Riprogettazione degli Spazi Aperti dell'isola di Sacca Sessola, Venezia
Menzione d’onore Premio di Architettura Barbara Cappochin - Sezione Premio Regionale
Il sito è un’isola della Laguna di Venezia, classificata come sito Rete Natura 2000–ZPS, Zone di Protezione e Oasi faunistica (Zona di Protezione Speciale per la tutela faunistica). L’obiettivo di restituire un assetto complessivo ed integrato degli interventi di riqualificazione dell’intera isola, al fine di dare vita ad un centro turistico ricettivo di prestigio, trova nel progetto di riqualificazione paesaggistica degli spazi aperti il punto di sintesi e coesione dei diversi interventi di ristrutturazione e riqualificazione dei manufatti edilizi e dei relativi spazi aperti di pertinenza.
Tale obiettivo ha trovato inoltre adeguata risposta e sinergia con le richieste dell’Amministrazione Pubblica, attraverso la stipula di una Convenzione che regola l’uso ed accesso pubblico dell’isola, attraverso la reinterpretazione del disegno delle aree attualmente incolte, che verranno in parte restituite alla dimensione agricola del precedente assetto del paesaggio dell’isola, ed in parte, attraverso un processo di rigenerazione naturale dei suoli abbandonati, consegnati ad una fase di evoluzione naturale.
Come fulcro di tale assetto si dispone lo spazio pavimentato ed a giardino (piazza ad uso pubblico) che ridefinisce le relazioni tra l’edificio ex dopolavoro e l’edifico dell’ex chiesa, che assumeranno la nuova funzione di spazi ad uso collettivo (mostre, eventi, riunioni, etc.) ed a ristorazione legata alla nuova produttività agricola. L’accesso pubblico all’isola sarà disposto attraverso la realizzazione di un nuovo approdo in prossimità del canale interno esistente di cui si prevede la riapertura.
Gli obiettivi prioritari del progetto di riqualificazione paesaggistica ed integrazione degli spazi aperti con i previsti interventi di adeguamento degli edifici esistenti sono così riassumibili:
- adeguare gli spazi aperti agli standard delle attività previste nel rispetto delle normative vigenti;
- consentire un adeguato grado di fruizione, conservazione e manutenzione dell’isola;
- salvaguardare il patrimonio paesaggistico esistente (parchi e giardini formali) ed integrarlo con le restanti parti scoperte;
- recuperare, per quanto possibile tracce e memoria dei precedenti assetti dell’isola, al fine di restituirne l’identità attraverso la riproposizione del tema dell’orto giardino.
- attivare processi di gestione naturale degli spazi aperti, ed in particolare degli spazi non destinati a parco e giardino, a basso costo manutentivo.
Il progetto di paesaggio dell’isola ha come obiettivo la creazione di un nuovo parco, integrato con il parco formale esistente, sul quale è posto un vincolo monumentale, per la produzione agricola a «km0», basata sull’alternanza dei cicli stagionali, da offrire ai clienti dell’albergo. Per tale ragione, lo schema dell’orto giardino è organizzato secondo una rotazione annuale delle coltivazioni in campo aperto ed impianti fissi di coltivazioni di frutteti. Per le coltivazioni di piante aromatiche si prevedono impianti fissi in campo aperto. La rotazione annuale delle colture consentirà di garantire la rigenerazione naturale dei terreni sia per quanto riguarda il controllo fito-patologico, sia per quanto riguarda il nutrimento dei terreni, che nei periodi di riposo possono essere seminati ad erba medica, colza e piante leguminose, in genere capaci di rilasciare sostanze nutrienti. In questo ‘parco in movimento’, l’orto giardino è alternato con prati fioriti per la rigenerazione dei suoli.
Il disegno del suolo è legato al disegno dei percorsi e dell’illuminazione ed è integrato all’esistente secondo le seguenti modalità:
- la sistemazione dei viali esistenti del parco formale con uno strato di finitura e stabilizzazione con ghiaia di granulometria più fine;
- la costruzione di nuove pavimentazioni in pietra, illuminate con bollards, per i percorsi principali di accesso agli edifici e per le relazioni con il parco formale e l’accesso all’orto giardino;
- la costruzione di nuovi percorsi secondari, per la coltivazione dell’orto giardino, in cui solamente i principali saranno illuminati e infine i nuovi percorsi illuminati per la manutenzione tecnica del parco e dei giardini.
L’accesso all’isola dall’acqua è assicurato dall’apertura di un nuovo canale e una nuova darsena attrezzata con pontili e rampe galleggianti, dalla quale si accede alla nuova piazza pavimentata in pietra bianca. Dalla piazza (sotto la quale è costruita una vasca per la raccolta e il riutilizzo delle acque meteoriche) è possibile raggiungere le strutture dell’albergo, le camere, la spa, il ristorante, la piscina scoperta con il suo grande solarium. ll tema della rigenerazione dei suoli esistenti, non coltivati da moltissimi anni ed utilizzati come deposito a cielo aperto, occupa un ruolo centrale all‘interno del progetto del parco, per l‘incidenza economica che potrebbe comportare.
Si propone pertanto un ventaglio di possibilità che mettono a confronto l‘ipotesi di riportare sui suoli dell‘isola uno strato di terreno fertile, con il conseguente aggravio di costi dovuto all’incidenza dei trasporti acquei, con l’ipotesi di rigenerare in situ i terreni, prevedendo minimi riporti di terreno, necessari allo spianamento dei suoli, utilizzando semine di piante leguminose. Tale tecnica di rigenerazione, che é comunemente utilizzata, per gli indubbi vantaggi economici, prevede un ciclo di almeno uno o due anni per ottenere un risultato efficace. Si prevede una terza ipotesi, che contempla la necessità di avere aree a disposizione per la gestione efficace del cantiere, ipotizzando di integrare le due soluzioni ed utilizzando la rigenerazione in situ dei soli suoli coltivabili, svincolando le aree dove é prevista la realizzazione di nuove costruzioni.