Cambusa
Cambusa vuole essere una pausa all’interno del campus di Architettura di Milano, dove scaldarsi la propria “schiscetta”, comporsi il panino comprato al supermercato oppure prendere un tè durante le serate di lavoro al Politecnico.
Premiato con una menzione d'onore all'interno del concorso "Atmospheres", il progetto Cambusa si è distinto come nuovo punto di pausa, condivisione, lavoro e sostenibilità nel campus di Architettura del Politecnico di Milano.
Da studenti abbiamo sentito la necessità di disegnare questo nuovo spazio, come supporto nei momenti di pausa pranzo o semplicemente come punto di incontro tra gli studenti.
L’appropriazione di questa struttura farà sì che si crei un simbolo di familiarità e appartenzenza verso un luogo frequentato durante l’intera settimana per molte ore al giorno.
Cambusa potrebbe davvero trasformarsi in un luogo di condivisione e sostenibilità.
Cambusa si compone di una semplice struttura in acciaio nero, sopra alla quale si snoda un nastro-bancone e si appendono diversi dispositivi di supporto, tra cui mensole, tasche e contenitori.
I materiali e colori sono stati scelti per potersi inserire all’interno dell’Architettura di V. Viganò.
Cambusa si presenta come un intervento site-specific all’interno di uno spazio “bowindow”. Le grandi vetrate fanno sì che l’ambiente sia molto luminoso e rendono gradevole la sosta al suo interno.
La presenza di questa struttura porterebbe ad un possibile uso anche dello spazio vicino, dove ci sarebbe l’opportunità di fermarsi in compagnia durante la pausa pranzo.
I dispositivi appesi permettono che cambusa non rimanga esclusivamente un punto di appoggio ma che diventi “strumento attivo” di preparazione e assemblaggio di un pasto. All’interno delle tasche sono previsti dei microonde e sopra al bancone saranno posizionati dei bollitori.
Le mensole potranno essere riempite da oggetti che avanzano dopo una spesa o di troppo a casa.
collACTION - Sofia Coutsoucos, Anna Milani, Stefania Monici