Riqualificazione e Arredo Dell'Arenile di Santa Teresa
La spiaggia di Santa Teresa per i salernitani è stato sempre un punto di incontro, il luogo della comunità balneare, dei primi amori, dello sport. Una grande piazza libera ove per anni la comunità ha tessuto un intenso rapporto con il mare. Di essa non restava che poco, nulla, la sua immagine viveva solo nel ricordo e nelle immagini dei viaggiatori che hanno attraversato il sud dell’Italia tra il XVI e XIX secolo. Frequentata d’estate, abbandonata di notte e nei mesi invernali. Ultima propaggine del lungomare salernitano.
Un angolo della città degradato ma intensamente vissuto nel ricordo. Alle spalle uno dei luoghi del peggior degrado urbano “le chiancarelle”, difficile da descrivere, un cumulo di baracche abusive, tettoie provvisorie. Poi un complessivo progetto di riqualificazione dell’area, avviato dall’Amministrazione Comunale, ha ridato vita a quei luoghi, ha ribaltato la città, ha regalato paesaggi mai visti, ha regalato il mare ad una “città di mare” che nelle trasformazioni urbanistiche degli anni ’60 e ’70 aveva negato l’esistenza del mare . Il nostro progetto si inserisce e nasce in questo clima di rinnovata urbanità.
Il progetto è stato promosso dal Comune di Salerno. Il tema era la riqualificazione della spiaggia storica di Santa Teresa. Il budget € 2.123.000.
Il lungomare di Salerno è un grande e bellissimo giardino alberato interamente pedonale, l’eccezionalità è nella sua profondità, oltre che nella ricchezza delle essenze arboree. Ma, il mare lo si può solo contemplare, è lontano, quasi all’orizzonte. Il lungomare è un limite, una barriera.
La scelta progettuale apre la città al mare attraverso un percorso che degrada dolcemente verso la spiaggia.
Si passa dal Lungomare alla spiaggia senza ostacoli, le rampe con lieve pendenza e le gradinate diventano un’unica piacevole e dolce passeggiata verso il mare.
La larghezza delle gradinate consente che queste possano servire oltre che da seduta anche da solarium.
La realizzazione dell’intervento è stata accompagnata da un intenso processo partecipativo, seguito quotidianamente su i social network . Il lavoro in città più fotografato, più discusso, più desiderato.
La forma del lungomare ha suggerito la geometria del progetto. Una serie di leggere curve che si aprono come le dita della mano ad accogliere i cittadini, ad indicare la nuova stazione marittima, ad indicare la nuova piazza che affaccia a mare.
La geometria ha determinato una conformazione del sistema delle gradonate che consente anche di trasformare la spiaggia in piccolo anfiteatro per spettacoli acquatici oltre che per assistere al tradizionale campionato di beach-soccer.
Il piano continuo, di 1.600 mq, è realizzato con doghe di teak.
La struttura portante è in legno azobè ed è costituita da pilastri 200x200, travi 200x200 e magatelli 60x40.
Le finiture, i sotto-gradini e le piastre a protezione delle palme, sono realizzate in acciaio COR-TEN.
Completano l’intervento cestini porta rifiuti, docce, una fontana, contenitori carrellati per la raccolta differenziata, una rete WI-FI libera, un totem multimediale, un sistema di video sorveglianza, attrezzature di beach-soccer e beach-volley con relativo impianto mobile di illuminazione per spettacoli e manifestazioni sportive in notturno.
Il sistema del verde è costituito da 18 Washingtonie sistemate a colonnato e da un sistema di fiori e piante ad est ed a ovest dell’impalcato.
La modernità della città mediterranea è nell’aver assegnato al mare un ruolo urbano, un compito urbano, non solo paesaggio, natura, belvedere, tramonti e barche a vela.
Il mare è ancora una cosa da osservare da lontano, tra le vedute che rendono più gradevole o arredano luoghi terrestri, mai considerato elemento della struttura urbana. Occorre, invece, immaginare il golfo di Salerno come un elemento della struttura urbana al pari delle strade e delle piazze.
Il giudizio dei cittadini è stato positivo. Dopo pochi giorni dall’inaugurazione alcuni vandali hanno imbrattato con scritte l’impalcato di legno. Veloce e corale la risposta dei cittadini che armati di spugne e detersivi si sono prodigati a cancellare le scritte pulendo l’impalcato. Da allora nessun altro atto vandalico è stato segnalato