CUSPIDE
Concorso di progettazione Distretto socio-sanitario Bolzano/Oltrisarco-Aslago
Rispettare i piani, lo spazio pubblico.
Il progetto del distretto, che si innesta all’interno del disegno più grande del piano in corso per la riqualificazione del quartiere, punta ad assecondare non
solo i vincoli, ma anche le intenzioni che si leggono ad una scala maggiore. Il punto di contatto tra il nuovo edificio e il suolo pubblico pone l’accento sulla permeabilità degli spazi, con un rapporto tra pieni e vuoti che mira a rendere
complementari le aree comuni interne a quelle esterne.
Il passaggio pedonale prescritto al progetto, e la rampa che raggiunge il parcheggio sotterraneo, vengono valorizzati attraverso l’affiancamento dei due ingressi relativi all’area
sociale e sanitaria. La farmacia, che occupa una posizione baricentrica rispetto a questi garantisce la separazione dei flussi dei diversi utenti del distretto. L’area porticata che guarda alla piazza e che continua verso l’edificio esistente, viene estesa anche al lato di Via Claudia Augusta, fino all’ingresso del parcheggio Rosembach.
Involucro e struttura, un solo segno.
L’involucro della proposta recupera significato dall’immaginario collettivo naturale ed artificiale di Bolzano. L’utilizzo di una membratura strutturale in acciaio bianco contribuisce a slanciare ed alleggerire il progetto, con l’obiettivo di inserire un segno deciso ma senza eccessi. Gli appoggi puntiformi dei telai rastremano in rapporto di 2:1 dai piani in quota rispetto al piano terra. Il passo
strutturale di questa operazione assume una dilatazione in corrispondenza degli episodi focali come l’ingresso della rampa carrabile ed il nuovo passaggio pedonale. Così si mira a distinguere non solo l’attacco a terra e l’area pubblica e porticata dell Distretto dallo sviluppo del resto dell’edificio, ma anche a citare le forme acute dei tetti della città e delle piramidi di terra del Renon. Questo ribaltamento sotto sopra mantiene allo stesso tempo il carattere contemporaneo dell’edificio e la memoria delle geometrie che ricorrono in questi luoghi. Tra gli appoggi strutturali un sistema di montanti secondario irrigidisce le facciate e ritma il passo dei moduli di chiusura degli spazi interni. Il sistema di tamponamento viene concepito per bilanciare la proporzione tra superfici trasparenti ed opache, in relazione alle esigenze energetiche e di illuminazione dell’edificio. L’involucro è struttura, elemento che cinge il distretto e si appoggia come un oggetto discreto e leggero all’interno della piazza, aprendosi alla cittadinanza.
Flessibilità e regolazione dei flussi.
Queste soluzioni progettuali garantiscono una completa flessibilità di piano per collocazione e suddivisione degli spazi. I fili fissi della maglia strutturale corrono unicamente lungo il perimetro della pianta, che viene segnata solo dalla presenza dei due blocchi di collegamento verticale, relativi al settore sanitario ed a quello sociale. La farmacia raggiunge i locali accessori attraverso un blocco scale che la collega con il piano interrato. Il servizio sanitario, con entrata su via Claudia Augusta, si apre agli utenti attraverso l’infopoint e l’ufficio sportello, come primi luoghi di accoglienza e controllo. L’area sociale, con entrata su piazza Angela Nikoletti trova il locale rete sociale a piano terra e gli uffici di assistenza economica e amministrativi al primo livello, che precedono alle altre funzioni di questo settore. Gli ingressi e le sale di attesa principali dei piani vengono caratterizzati attraverso doppi volumi vuoti, che variano la percezione verticale all’interno dell’edificio e intervallano le parti di distribuzione orizzontale. Le altre aree di attesa sono distribuite proprio in prossimità delle zone di passaggio. Il collegamento per i dipendenti tra i due diversi ambiti dell’edificio viene garantito ad ogni piano, che si divide approssimativamente in parti uguali tra sociale e sanitario.