Ingresso museale e giardino
Il giardino dell’arte.
Concorso di progettazione "Nuovo ingresso al Museo Civico Eremitani e definizione dell'area circostante", Padova.
L’area in cui è inserito il Museo Civico di Padova è un luogo di eccezionale valore storico in quanto costituito da un’atipica concentrazione di edifici e di opere artistiche uniche, appartenenti a periodi diversi. In una piccola area a nord, fuori dalle mura duecentesche, l’Arena Romana, la Cappella degli Scrovegni, l’ex Convento degli Eremitani, attuale Museo Civico, e la Chiesa degli Eremitani, definiscono un tessuto discontinuo che si è modificato per tutta la storia della città.
Il ricco sistema di verde di antica struttura urbanistica che circonda tutto l’isolato, viene definito nel progetto come un “giardino dell’arte”.
Le aree verdi di proprietà del Museo Civico (il giardino nel fronte, quello nel retro, e quello nella corte maggiore) vengono utilizzate come giardini espositivi, in cui le opere d’arte , sia pezzi antichi che contemporanei, vengono disposte liberamente all’interno dei giardini, un tipo di utilizzo simile a quello che avviene già nella corte maggiore del Museo, in cui elementi archeologici sono esposti su piedistalli sia sotto il portico che nel prato.
Tutta l’area del Museo Civico e dei giardini pubblici viene congelata quindi in un giardino dell’arte programmabile, al cui interno sono dislocati sia edifici storici che esposizioni d’arte.
L’ingresso è costituito da una pedana pavimentata in pietra che prosegue fino al muro del Museo Civico, situata allo stesso livello del giardino che la fiancheggia. Sulla pedana è posizionata una struttura metallica coperta alta 9 m. che definisce uno spazio ombreggiato di raccordo tra piazza Eremitani e l’ingresso al Museo.
Per mantenere l’attuale continuità ambientale e visiva tra il giardino dell’arte e la Piazza Eremitani, le funzioni sono state concentrate in un piccolo volume inserito tra il corpo del Museo Civico e il muro esterno della Chiesa degli Eremitani.
L’intervento, quindi, consiste in una pedana espositiva, che mantenga la continuità funzionale con il giardino d’arte adiacente, su cui si appoggiano la pensilina e il volume per i servizi richiesti.
Questi elementi sono servizi allestibili, nel senso che hanno la capacità di coagulare funzioni diverse in uno scenario leggero e flessibile, l’ingresso al Museo è concepito quindi non come un pieno, un edificio, ma come un vuoto, una pedana su cui esporre.
L’impossibilità di stabilire con precisione un programma definitivo per un ingresso di un Museo ci ha indotto a progettare una struttura indipendente da quella principale, programmabile, suscettibile cioè di modifiche e di integrazioni nel tempo.