, la vasca d’acqua, il giardino delle Agri_Culture, la piastra attrezzata. l’illuminazione assume l’importante ruolo di mettere in evidenza la preesistenza storica del muro e marcare al contempo il percorso di attraversamento del giardino. Sulla sommità del manufatto chiosco/depositotrovano posto dei corpi illuminanti puntuali che garantiscono un’illuminazione diffusa nell’intero ambito del giardino.